19-03-2024

Aggirare il sistema: la disobbedienza solidale di Mehmet Gürs, Cemre Torun e Maksut Askar

Due chef e una giornalista hanno ricostruito la storia di Cradle of Food, movimento culturale e di raccolta fondi per le popolazioni colpite dal terremoto del 6 febbraio 2023

Maksut Askar, protagonista sul palco di Identità

Maksut Askar, protagonista sul palco di Identità Milano, assieme ai colleghi connazionali Mehmet Gürs e Cemre Torun (foto Brambilla/Serrani)

Il 6 febbraio 2023 Mehmet Gürs, celebre chef turco ora consulente per One&Only resort, e la food writer Cemre Torun erano appena tornati da un viaggio di famiglia in Giappone con i rispettivi figli. Seduti a letto alle 4 del mattino, in preda al jet lag, hanno ricevuto la notizia del terribile terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la Turchia, con epicentro a 23 chilometri a est di Nurdagi, provincia di Gaziantep, causando ingenti danni anche alla Siria. Allarmati, hanno cercato di contattare gli amici che vivono nella regione senza ancora conoscere la gravità dell’evento che avrebbe portato, nei mesi successivi, a mettere in pausa la vita di milioni di persone.

«Secondo i dati ufficiali 59mila abitanti hanno perso la vita, ma sono molti di più perché le autorità a un certo punto hanno smesso di contare i dispersi, mentre il numero degli sfollati è salito a 5 milioni», ha raccontato Gürs sul palco di Identità Milano 2024, per spiegare il contesto del progetto Cradle of Food, lanciato insieme alla compagna Torun per sostenere la regione turca colpita dal cataclisma. «Questo evento così tragico ci ha mostrato una cosa che non avevamo mai visto: il supporto da altre nazioni. Le persone hanno inviato tutto ciò che potevano donando cibo, beni di prima necessità e coperte per affrontare il freddo inverno, mentre gli chef si sono messi a disposizione delle comunità, sfamando milioni di persone ogni giorno». Come ha mostrato Maksut Askar, alla guida dell’acclamato fine dining turco Neolokal, salito sul palco con un video che ha mostrato la preparazione di un pasto caldo per 13mila persone in sole 24 ore. Bambini e famiglie che, a un anno di distanza dal disastroso evento, ancora vivono all’interno di rifugi di fortuna.

Mehmet Gürs e Cemre Torun

Mehmet Gürs e Cemre Torun

«Quando lo shock iniziale è svanito e tutti hanno capito la gravità della situazione, la mancanza di organizzazione e di supporto da parte del governo si è fatta sentire. L’attenzione mediatica è pian piano svanita e allora ci siamo chiesti come tenerla viva e raccogliere fondi da destinare alla produzione di cibo», ha aggiunto Cemre. «Siamo persone del cibo e crediamo nel suo potere, che va oltre al concetto di nutrizione. Ci siamo convinti che riconnettere le persone con le loro tradizioni gastronomiche e condividere ricordi legati al food avrebbe facilitato il processo di guarigione, connettendo passato e presente per aiutarci a recuperare il nostro senso di identità, dignità e comunità».

Da qui l’idea di organizzare una conferenza sull’enogastronomia e una raccolta fondi chiamata Cradle of Food, "culla del cibo", per rappresentare la cultura e le tradizioni dei luoghi distrutti che sono stati la vera culla della civiltà. «In due mesi abbiamo messo in piedi tutto, un tempo impensabile per una città come Londra: molti ci credevano pazzi e non ci hanno nemmeno risposto alle mail. L’intero evento è stato un atto disobbediente», conferma Mehmet Gürs. «Non potevamo raccogliere fondi a livello locale perché il governo turco aveva stoppato le donazioni volontarie: tutto doveva passare all’interno del sistema. Noi volevamo destinare i fondi raccolti alle cooperative di produzione di cibo gestite da donne e quindi abbiamo aggirato il sistema». Il palco mondiale lo ha fornito la capitale inglese, il resto lo hanno fatto migliaia di persone provenienti da 25 stati diversi, pronte ad ascoltare gli interventi e i 50 tra chef e giornalisti che hanno cucinato un pranzo a 100 mani tra lacrime e gioia, in un momento profondo di comunità e unione.

Lo chef Maksut Askar sul palco di Identità Milano è stato di poche parole e, invece di aggiungere dettagli sulla tragedia, ha preferito mostrare un video solidale. Originario della città turca di Antiochia, oggi completamente rasa al suolo, ha sostenuto l’importanza di «ribellarsi al sistema e sostenersi a vicenda». Nel suo ristorante lo fa attraverso un’Odissea della natura, con cui mostra ingredienti che diventano elementi della terra, raccontati con una colonna sonora degna di Interstellar in un altro video mandato in onda sugli schermi dell’auditorium dell’Allianz MiCo. Dettagli di funghi che sembrano pareti rocciose, la ceramica dei piatti plasmata con le mani, il fuoco di un fiammifero acceso simile alla testa di una cometa.

Il dumpling di spugnole di Askar 

Il dumpling di spugnole di Askar 

I sapori diventano vortici di aria e fuoco, bolle e liquidi fluttuano sullo schermo e alla fine, nel piatto realizzato live dallo chef compaiono Dumpling di spugnole al sugo di funghi e la loro emulsione, coperti da un velo del colore della terra. E se la disobbedienza è spesso interpretata come qualcosa di rumoroso, dirompente, la sfida di Mehmet Gürs, Cemre Torun e Maksut Askar è stata quella di disobbedire in maniera pacata, ma efficace, nel modo sensibile ma potente evocato nella citazione conclusiva di Askar. «Attraverso il cibo possiamo nutrire le nostre anime, fino all’ultimo minuto della nostra vita».


IG2024: la disobbedienza

Tutti i contenuti di Identità Milano 2024, edizione numero 19 del nostro congresso internazionale.

a cura di

Penelope Vaglini

appassionata di cocktail ed enogastronomia, viaggia per il mondo alla ricerca delle migliori esperienze da raccontare su Forbes, L'Officiel Italia, Icon Magazine e Gastronomika. Coordina il magazine digitale di Robb Report Italia e ha co-fondato Coqtail Milano, la prima community italiana focalizzata sulla mixology. Dal 2022 è Academy Chair per l'Italia di The World's 50 Best Bars

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