07-12-2025

Gelato Cesare, ovvero il chiosco verde: molto più di una gelateria, un pezzo di storia di Reggio Calabria

Era il 1970 quando la famiglia Destefano inizia a produrre gelato artigianale in quello che era un piccolo bar sul lungomare della città calabrese, oggi tra le mete più amate dai fan di coni e coppette: una storia di bontà, icona indiscutibile di Reggio

 

Quando dici “gelato di Cesare”, dici gelato del chiosco verde.

Un piccolo chiosco, appunto, che si trova in Piazza Indipendenza a Reggio Calabria, a due passi dal lungomare, divenuto nel tempo ritrovo dei reggini, punto di riferimento per gli amanti del gelato e tappa obbligata per chi viene in città. Qui si mangia uno dei gelati più buoni d’Italia e, con oltre 100 anni di storia, Cesare non è solo una semplice gelateria, ma fulcro centrale della vita di Reggio Calabria e della sua gente.

Il chiosco verde di Gelato Cesare

Il chiosco verde di Gelato Cesare

E partiamo proprio dalla storia di questo luogo nato nel secolo scorso: siamo nel 1918, quando sul nuovo lungomare (ricostruito dopo il disastroso terremoto del 1908) spunta un piccolo chiosco verde. Un bar semplice dove si serve caffè e gazzosa, quelle con il tappo a pallina. Nel 1940 lo rileva la famiglia Destefano proseguendo l'attività senza grandi stravolgimenti. Il cambio di passo arriva con Cesare, la seconda generazione, che introduce il gelato, intuendone la grande potenzialità di mercato.

Un'immagine storica del lungomare di Reggio Calabria

Un'immagine storica del lungomare di Reggio Calabria

Ne comincia a studiare la lavorazione e presto trasforma il chiosco in un piccolo laboratorio a vista con le celebri macchine Sed Carpigiani per produrre pochi gusti classici come fior di latte, nocciola, caffè, fior di fragola, limone. Tutti artigianali e curati.

La vera rivoluzione avviene nel 1970, quando il chiosco viene ristrutturato e da bar si trasforma in gelateria pura, con un banco più grande e diversi gusti, anticipando i tempi. Una scelta coraggiosa, considerando la stagionalità del prodotto (si iniziava a produrre il 19 marzo per finire a metà settembre con la Festa della Madonna), ma azzeccata: Cesare ci aveva visto lungo, e i suoi concittadini sono letteralmente conquistati dal suo gelato.

Davide Destefano 

Davide Destefano 

Dalla fine degli anni ’80, a guidare questo luogo culto del gelato c'è Davide Destefano, figlio di Cesare, che impone nel tempo la sua visione più moderna, focalizzata sulla crescita di un’azienda artigiana, riconosciuta per la sua qualità produttiva a livello nazionale. Da questo momento si procede verso l’innovazione, a cui fa eco anche Cesare junior (figlio di Davide) cresciuto a coni gelato (è il caso di dirlo!) e che porta nell’impresa di famiglia la sua visione da GenZ e gli strumenti social per raccontare il lavoro di ogni giorno. Risultato? Il chiosco verde è riconosciuto dal popolo di Instagram e TikTok come meta turistica gastronomica.

Davide Destefano assieme al figlio Cesare

Davide Destefano assieme al figlio Cesare

Nelle sue evoluzioni, però tutti i membri della famiglia sono sempre rimasti fedeli alla filosofia iniziale, improntata sul motto qualità e passione per il gelato. Anche perché il Gelato Cesare non è solo un luogo o un prodotto, ma un’idea di gelato in cui coesistono qualità, costanza e tradizione.

Un prodotto che nel corso di tutti questi anni è cambiato seguendo mode, tendenze e gusti del pubblico, sempre mettendo al primo posto ingredienti di qualità, tutti accuratamente selezionati come Nocciola IGP, Pistacchio puro Sicilia 100%, Mandorla di Avola, poi una lavorazione assolutamente artigianale con l’assenza di addensanti chimici, emulsionanti o coloranti per un gelato buono e sano e, infine, il rispetto per le materie prime e il loro gusto originale.

Forse la parola rispetto è quella che più si addice al lavoro di Davide, e ora anche di suo figlio Cesare. Rispetto per la materia prima e per chi la produce, rispetto per il sapore, per il consumatore, e rispetto anche per il territorio, con cui c’è un legame profondo, trasparente e improntato sulla sostenibilità.

Deliziose creme, variegati intriganti, ma anche sorbetti vegan

Deliziose creme, variegati intriganti, ma anche sorbetti vegan

Ma per capire tutto ciò bisogna assaporare questi gelati, scoprendo che dietro ogni gusto si cela un vero viaggio: al palato è rotondo, con una texture leggera e scioglievole e, cosa importantissima, un bilanciamento perfetto degli zuccheri, che si mantengono al minimo, lasciando spazio al sapore vero.

I gusti assoluti vincono per intensità e riconoscibilità. Dietro a ciascuno di essi c’è un grande lavoro di valorizzazione del singolo ingrediente e una conoscenza dettagliata della materia, ottimizzata immaginando il sapore finale. Ciò si avverte nella Vaniglia (latte, zucchero e tanta vaniglia in infusione, ben visibile agli occhi), nella Nocciola di Alta Langa, uno dei gusti più amati o nel Pistacchio.

Per chi non lo sapesse, Davide è stato il primo a portare qui la moda dei variegati e su questo tema ha sempre lavorato con creatività, dando vita a una serie di gusti più complessi che giocano su abbinamenti di ingredienti locali, che raccontano un pezzo di storia di Reggio Calabria. Il gusto signature è Amareggio a base di pistacchio, amarene e crumble al bergamotto: goloso, crea un corto circuito della memoria con il croccante all’amarena, qui dalla qualità superlativa. E poi c’è il Bronzato a base di caramello al burro salato, che dal nome al colore, è un omaggio ai Bronzi di Riace. Infine, spazio al Sole dello Stretto con pistacchio di Sicilia, mandarino di Ciaculli, miele, fichi e sesamo pralinato o il Reggio Calabria, una crema al bergamotto, lime candito e crumble agli agrumi.

La vetrina di Gelato Cesare

La vetrina di Gelato Cesare

Esiste anche la linea vegan, che comprende una serie di gusti senza latte e derivati, vera scoperta per il palato. «Da quando mia moglie è diventata intollerante al lattosio ho compreso la necessità di rendere il mio gelato il più inclusivo possibile. Prima producevo solo sorbetti a base di frutta, poi ho cercato di ampliare la gamma includendo anche frutta a guscio. Abbiamo sperimentato con Cesare nuovi gusti a base di mandorla e pistacchio, con l’obiettivo di avere un gusto pulito e goloso. Ne è venuto fuori un gelato di territorio che predilige la “filiera corta” e le eccellenze prodotte nello Stretto», ci racconta Davide.

Tra i 40 gusti in vetrina troviamo un fantastico sorbetto ai Fichi di Catona (provincia di Catanzaro) che restituisce il tono vegetale e dolce del fico fresco, decisamente impattante e memorabile; c’è il Mango, sempre di Catona, quello al Bergamotto, Limone e anche all’Annona, in base alla stagionalità. E sui sorbetti si apre un altro capitolo di artigianalità e ricerca, che sta diventando tendenza nel settore, con una meticolosa riproposizione delle fattezze del gelato al palato ma con una resa del gusto amplificata. Nonché di inclusività, che sta dando al mondo food in generale stimoli interessanti per una produzione allargata seguendo le direttive del zero glutine, zero lattosio, zero zuccheri. E la famiglia Destefano, da sempre lungimirante, è pienamente consapevole che il gelato sarà il grande protagonista in questa direzione.


Passione Gelato

Storie dal mondo del gelato di qualità

Giusy Ferraina

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Giusy Ferraina

Calabrese di origine e romana di adozione. Laurea in Scienze della Comunicazione. Dopo alcuni anni passati nell’editoria, si avvicina al mondo dell’enogastronomia, muovendo i primi passi tra redazionali, ricette da editare, social network e fiere di settore. Giornalista pubblicista, collabora con La Madia e Pizza e Pasta Italiana, è autrice del podcast Misticanza per Radio Food, di cui dirige il magazine. La sua passione è raccontare le storie di aziende e produttori. Amante del buon cibo, della pizza abbinata con il vino e dei libri. Fanatica di sport

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