30-01-2022

Sapid a Parigi, il ristorante low price secondo la filosofia di Alain Ducasse

Lo chef francese, insieme al suo braccio destro Romain Meder e con un team giovane e dinamico, ha aperto nell'autunno 2021 un'insegna che propone a prezzi contenuti una cucina prevalentemente vegetale

L'ingresso del nuovo ristorante parigino di Al

L'ingresso del nuovo ristorante parigino di Alain Ducasse

Sàpid significa quello che i latini chiamavano “sapidus”, ossia “ricco di sapore”. Ebbene la geniale creatività culinaria e l’intuito imprenditoriale del super stellato cuoco francese Alain Ducasse ha fatto centro proprio con un ristorante chiamato Sàpid. Si tratta di un nuovo progetto gastronomico basato sulla naturalità dei prodotti a prezzi accessibili.  

Al 54 di Rue de Paradis, nel 10° Arrondissement di Parigi, fuori dai circuiti chic e modaioli, si trova un luogo accogliente, semplice, che colpisce dall’esterno per le sue vetrine verde pallido, con cassette di verdura in bella mostra. Sàpid ha aperto i battenti dell'autunno del 2021: un refettorio dove monsieur Ducasse ha voluto far conoscere la cucina del suo braccio destro Romain Meder, declinata per una ristorazione self service.

Alain Ducasse fotografato a Identità Milano 2021 da Brambilla - Serrani

Alain Ducasse fotografato a Identità Milano 2021 da Brambilla - Serrani

Il 95% degli ingredienti è vegetale: ortaggi, cereali, con una vera attenzione allo spreco e alla sostenibilità del pianeta. Lo chef descrive così il concetto: «Naturalità significa preparare cibi che fanno bene alla salute delle persone che li mangiano e fanno bene al pianeta. Sàpid ha tavoli comuni e si può mangiare spendendo tra i 20 e 30 euro, bevande comprese».

La squadra di Sapid (foto ©AtelierMai98)

La squadra di Sapid (foto ©AtelierMai98)

Per ridurre questi prezzi, la chiave non è certamente abbassare la qualità delle materie prime, ma eliminare costi di gestione dell’attività, come il servizio, per esempio: ognuno si serve da solo e svuota il proprio vassoio dopo essersi ristorato. Appena si arriva al ristorante si deve mostrare il Green Pass all’accoglienza e dopo il check si viene guidati all’esperienza gastronomica self service più cool della città.  

Uno scorcio della sala di Sapid (foto ©AtelierMai98)

Uno scorcio della sala di Sapid (foto ©AtelierMai98)

Si deve digitare ciò che si desidera ordinare attraverso un totem. I piatti proposti esaltano verdure e cereali con 4 primi, 4 secondi con un minimo uso di pescato e 4 dolci. Piatti colorati, appetitosi, equilibrati. Dopo aver effettuato l’ordine e aver pagato il conto, ci si può sedere nei tavoli conviviali e attendere di essere chiamati per ritirare il vassoio.Posate e tovaglioli sono disponibili in secchielli posizionati sul tavolo. La cucina è guidata da Meder, ma la resident chef è una giovane ragazza peruviana, Marvic Medina Matos. Un lavoro incredibile sulle materie prime con zero carne, zero sprechi e tanto gusto.  

Cavolfiore arrosto con scamorza di bufala e melograno (foto ©AtelierMai98)

Cavolfiore arrosto con scamorza di bufala e melograno (foto ©AtelierMai98)

Proprio ciò che accomuna ogni portata, con l’obiettivo di portare in tavola piatti sani, nel massimo rispetto della stagionalità, limitando sale e grassi, zucchero raffinato e prediligendo le proteine ​​marine. Questa filosofia culinaria, immaginata da Alain Ducasse e sviluppata con lo chef Romain Meder, gli ha permesso di ottenere 3 stelle Michelin fin dal 2014, quando al Plaza Athenée tolsero la carne dai menù.  

Patate cotte al cartoccio, tartare di alghe e sardine (foto ©AtelierMai98)

Patate cotte al cartoccio, tartare di alghe e sardine (foto ©AtelierMai98)

Oggi con Sàpid offre, per esempio, un Cavolfiore arrosto con scamorza di bufala e melograno oppure un Ragù di ceci e un uovo alla coque e un’Insalata di frutta con un crumble di biscotti alle olive e marmellata di limoni. Nota finale: esiste anche un servizio d’asporto sia a pranzo sia a cena per un Sàpid a casa davvero indimenticabile.


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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