03-07-2024
Rilanciare la Calabria come destinazione: è solo una delle tante missioni del Bob Fest 2024 che si è appena concluso in provincia di Catanzaro, tra Borgia e Curinga. Una grande festa a favore della ricerca
È accaduto. È accaduto ed è stato bellissimo. Due giorni che traboccano di contenuti, di riflessioni, di speranza e di amore. Due giorni che hanno ritratto una Calabria ben equipaggiata di giovani che non solo hanno intenzione di mutare la pelle della propria regione, ma lo stanno già facendo e ora chiedono uno sforzo da parte di tutti noi, dei comunicatori, degli appassionati, di chiunque abbia a cuore il bello e il Buono, per spostare gli occhi su una terra straordinaria il cui potenziale va rispolverato dalla convinzione di un presunto immobilismo, perché, in realtà, in Calabria non si dorme. Due giorni, una sola direzione, un unico immenso Bob Fest.
Anna Rotella e Roberto Davanzo, l'accoglienza avvolgente e il pizzaiolo patron di Bob Alchimia a Spicchi - destinazione pizza a Montepaone (Catanzaro), ma anche le menti e i cuori che hanno dato vita al Bob Fest e a questa speciale edizione 2024. La foto è a cura di Simona Gangale
Una duplice cornice, una brigata dalle mille e una notte - cuochi, pizzaioli, pasticcieri, ma anche barman, vignaioli, aziende -, una brigata coesa, ravvicinata dalla forza di Roberto Davanzo (Bob), pizzaiolo e patron di Bob Alchimia a Spicchi, pizzeria a Montepaone (Catanzaro), e di sua moglie, Anna Rotella, insieme a sostegno della ricerca, per alleviare il dolore e la fatica di chi ogni giorno affronta da eroe e vincitore la sua battaglia; parte del ricavato del BOB Fest, infatti, è stato devoluto all’AIRC.
Questo è solo il punto di inizio, le prime righe di ciò che avremmo immaginato di vivere nella due giorni calabrese del BOB FEST (in programma lo scorso 30 giugno e primo luglio), ma oltre la fantasia, oltre ciò che la mente sia in grado di prevedere, c’è la grandezza inimmaginabile di come un singolo e il suo sogno diventino catalizzatori di un intero sistema.
Uno scorcio del Parco Archeologico di Scolacium. Foto di Simona Gangale
L’Italia intera (e non solo) si è mossa per ritrovarsi prima nel Parco Archeologico di Scolacium a Borgia (Catanzaro) e poi nella splendida Tenuta delle Grazie a Curinga (Catanzaro), l’indomani, per una cena di gala che ha spaziato dal mondo pizza con Bob l’Alchimista, Jacopo Mercuro e Massimiliano Prete, fino ad attraversare il mare di Gianfranco Pascucci, le vette di Alfio Ghezzi, la creatività senza limiti di Mauro Pompili e Maya Sittisuntorn della pasticceria Marble a New York, direttamente dagli Stati Uniti per introdurci alla loro personale interpretazione di dolcezza, seducente e libera, per giungere alla più canonica, intramontabile pasticceria italiana firmata Gino Fabbri. E poi ancora, la gagliarda formazione Calabria: Riccardo Sculli, Antonio Biafora, Luca Abbruzzino, Nino Rossi, Luigi Lepore…
Solo una piccolissima parte dei protagonisti della cena di gala a Tenuta delle Grazie
Ma facciamo un passo indietro e torniamo allo Scolacium. Un parco archeologico, proiezione di un passato lucente, della forza di resistere allo scorrere del tempo, come resiste quell’esercito di olivi secolari che circonda la basilica. Un luogo dove ieri, la Storia è stata fatta, ma ora, adesso, nel 2024 se ne scrive un pezzo in più.
Parte della grande squadra di pizzaioli presenti al Bob Fest 2024 al Parco Archeologico di Scolacium
Un foro di idee, di musica e cantori, di sapori tratti da una sequenza ricchissima di assaggi, ciascuno portavoce di un’identità, della capacità aggregativa del cibo, “lievito naturale” di un vigoroso senso di comunità. Lo sanno bene gli chef calabresi - in particolare il gruppo di Cooking Soon - protagonisti di uno dei tanti talk andati in scena nel corso della serata del 30 giugno, attivisti di una silente rivoluzione che intende portare alla ribalta un’intera regione, senza presunzione, senza ammaliamenti: semplicemente perché ne vale la pena.
Il mare di Soverato, in provincia di Catanzaro
«Se quello che facciamo è interessante, vogliamo che se ne parli; se quello che facciamo ha un valore, vorremmo avere pari possibilità delle altre regioni d’Italia», è questa la sostanza di quel che è stato dichiarato all’unisono dai giovani cuochi, figli della stessa generazione; una generazione che ha fame; una generazione che non può far altro che creare intensamente e meticolosamente per sopravvivere, studiandosi indotti alternativi - come quello delle cerimonie - pur di tenere vivo il desiderio di accogliere i clienti nel proprio ristorante, al momento quasi tutti calabresi. Arriva ancora troppa poca Italia, figuriamoci il mondo, eppure i contenuti non mancano: basti pensare a come, mettendo a punto un itinerario gastronomico di cuoco in cuoco, sembrerà di aver mangiato in più regioni diverse, complice la morfologia così articolata della Calabria, con la Sila e l’Aspromonte, e solo poi il mare. Individuato l’habitat, si somma la singolare capacità del cuoco di interpretare questi territori, di intrecciare il proprio percorso, fino a scavare a fondo nella storia locale e trasformarsi, così, in veri e propri presidi di cultura; storie di andate e di convinti ritorni, storie di chi resta ed è felice di farlo, creando lavoro, valore e, ancora una volta, futuro.
La chef Caterina Ceraudo del ristorante Dattilo a Strongoli (Crotone) e Luca Santoro: in preparazione, Insalata di zucchine, baccalà, maionese di baccalà e cedro candito. Freschezza e potenza, qui il vero protagonista è il cedro, tanto che il baccalà - carnoso e salino - figura quasi da contorno
Non manca neanche il sostegno reciproco tra colleghi, compatti nell’innalzare la qualità all’unisono, nel misurarsi e confrontarsi, e agire quasi da “tour operator” l’uno dell’altro, come sottolinea Caterina Ceraudo, chef del ristorante Dattilo a Strongoli (Crotone).
Tra i piatti degustati nel corso della cena di gala presso Tenuta delle Grazie, Riso Carnaroli, porcini, ostrica, nocciola, pesca al bbq e nepetella. Materia e pensiero, ma soprattutto gusto incisivo, mutevole, una creazione firmata da Nino Rossi, chef del ristorante Qafiz
«Quel che manca, invece, è una tradizione di ricette regionali perché la Calabria resta tutt’ora una regione strettamente ancorata a una cucina di prodotto - la stroncatura, la cipolla di Tropea, la ‘nduja, la soppressata - materie prime fantastiche, certo, ma in che maniera trasformarle? Se provassimo a chiedere in giro quale sia il piatto più rappresentativo della regione, la risposta non arriva in maniera così immediata e quasi sempre coincide al singolo ingrediente trasformato a seconda delle proprie preferenze, senza mai creare una storicità del piatto, una tradizione a tutti gli effetti. In che maniera, allora, dare spazio e spessore a quel prodotto attraverso il pensiero e proiettarlo in una ricetta?», commenta Antonio Biafora, chef del ristorante Hyle. «Quel che passa sotto ai nostri occhi o che creiamo con quanto abbiamo, alle volte ci sembra così scontato da non darci tutto questo peso; pensiamo che sia qualcosa di già visto e rivisto e, invece, restiamo meravigliati nello scoprire che spesso nessuno ci avesse pensato, esattamente come accadde qualche anno fa quando presentammo il nostro formaggio di pasta a Identità Milano».
Non basta ascoltare da lontano, né convincersi per sentito dire; bisogna avvicinarsi per conoscere, restare per capire, approfondire per comunicare una nuova Calabria. La Calabria di Bob e di chi ha creduto nel suo sogno; la Calabria dei cuochi che conosciamo e di tutti quelli ancora da scoprire: la Calabria di paesaggi maestosi, di colline dorate e acque di cristallo, la Calabria officina di una storia nuova, di riscatto, di audacia e radici, di identità e cuore. Viva la Calabria, viva il Bob Fest!
E ora una piccola carrellata di scatti dell'intensa due giorni del BOB FEST 2024
Anche l'executive chef di Identità Golose Milano, Edoardo Traverso al grande pass del BOB Fest 2024 con Gambero rosa, datterino, stracciatella e 'nduja
Jacopo Mercuro, della pizzeria 180grammi a Roma e Roberto Davanzo, ideatore del Bob Fest
Alfio Ghezzi al pass con la sua Polenta fredda e ragù vegetale piccante a base di salsa alle arachidi, peperoncino e noci
Eugenio Roncoroni torna con una sua interpretazione carnivora della Calabria: pancia di maiale, cozze affumicate e spuma di provolone, stre-pi-to-so
Eugenio Galliano Iannelli di Agape, ristorante e pizzeria a Cetraro (Cosenza), e la sua Frittatina di stroncatura con pesto di datterino giallo, pecorino di Monte Poro, maialino nero cotto a bassa temperatura e nocciole tonde di Cardinale, melanzana violetta di Longobardi, bergamotto in polvere e in maionese, panatura di orzo e segale. Una bomba croccante dal cuore filante e saporito eppure leggero grazie alla presenza dei vegetali. La stroncatura e la panatura, invece, aggiungono un tocco rustico al boccone
I vignaioli del movimento Cirò Revolution
Daniele Campana, re calabrese della pizza in teglia disponibile in versione tonda nel nuovo Campana 12, o classica presso Campana Pizza in teglia, entrambi a Corigliano Calabro (Cosenza)
Riccardo Paglia e Roy Caceres mentre preparano la loro Tostada di mais farcita con bufala, anguria, pomodoro e bottarga
Silvia Rotella e Alessandra Molinaro, ideatrici di TIMO Studio Enogastronomico e responsabili della comunicazione del Bob Fest 2024
Albicocche tostate, bergamotto, dragoncello, gelso, zucchero di canna, olio extravergine di oliva Rotella Oli - un dessert fresco e intrigante, frutta ricca e polposa e la lunghezza aromatica apportata dal dragoncello. Lo hanno ideato Mauro Pompili e Maya Sittisuntorn della pasticceria Marble a New York
Alex Lo Stocco, brand ambassador di Molino Casillo e Fabio Leone, junior marketing e social media presso Molino Casillo
Un waffle di patate laccato con grasso di pollo, fragrante, quasi si scioglie sul palato, mentre esplode la freschezza del peperone, la sua dolcezza, i suoi succhi che condiscono le carni di un pulled chicken, sfilacciato, saporito: un'esplosione di gusto firmata Jacopo Mercuro
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo era acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.
Raffaele Bonetta (Raf Bonetta Pizzeria, Pozzuoli-Napoli) e Roberto “Bob” Davanzo (Bob Alchimia a Spicchi, Montepaone-Catanzaro), con il team di Identità Golose Milano, giovedì 28 novembre scorso
Lorenzo Fortuna, classe 1976, è figlio d'arte e ha preso in mano la pizzeria aperta da suo padre
Risotto cotto in latte di mandorla, mantecato con bergamotto, salsa alla sardella e polvere di cipollotto bruciato del nuovo ristorante Abbruzzino Oltre di Luca Abbruzzino a Lamezia Terme, che bissa quello di Catanzaro
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.