20-04-2022
Eneko Atxa, chef-patron dell'Azurmendi a Larrabetzu, nei Paesi Baschi, tre stelle Michelin e al n.49 della The World’s 50 Best. Eneko, col suo fido braccio destro Matteo Manzini, sarà tra i protagonisti di Identità Milano 2022
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Eneko Atxa tra i protagonisti a Identità Milano 2022. Giovedì 21 aprile alle 11,45 lo chef dei Paesi Baschi salirà sul palco del congresso con la sua visione del tema Il Futuro è oggi. Lo abbiamo intervistato.
Eneko, il ristorante Azurmendi è un sogno che si avvera. Ma qui, nel tuo locale principale, ti senti solo chef o uno chef imprenditore? «Mi sento uno chef imprenditore. Perché quando oggi si parla di sostenibilità si tende sempre e solo a riferirsi al prodotto. Perché non parliamo della sostenibilità economica? I ristoranti non sono un sogno o una fantasia, sono luoghi dove si fa economia, che danno lavoro e reddito. Ho riflettuto molto anche su un altro aspetto della sostenibilità: un buon clima nello staff. Credo che solo un ristorante in cui le persone si sentono bene mentre lavorano e sono trattate bene si possa definire sostenibile».
Parlando di progetti per il futuro: quanto è importante per te avere anche un piccolo sogno, costantemente, nella tua vita? «Penso che si abbia sempre bisogno di inseguire un sogno. Ma, prima di tutto, ci si deve godere la strada verso di esso, mentre si cerca di realizzarlo. È qui che sta la vera felicità. Condivido questo pensiero che mi piace molto: potresti voler conquistare l'Everest o qualsiasi altra montagna, ma se in un certo senso non ti godi la sua bellezza, non cerchi di conoscerla, di capirla, una volta arrivati in cima ci può pure essere lo scenario più bello del mondo, ma durerà un minuto. E allora capirai che se non ti sei goduto la salita, forse non ne è valsa la pena. Quindi: si tratta sempre del modo, del processo».
L'Azurmendi
Lavori con molti giovani nella tua squadra. Qual è il miglior consiglio che potresti dare a loro? «Saper essere paziente. Continuo sempre a dire che non possono cambiare il mondo dall'oggi al domani. Inizia ora a creare la vita che hai sempre desiderato e in futuro l'avrai. Le persone mi guardano e pensano che non ho mai veramente lavorato in vita mia, che mi è stato dato o regalato tutto ciò che ho oggi. Non sono nato in una famiglia di cuochi, mio padre era un lavoratore comune e mia madre ha svolto varie mansioni durante la sua vita. Quindi tutto ciò che ho costruito fino ad oggi, l'ho fatto da solo. Ho dedicato la mia vita alla gastronomia in modo del tutto casuale, e il motore è sempre stato la passione. Ho realizzato tutto molto gradualmente, ottenendo piccolissime cose alla volta, una per una. Per arrivare in alto, occorre impegnarsi duramente ogni singolo giorno».
L'Azurmendi ha 3 stelle Michelin, è al n.49 della The World’s 50 Best… Molti riconoscimenti! Ti senti “arrivato”? Pensi di aver già ottenuto tutto ciò che volevi nella tua vita? «No, anzi! Ho sempre obiettivi da raggiungere. A dire il vero, oggi ho più sogni di quanti ne avessi mai avuti in passato».
Secondo te, cosa manca oggi alla nostra società? «La sensibilità. Che apprezzo molto nelle persone».
Cosa vorresti che le persone capissero della tua cucina? Come dovrebbero percepirla? «La mia cucina è molto personale: parla dei miei viaggi, della mia famiglia e del mio amore per loro, del cibo che assaggio in diverse parti del mondo, dell'ispirazione che così arriva. È il riflesso della mia vita, delle mie esperienze che si fondono con il mio punto di vista gastronomico. Mi piace che il mio stile sia versatile: in base alle idee del cliente, all'esperienza gustativa e alla cultura, ognuno ha un'impressione diversa di ciò che facciamo qui ad Azurmendi».
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
giornalista culinaria che ha anche aperto un servizio di concierge gastronomico per chi vuole viaggiare... con gusto. Origini russe, vive in Italia e sempre viaggia per il mondo in ricerca di nuovi sapori. Scrive di cucina e vino, collabora con riviste in Italia e Russia
Antoine Roland-Billecart con Gil Grigliatti di Velier e Francesca Barberini. Tutte le foto sono di Brambilla-Serrani
L'incontro sulla Disobbedienza Giusta. Da sinistra Paolo Vizzari, Luca Marchini, Aurora Caporossi, Laura Dalla Ragione, Enrico Parisi, Lucia La Paglia, David Scatolla, Grazia Boccacci, Luna Pagnin, Francesca Finazzi, Alba Toninelli e Ruggero Parrotto (tutte le foto sono Brambilla-Serrani)