Coerenza, intuizione e un pizzico di incoscienza, forse qualcos’altro. Ma sicuramente i primi tre elementi hanno determinato la scelta originale e davvero golosa di proporre un intero menu che ruota intorno ad un ingrediente principe del mediterraneo, il pomodoro.
«Abbiamo cominciato a coltivarli nel nostro orto a Chieri ed era giusto valorizzarli, utilizzando ciò che la terra ci offre. Inoltre mi piace molto la complessità della lavorazione, la gestione dei succhi».

La sala del ristorante Opera
Stefano Sforza racconta con passione l’importanza della stagionalità degli ortaggi, della cura diretta della coltivazione. Quella stessa gioia negli occhi quando racconta le sue mattinate al mercato di Porta Palazzo. «Dai miei contadini, piccoli produttori, artigiani dai quali scelgo i migliori San Marzano più adatti del Cuore di bue per uno dei piatti principali del menu Pomodoro».
Solanaceae, kiwi, salvia, ananans, Pomodoro nero, pesca, pane, Datterino, tortelli bugiardi e foglie di pomodoro, Piccadilly alla puttanesca e raviolo di stracchino, San Marzano e Costoluto, Tangerine, tamarillo e bufala. L’ultimo un dessert davvero superlativo.
Questa la sequenza dei piatti del menu Pomodoro al ristorante Opera - ingegno e creatività di Torino, una tavola in crescita costante, dove chef Sforza non si ferma mai. Sperimenta, ricerca, elabora, crea.
La fiducia e il rispetto sono parole costanti nella vita di un gruppo di professionisti tra cucina e sala, supportata con entusiasmo dalla famiglia Cometto, proprietaria è dotata di illuminato spirito d’impresa.
Con Stefano Sforza e il suo secondo Nicola Pizzulli, ecco in cucina Giacomo Rolfo e Alessandro Conz, entrambi piemontesi e Carmine Bagalà, fiero calabrese.
In sala regnano esperienza e passione con Carlo Salino, sommelier di alto livello, narratore dei vitigni e saggio scopritore di vere gemme enologiche.
Gualtiero Perlo è il maitre cui nulla sfugge, ogni dettaglio è curato con attenzione e cortesia, grazie a quell’intuito capace di anticipare un desiderio dell’ospite. Perlo è anche tea sommelier e propone in abbinamento ad uno dei piatti del menu Opera un particolare tè freddo.
In questo angolo elegante della Torino ottocentesca, pienamente sabauda, non mancano svariati motivi per godersi il talento di un gran gruppo.