Prima o poi doveva succedere. Siamo pronti per il gastro-bistrot, un genere che a Parigi spopola da tempo. Un posto in cui passare una serata con cibo non banale, buono, da filiera corta. Vino dall’eccellente rapporto qualità/prezzo, scovato in cantine per segugi della qualità. E un conto che non fa arroventare la carta di credito. Una strada aperta in un certo senso Un Posto a Milano, alla Cascina Cuccagna. Un boom di commensali quasi senza precedenti, uno di quei posti in cui sta quasi diventando più importante farsi vedere (e pazienza).
Ma il concetto si sta allargando e da pochissimi giorni ha aperto i battenti
Pisacco in via Solferino 48, +39.02.91765472. E siamo ai confini di una delle zone più
cool della movida milanese. Corso Garibaldi e Corso Como sono a poche centinaia di passi, a meno di 500 metri c’è la sede del
Corriere della Sera e della
Gazzetta dello Sport. E questi possono già essere ingredienti per il successo.
Ma dietro
Pisacco, che si è annunciato prima dell’estate con un carino
video clip in cui le immagini di un artista di strada che dipinge su una saracinesca sono intervallate da flash sui piatti, c’è la mano di
Andrea Berton: lo chef vicentino alto due metri che aveva rotto con la famiglia
Trussardi dopo aver portato alle due stelle Michelin il ristorante di
piazza della Scala.
Attorno al cuoco si è radunato un gruppo di partner (manager, avvocati, collezionisti d’arte, architetti) uniti dalla passione per una cucina italiana moderna ed essenziale.
Berton ha tracciato la linea, collaborato alla preparazione della carta, nelle mani del giovane
Matteo Gelmini - già collaboratore di
Matteo Torretta al bistrot
Food Art e passato da
Eat’s in corso Vittorio Emanuele.

Minestrone al pesto e capesante
Molto curato l’ambiente, attenzione ai dettagli con quel tocco di minimalismo di sicuro
appeal. Che ci sia dietro gente che capisce di arte lo si vede subito con una grande opera d’arte (
wall drawing, si dice) alla parete del piano d’ingresso realizzato da
Gabriella Ciancimino. Qui c’è il bar, dove si può semplicemente bere un bicchiere di vino accompagnato da uno stuzzichino come le mandorle tostate al curry e le olive di Cerignola marinate, ma anche sedersi e avere lo stesso menu della sala ristorante al piano sottostante: appena scendi le scale resti abbagliato dal quadro che riproduce la scritta luminosa “Ho fame”.
Il menu è quel che deve essere in un posto così: 4 antipasti, 3 primi, 4 secondi, 4 dessert. Le
Verdure alla griglia sono così semplici, condite con olio al basilico, da risultare sorprendenti. Tenerissimo il
Calamaro alla plancia con crema di cipollotto e lime che regalano un bel contrasto dolce/acido. La
Carne cruda tagliata al coltello si accompagna a una delicata maionese alle erbe e un ovetto di quaglia sodo.
E poi, il
Risotto alla milanese, ma con ragù di vitello, lo
Spaghetto pomodoro e basilico, ma con crema di mozzarella di bufala. Il
Minestrone al pesto nobilitato tra tre succose capesante. C’è sempre un tocco che regala una sorpresa, così il purè che accompagna il
Controfiletto ha un sentore di limone. La firma di
Andrea Berton sta nella presenza dell’
Hamburger Berton. Tra i dolci un superclassico
Tiramisù, un semplice pesca e amaretto.
La carta dei vini è stata costruita con grande curiosità, che si trasmette al cliente, stimolato a cercare produttori ed etichetteche non sono i soliti noti. C’è una scelta al calice e anche vini stranieri: Francia, Nuova Zelanda e Slovenia. Con prezzi che a Milano sono ancora difficili da trovare. Per i vini, primo prezzo con un bianco da 9 euro e un rosso da 11: a bottiglia. Di sicuro un esempio da seguire a Milano.
Pisacco
via Solferino 48
Milano
+39.02.91765472
prezzi medi: antipasti 8, primi 9, secondi 13, dolci 6 euro
Chiuso il lunedì (domenica aperto dalle 10 alle 18)