24-09-2024
Legend Kombucha ha l'obiettivo di far conoscere capillarmente anche in Italia l'antica bevanda orientale
Così antica, così giovane. È una storia di attenzione al gusto e alla salute frugando nei segreti del tempo, ma è anche una storia molto contemporanea, che vede diversi brand impegnati a conquistarsi un mercato giovane e in crescita, così come fa Legend Kombucha.
Una bevanda orientale, eppure la scintilla scocca durante un assaggio in California. La società nasce con Stefano Zamboni (è lui, appassionato di tè, che fa il fatidico incontro californiano) al quale si unisce Ettore Ravizza nel 2019. Il team cresce, anche perché cura ogni aspetto: produzione, design, comunicazione, ricerca e sviluppo. Si tratta di legare appunto una tradizione che affonda le radici nei secoli, anzi nei millenni, alla tecnologia e alle esigenze della vita contemporanea, offrendo anche diversi gusti (oggi sono 14 le aromatizzazioni) in grado di dare risposte al palato oltre che al benessere.
Ma facciamo - molti - passi indietro per capire la natura di questa bevanda. Le prime testimonianze del consumo di Kombucha si riferiscono 2000 anni fa in Cina. Se ne parla, per la precisione, nel 221 d.C. con l’imperatore Qin Shi Huang: per le proprietà benefiche, viene ribattezzata “elisir di lunga vita” o “tè dell’immortalità”. Tuttavia c’è chi afferma che già nel quinto secolo a.C. l’imperatore giapponese Ingiyo guarì dai disturbi intestinali che lo affliggevano grazie a quella che apparve una bevanda miracolosa, preparata dal medico coreano Kombu. Di qui il nome: quello del luminare e del tè (cha in cinese).
Una fase della preparazione
Arriva dunque ai tempi nostri e in Italia nasce quest’impresa: a Verona, un’area scelta per la qualità delle acque. È un sito archeologico industriale che all’inizio del secolo scorso rappresentava il nucleo di una delle maggiori filature italiane, il che richiama anche questo costante rapporto tra artigianalità e industria. Nel laboratorio con cucina si trasformano le materie prime, quindi ci sono una sala fermentazioni a temperatura controllata, un laboratorio di ricerca con due biotecnologhe interne, una sala degustazioni e una zona uffici.
Il tutto con macchinari all’avanguardia e controllo meticoloso della qualità, dalle materie prime al prodotto finale. Tra i primati, quello di aver progettato e realizzato con artigiani locali appositi fermentatori in acciaio pensati per la Kombucha.
Al momento è stata riscoperta soprattutto dai giovani
Il processo di fermentazione scinde il saccarosio in glucosio e fruttosio, dunque diventa più digeribile. Il fruttosio è consumato a favore della produzione di anidride carbonica – da qui quel sapore naturalmente effervescente – e di etanolo. Ancora – si sottolinea – la fermentazione batterica converte l’alcol e l’etanolo in acidi organici ad ampio spettro, come malico, lattico, ialuronico, glucuronico, e vitamine del gruppo B e C, in particolare la B12. Una soluzione adatta anche alla dieta vegana.
Legend Kombucha è artigianale, viva, non pastorizzata e non microfiltrata: tutte le proprietà benefiche sono così attentamente preservate. L’azienda rivendica di essere l’unica italiana a utilizzare Scoby biologici che hanno più di cinque anni e ad applicare una fermentazione della durata di 15- 20 giorni: si tratta del doppio rispetto agli altri produttori.
C'è molta curiosità attorno al Kombucha
«Raggiungere Venezia, il capoluogo della nostra regione, rappresenta per noi un importante traguardo e una fonte di grande soddisfazione – ha osservato Ettore Ravizza – Un traguardo reso ancora più significativo dalla collaborazione con la Terrazza Cinematografo, che ci permetterà di rafforzare il nostro legame con la cultura e le tradizioni italiane, oltre a condividere la nostra passione per la Kombucha artigianale facendone conoscere le straordinarie proprietà a un pubblico internazionale, in un contesto unico e affascinante come quello della Mostra del Cinema».
Il Kombucha ben si presta alla preparazione di cocktail, come quelli presentati recentemente alla Mostra del Cinema di Venezia
Senza trascurare gli assaggi di Legend Kombucha in purezza, a partire dall’Original Blend, ovvero quella «come duemila anni fa», un equilibrio tra dolce e amaro che si lega a una lieve effervescenza naturale.
La più venduta (l’Italia è il mercato principale, anche l’Austria ha fatto il suo ingresso) è la Ginger Bomb, “accesa” da zenzero e limone. Apprezzatissimo poi il Mockito, con l’aromaticità del limone che si completa con i sentori di menta fresca. Ma che dire anche della Legend Kombucha de L’Orto, con i sentori balsamici e aromatici di salvia e rosmarino. O Sun Dia, in cui il succo di anguria estratto a freddo trova un incontro intrigante con i fiori di lavanda.
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responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky
Alcuni prodotti di Wilden.herbals (foto Stefania Zanetti)