25-01-2024

Mehmet Gürs, Cemre Torun e Maksut Askar: a Milano i cantori della culla del cibo

I due più importanti cuochi turchi e un'autorevole scrittrice racconteranno a Identità Milano le meraviglie commestibili della Mesopotamia, regione colpita da un tremendo terremoto un anno fa

Mehmet Gürs, chef del ristorante Mikla di Istan

Mehmet Gürs, chef del ristorante Mikla di Istanbul, una stella Michelin in Turchia e la giornalista e scrittrice Cemre Torun. Con Maksut Askar terranno lezione a Milano sabato 9 marzo, alle ore ore 16,45 (iscriviti al congresso)

Sabato 9 marzo, nel giorno inaugurale del congresso di Identità Milano 2024, saliranno sul palco nello stesso momento 3 tra i più autorevoli esponenti della nouvelle vague gastronomica turca. Ci sarà Mehmet Gürs del ristorante Mikla di Istanbul, per militanza e spessore l’equivalente per il suo paese di quello che Massimo Bottura è per l’Italia; la compagna Cemre Torun, food writer e scrittrice autorevole di cose buone per diverse testate importanti e Maksut Askar, chef e patron di Neolokal nella metropoli sul Bosforo, un ristorante e un progetto che ammiriamo da tempo - lo avevamo raccontato poco prima della clausura imposta dal covid.

Cosa lega i 3 relatori? Le origini comuni e la volontà di sostenere quella regione di confine tra la Turchia e la Siria che, nella notte tra il 5 e il 6 febbraio 2023, con epicentro a Gaziantep, fu travolta da due scosse violentissime. Un fatto di cui l’attualità si è dimenticata, travolta dalle guerre e da tutte le altre cattive notizie che tengono banco sui giornali on e offline. A distanza di un anno le cifre ufficiali parlano di 59mila morti (ma c’è chi sospetta che potrebbero essere 3 volte di più), oltre 100mila edifici crollati, 5 milioni di persone senza casa. Una tragedia immane, che ha coinvolto più o meno direttamente ogni singolo cittadino turco.

Gürs e Torun sono disobbedienti (“la disobbedienza come premessa di innovazione” è il leitmotif del congresso di Identità Milano) perché hanno voluto rompere il silenzio attorno al tragico evento. Lo hanno fatto in tempi record, organizzando a Londra, nel giugno scorso, un evento che si chiamava The Cradle of Food. Cradle significa “culla” e questa regione è di certo una culla del cibo per l’intera Turchia, contribuendo al 30% delle derrate alimentari del paese. E coincide in parte con la Mesopotamia, la “mezzaluna fertile” dei nostri studi del liceo. «È la culla della civiltà, un luogo attraversato nei millenni dalle genti che hanno contribuito a un patrimonio artistico, scientifico e religioso incalcolabile», spiegavano i due.

Maksut Askar, Neolokal, Istanbul, una stella Michelin

Maksut Askar, Neolokal, Istanbul, una stella Michelin

Quell’evento benefico in riva al Tamigi ha attirato mille persone dall’Armenia, Giordania, Libano, Siria, Stati Uniti, Svezia, Venezuela… Cuochi e non-solo-cuochi invitati ad arrotolare sarma e dolma, amalgamare risi pilaf con bergamotto e mandorle, assemblare tabbouleh e freekeh, preparare zuppe di lenticchie, piyaz o creme muhammara della tradizione di Aleppo. I piatti avrebbero dato vita a un indimenticabile menu l’indomani: centinaia di persone chiamate a condividere sorrisi e un’adorazione per il cibo della culla.

Seguirono le tesimonianze di ingegneri, gastronomi, archeologi, scrittori, attivisti a raccontare le meraviglie di quella terra martoriata. Tra loro ci colpì l’intervento di Maksut Askar. Sangue arabo nelle vene, originario della provincia di Hatay, aveva ricapitolato le meraviglie di Antiochia, città natale: «Punto di transito di imperi, commercianti, crociate, terremoti e ricostruzioni. L’hanno abitata ateniesi, macedoni, ebrei, greci, nativi siriani, cilici, alauiti. Protestanti, greci, maroniti, ortodossi, musulmani, cattolici ed ebrei». Oggi Antiochia è rasa al suolo. Immaginate fosse successo a Catania, città delle stesse dimensioni e abitanti del centro turco. «Nessuno però vuole lasciare la città in cui è nato. Come possiamo allora risollevare e restituire un futuro alla nostra gente? Sforzandoci ognuno di trasmettere alle nuove generazioni il meglio del suo passato. Rievocare le sue memorie e la sua grandezza. E io posso farlo solo attraverso il cibo e la cucina».

Il seguito, sabato 9 marzo 2024 in Auditorium MiCo, ore 16,45 (iscriviti al congresso).


IG2024: la disobbedienza

Tutti i contenuti di Identità Milano 2024, edizione numero 19 del nostro congresso internazionale.

a cura di

Gabriele Zanatta

classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. 
instagram @gabrielezanatt

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