18-03-2024

Giappone, Roma e Firenze legati dal fil rouge della mixology

Seconda parte del report di Identità Cocktail: le atmosfere orientali di Shingo Gokan, le rivisitazioni di Marinelli e Visentin e le tecniche di Simone Covan

Un momento di Identità Cocktail, allo spazio L

Un momento di Identità Cocktail, allo spazio L'Arena durante Identità Milano 2024 (tutte le foto sono di Brambilla-Serrani)

Cosa hanno in comune il Giappone, Roma e Firenze? Di certo la passione per i cocktails, come dimostrato nella seconda parte della giornata dedicata a Identità Cocktail durante l’ultimo congresso di Identità Milano.

Si è trattato di uno spaccato di tutto rispetto nell’arte del bere miscelato, sempre con quel pizzico di disobbedienza che permette di arrivare a creazioni indimenticabili.

Il viaggio nel mondo della mixology è stato possibile grazie alla collaborazione con Bibite Sanpellegrino e Perrier, con partner VelierBonaventura MaschioScottish Development e Jetro, e con partner tecnici Berto’sCaraibaCHS groupPiazzaP&B Line Hoshizaki e Prisma.

Un viaggio che prosegue anche nella nuova guida Pizza&Cocktail, che trovate online, cliccando qui.

 

SHINGO GOKAN

Shingo Gokan, fondatore di SG group, insieme a Edoardo Casarotto (Altrimenti Mixology Art Cocktail)

Shingo Gokan, fondatore di SG group, insieme a Edoardo Casarotto (Altrimenti Mixology Art Cocktail)

Sfilano gli alcolici della tradizione giapponese, con un bartender che ha saputo conquistare il mondo. Identità Cocktail ha vissuto un incontro speciale con Shingo Gokan, fondatore di SG group, proprietario e consulente di diversi bar. Estremamente attento al tema della sostenibilità ambientale nelle sue attività, Gokan ha vinto diversi premi nella sua intensa carriera: il campionato del mondo al Bacardi Legacy Cocktail Competition 2012, il prestigioso titolo di bartender internazionale dell’anno a Tales of Cocktail 2017 e tra i riconoscimenti.

Tra i riconoscimenti dell’Asia’s 50 Best Bars, ha conquistato Altos Bartenders’ Bartender nel 2019 e Roku Industry Icon nel 2021. Con Edoardo Casarotto (Altrimenti Mixology Art Cocktail) ha condotto il pubblico alla scoperta del Kokushu. Con l’aiuto anche di chef Hirohiko Shimizu e dell’interprete Massumi Nakagawa e in collaborazione con Jetro, nel cui stand si potevano degustare i drink.

L'arte della mixology giapponese con Shingo Gokan

L'arte della mixology giapponese con Shingo Gokan

Quale gioia superiore a quella di offrire ingredienti della propria cultura e di renderli unici, anche davanti a chi non ha approfondita conoscenza? In vetrina Shochu, ovvero il potere del Koju, una specie di muffa ed elemento chiave dell’alimentazione giapponese.

Primo round il Daikaku Vesper, con Shochu alla patata dolce, al sesamo, Geisha Coffee Vermouth. Quindi parla il Sake Pomodoro: Junmai Sake, Gin, pomodoro, basilico e aneto. Infine, una scossa arriva dal Negroni Bento, con Rice Shochu, Umeshu, Amaro e Shiso.

 

RICCARDO MARINELLI E VALERIO VISENTIN

Valerio Visentin e Riccardo Marinelli della Terrazza Les Etoils dell’Atlante Star Hotel

Valerio Visentin e Riccardo Marinelli della Terrazza Les Etoils dell’Atlante Star Hotel

Una splendida vista sulla cupola di San Pietro. Tutti intorno la meraviglia di Roma. L’ambientazione è importante ma da sola non basta a fare di un rooftop bar uno dei luoghi più frequentati per gli aperitivi romani. Il segreto della Terrazza Les Etoils dell’Atlante Star Hotel, sta nella qualità dei drink preparati sotto la supervisione di Riccardo Marinelli dallo staff guidato da Valerio Visentin.

Entrambi sono stati interpreti della piacevole masterclass sul palco di Identità Cocktail dove hanno preparato, con un pizzico di sana disobbedienza, drink capaci di soddisfare i gusti di una clientela internazionale e sempre più variegata. Personalità spiccata, forgiata nei primi anni di carriera dal lavoro come animatore nei villaggi turistici, Marinelli è un fiume in piena che dispensa consigli e racconta i piccoli segreti del bere miscelato dove trionfano le bolle. Ed è ecco perché protagoniste della presentazione sono le bibite Sanpellegrino, moderne, attuali e contemporanee con il loro piacevole elemento frizzante.

La preparazione del cocktail da parte di Valerio Visentin

La preparazione del cocktail da parte di Valerio Visentin

Si comincia con l’aranciata amara che porta lo stile sparkling all’interno di un Garibaldi innovativo basato, come da tradizione, sul duo succo d’arancia e bitter. L’Americano, uno dei cocktail più bevuti al mondo e alla Terrazza Les Etoils, è rivisto con l’addizione del Chinotto Sanpellegrino e le sue piacevoli note amare. Per finire l’evocazione di un ricordo: quello del Punch, presente negli anni 70 in tutte le case italiane. Qui è il mandarino ad essere sublimato, con il rum e le bolle del Cocktail Sanpellegrino, altra icona analcolica e frizzante che completa questo freschissimo e piacevole aperitivo. MT

 

SIMONE COVAN

Simone Covan del Santa Cocktail Bar di Firenze

Simone Covan del Santa Cocktail Bar di Firenze

Simone Covan è un cavallo di razza. Il suo Santa Cocktail Bar, affacciato sulla piazza della basilica di Santa Maria Novella a Firenze, è l'espressione del suo talento e delle sue qualità. Sul palco dell’Arena di Identità Cocktail ha portato tre drink, espressioni della Toscana e delle nuove frontiere della mixologia internazionale, arricchite dallo sprint e dalle preziose bolle dell'acqua Perrier.

Il primo cocktail Il Magnifico sfrutta la possibilità, non scontata, di diluire in acqua l'olio extravergine di oliva toscano. L’emulsione, ottenuta con un piccolo frullino, produce una soffice spuma con cui viene guarnito il drink - a base di bitter e vermouth ridistillati - come si fa con la crema di latte su un cappuccino. I profumi e la texture dell'olio si ritrovano in una piacevolissima beva insieme ai sentori della nepitella utilizzata nel drink.

L'assaggio del cocktail da parte di Simone Covan, presentato da Maurizio Trezzi

L'assaggio del cocktail da parte di Simone Covan, presentato da Maurizio Trezzi

La cera d'api è protagonista del secondo drink. Viene sciolta e utilizzata per foderare le pareti di un barattolo dove Covan fa affinare, fino a dodici mesi, un mix di bitter e vermouth che assume note vellutate e dolci dopo il periodo passato in questa inusuale botticella.

I vini di frutta sono particolarmente apprezzati nel nord Europa, dove non esiste la possibilità di produrre uva. Simone Covan utilizza le tecniche di preparazione di questi liquidi per prepara un vino di zucca. Si pongono all'interno dell’ortaggio yeast balls, lieviti usati per la produzione del sake, che consentono la fermentazione della polpa di zucca. Dopo quattro giorni si estrae il vino che viene pastorizzato e quindi utilizzato per la preparazione di un cocktail sulla linea dello Spritz. Al vino di zucca si aggiunge una piccola parte Bitter e della Perrier per un drink freschissimo e dai piacevoli profumi. MT

(2 / fine)

La prima parte qui: «Per creare bisogna disobbedire». E la mixology ce ne dà l’esempio


IG2024: la disobbedienza

Tutti i contenuti di Identità Milano 2024, edizione numero 19 del nostro congresso internazionale.

a cura di

Marilena Lualdi, Raffaele Foglia e Maurizio Trezzi

fanno tutti parti del team di Identità di Vino. Oltre a quella per rossi, bianchi e bollicine, li accomuna la passione per i cocktails

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