13-11-2017
Alessandro Gilmozzi, al centro, è stato con Gert de Mangeleer, alla sua destra, tra i relatori di Gastronomy Slovakia , il congresso di alta cucina in Slovacchia
Se sono stato recentemente a Bratislava, ospite di un congresso di cucina davvero interessante, Gastronomy Slovakia, e ho potuto così iniziare ad approcciarmi alla scena culinaria di un Paese che non conoscevo, devo dire grazie a Radoslav Nackin, curatore e ideatore del congresso stesso e di una guida gastronomica, Gurmána na Slovensku, che racconta 40 insegne in tutto il Paese.
Mi ha incontrato proprio a Identità Golose, dove viene ogni anno per capire come muoversi e far crescere il suo evento e di conseguenza il suo territorio. Tanto c’è da fare, in questo senso: soprattutto per andare oltre alle apparenze iniziali. Arrivi in Slovacchia e hai la sensazione di trovarti in un posto dimenticato dalla ex-Unione Sovietica, con palazzi alti e cupi di un colore grigio quasi fastidioso. Poi però entri nella capitale e vedi invece che l’influenza mitteleuropea è stata forte: la città pare una piccola Vienna e vanta hotel e ristoranti dallo stile internazionale, moderni o che si rifanno a una specie di grandeur post-asburgica.
Zylinder dall'esterno
Al congresso, durato un giorno, hanno partecipato circa 500 persone, cui si sono aggiunti altri visitatori richiamati da sezioni apposite dedicate agli stand, con molti espositori, agli sponsor, oltre a un’area dedicata ai vignaioli con le immancabili master class sul vino, eccetera. Il tema del simposio, giunto alla sua quarta edizione, era la "Natura", i piatti dovevano essere quindi basati su elementi del bosco e del territorio.
Gert de Mangeleer a Gastronomy Slovakia
Il Fou Zoo
Michal Konrád
Il quintetto di relatori era completato da Martin Záhumenský, a lungo a Londra con Gordon Ramsay e che ora sta per aprire in Slovacchia un e-shop di prodotti italiani (soprattutto toscani) che si chiamerà Pappa Mia, e da Peter Ďurčo del Top Restaurant di Žilina, città che si trova nell’area più rurale del Paese, quasi al confine con Repubblica Ceca e Polonia. Ci ha presentato uno stile certamente più rustico, d’origine contadina, ma che dimostra comunque grande voglia di mettersi al passo coi tempi, lavorando soprattutto sulla leggerezza e sull’eleganza.
Gilmozzi a Gastronomy Slowakia
Quelli di Gastronomy Slovakia mi hanno chiesto di portare al congresso la mia storia di imprenditore (iniziata quando avevo 25 anni!), oltre che di cuoco. Di fronte a radio e tv ho raccontato la mio percorso, il lavoro che portiamo avanti nei tre locali nelle vallate dolomitiche (il ristorante gastronomico El Molin, l'omonimo e attiguo wine bar, la vicina pizzeria Excelsior, l'abbiamo raccontata qui: La pizza rustica-gourmet di Gilmozzi, ndr)... Spero che il mio intervento possa fungere da stimolo ai giovani cuochi slovacchi e possa essere loro di supporto per aprire nuove realtà, vista la grande voglia di novità che si respira in quel Paese.
Tradizione di caccia
Io ho poi apprezzato molto il lavoro di Jacob Holmström, bellissima la sua performance: Tacos di mais, radici e fiori dell’orto; Scampo cotto con burro bruciato nelle braci, maionese di carapace e nasturzio; infine uno snack a base di squalo essiccato e rape fermentate. Mi ha fatto piacere notare che, al di là delle mode, si sta diffondendo una grande attenzione per il mondo della natura, per le tradizioni di conservazione, per il lavoro di tante aziende agricole di campagna, ma anche urbane.
Gastronomy Slovakia
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1965, è chef e patron del ristorante El Molin di Cavalese (Trento), una stella Michelin, e presidente dal 2022 dell'associazione Ambasciatori del Gusto