Poco più di un mese, e potremo scoprirli tutti, uno per uno. In questi giorni però saranno molte le anticipazioni sui padiglioni delle nazioni presenti a Expo Milano 2015, e noi faremo del nostro meglio per raccontarvele. Iniziando da Spagna e Giappone, che nella settimana appena trascorsa hanno incominciato a svelare progetti gastronomici e strutture per l'esposizione universale.
La Spagna punta su Expo 2015 per ribadire la propria posizione di eccellenza nel comparto agroalimentare e la primazia dei propri cocineros creativi: «Abbiamo tre dei primi dieci ristoranti al mondo – sintetizza con orgoglio l’ambasciatore spagnolo a Roma, Javier Elorza – Siamo terzi quanto a presenze turistiche, primatisti quanto a olio e vino, sia per produzione sia per esportazione. Peccato l’Italia venda al doppio del nostro prezzo…».

La pianta di Expo 2015, con evidenziata la posizione del padiglione spagnolo
Sorrisi e risate, il clima era disteso l’altro giorno alla presentazione del padiglione iberico: i lavori procedono secondo tabella di marcia, la Spagna ci sarà in forze e presenterà anche un bel gruppo di propri chef d’eccellenza. La specifica gara per la gestione dell’alta ristorazione, così come del catering, è stata vinta dal gruppo basco
Sagardi, attivo da 20 anni nel comparto. Ancora non è pronto un elenco completo dei cuochi ospiti, certo ci sarà
Rodrigo de la Calle a ottobre, ma per gli altri nomi eccellenti si punta a creare un poco di effetto suspance.
Saranno chiamati a garantire l’offerta gastronomica del ristorante gourmet, mentre il padiglione – 3.300 mq, ispirato a una serra a doppia navata a forma di portico – accoglierà anche un auditorium, aule e ambienti di lavoro, aree verdi e orti didattici, un negozio di specialità gourmet, un bar di tapas e un altro bar di tipo informale nel quale la sera si svolgerà anche animazione musicale. Per tutte le informazioni, c'è
il sito ufficiale.

Il Sukiyaki, uno dei piatti - a base di carne di manzo wagyu - che rappresenterà la grande gastronomia giapponese a Milano
Sarà articolata e sfaccettata l'offerta gastronomica del padiglione del
Giappone: sette in totale le diverse esperienze culinarie che si potranno fare visitando i 4.170 mq dedicati al Sol Levante. In particolare ci sarà un vero e proprio ristorante, attivo per tutti i sei mesi di Expo, e un
food court in cui sei importanti realtà della ristorazione nipponica si alterneranno, occupando a turno i quattro stand destinati alla somministrazione.
Il ristorante rappresenterà una storia centenaria che si trasferirà a Milano per portarci idealmente a Kyoto.
Minokichi è infatti una delle più antiche e famose insegne del Giappone: questo ristorante fu fondato nel 1719 ed era uno degli otto a Kyoto con il permesso di servire pesce di acqua dolce. In questi tre secoli è stato frequentato dalla clientela più prestigiosa del paese, dalla famiglia imperiale in giù.
Ma anche nel
food court si troveranno tradizioni centenarie, come quella dell'
Ningyocho Imahan, fondato nel 1895 a Tokyo, vicino al palazzo reale, e specializzato nella squisita carne di manzo
wagyu: il piatto più famoso, che si potrà assaggiare a Expo, è il
Sukiyaki, preparato con sottili fette di manzo cotte sul momento, con verdure di stagione e una salsa speciale.
Ma a Milano arriverà anche
Kakiyasu, altro ristorante di manzo fondato nel 1871, così come la catena di sushi
Kyotaru e come
Sagami, le cui specialità sono invece
Soba e
Udon, poi ancora la curry house in stile nipponico
CoCo Ichibanya e infine la catena di fast-food
Mos Burger, che offrirà uno squisito
Rice burger. Tutto coordinato dalla
JRO, l'organizzazione incaricata di promuovere la ristorazione giapponese all'estero.