20-06-2022
Fatih Tutak, del ristorante TURK a Istanbul nella preparazione del suo piatto alle braci dei pescatori riminesi. Foto a cura di Niccolò Vecchia e Marialuisa Iannuzzi
Lo ammettiamo, un po’ ce lo aspettavamo che anche quest’anno non saremmo “tornati” a mani vuote da Al Mèni. Perché in due giorni il circo 8 ½ diventa un grande villaggio di anime in festa: abbracci, sorrisi, tavole imbandite di ogni bene. Svuotati dalla volontà di opporre resistenza alcuna, ci si lascia trasportare da questa allegra corrente di musica, gusto e creatività. Sì, ad Al Mèni ci si sente leggeri e, ad Al Mèni, accade sempre qualcosa di speciale.
Un assaggio sostanzioso lo abbiamo assimilato da una cronaca dettagliata (potete trovarla qui) della prima giornata e, nel corso della seconda, i contenuti non sono stati da meno. Ce ne siamo accorti ieri mattina, quando Piazzale Fellini sonnecchiava ancora: attratti dal profumo ardente di brace, di pesce cotto sui carboni, ci spostiamo a lato del tendone. Improvvisamente ai sentori di mare si mescola una nota fragrante di forno, mentre avvistiamo una figura “sospetta” non riconducibile agli abili pescatori riminesi. Fatih Tutak (del TURK Fatih Tutak, a Istanbul), lo chef che sta riscrivendo la grammatica della cucina turca, chiede il permesso ai pescatori di rigenerare alla brace la sua "pita-pizza" prodotta in casa (al TURK) per presentarla al massimo nel piatto realizzato per Al Mèni.
Kokorec di agnello al barbecue di Fatih Tutak
«Si tratta di un kokorec di agnello al barbecue ed è un piatto presente nel menu di TURK. In realtà, a tavola, ne mangerete addirittura due porzioni: da un lato, una lettura più elegante e raffinata, dall’altra street food. Credo sia il modo più efficace di far comprendere in che direzione voglia orientarsi la mia cucina che conosce profondamente il passato, ammirandolo come una fonte d’ispirazione. Ma sento soprattutto la responsabilità di creare quei piatti destinati a diventare la nuova cucina turca». Assaggiamo, quindi, la pizza alla Tutak glassata con i succhi della carne di agnello da latte, avvolta negli intestini – come uno gnummareddu – e rosolata in olio e acciuga. Diversi tipi di spezie (soprattutto paprika) e una varietà di timo molto più balsamico di quello classico.
Al suo fianco, Michele Bacilieri di Cucina Bacillieri, un’insegna profondamente radicata nel territorio, a nord di Ferrara. Più che un piatto, quello di Michele è «un matrimonio a prima vista tra due prodotti grassi che insieme si sposano davvero bene»; nella sua terrina di verza, infatti, il cuoco invita al bacio l’anguilla cotta alla brace, affumicata e foie gras. Il boccone non è pesante, complice proprio il fumè e la cipolla sottaceto in pairing.
Michele Bacilieri di Cucina Bacillieri con la sua squadra sul palco di Al Mèni
Terrina di anguilla affumicata, verza e foie gras
Mirali Dilbazi e la sua collaboratrice
Dolma di primavera in Azerbaijan: piccoli peperoni ripieni
Contaminazioni: spiedino di cozze riminesi, pesto di salicornia, gratin e polvere di peperone crusco
Mario Ferrara
Tra un cooking show e l'altro, sono proseguite le molte attività fuori dal tendone del Circo 8 e 1/2, tra cui quelle del Mercato di Al Mèni, di cui vi abbiamo raccontato in questo articolo. A coordinare e selezionare i produttori delle eccellenze emiliano-romagnole, c'era anche quest'anno Carlo Catani, tra i creatori dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo che poi ha diretto per cinque anni, ideatore dell'associazione Tempi di Recupero, con cui da anni si occupa dei temi della lotta allo spreco alimentare.
Nella capanna di Terra Mediterranea, Laura Giorgi, lo chef Marco Ambrosino, Carlo Catani e lo chef Giovanni Cuocci
Carlo Catani sta per pubblicare un libro per Slow Food Editore, intitolato Il chilometro consapevole. Definire la sostenibilità a partire dalla tavola, e firmato insieme a Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. «Il libro è pronto - ha raccontato sorridente Catani al pubblico riminese - ma stiamo aspettando una prefazione importante e non siamo ancora certi della data di pubblicazione». Il volume cercherà di fornire elementi e approfondimenti per aumentare la consapevolezza sui temi dell'alimentazione e della sostenibilità. «Non vogliamo dare risposte, ma elementi di conoscenza», ha tenuto a sottolineare Catani, che nella presentazione è stato affiancato da due degli ospiti che si incroceranno leggendo il libro: lo chef Marco Ambrosino, del milanese 28 posti, e Giovanni Cuocci, fondatore della Lanterna di Diogene a Solara di Bomporto, in provincia di Modena (progetto molto bello di cui potete leggere qui). Sia Ambrosino che Cuocci facevano parte del programma serale del Circo 8 e 1/2.
E riprende proprio con Marco Ambrosino, in compagnia di Isa Mazzocchi de La Palta l'attività nel tendone bianco e rosso: respira a pieni polmoni, pronto ad accogliere per l'ultima volta in questa edizione le file ordinate di golosi e i Mediterranei cuochi di Al Mèni.
In fondo, a sinistra Isa Mazzocchi e in basso a destra, Marco Ambrosino nel corso delle preparazioni sul palco
Acqua dolce e mare; delicatezza e intensità, frutto maturo ed erbe aromatiche: è un rimbalzo di sensazioni da un’ala all’altra del palco. Nonostante la tonalità visiva e olfattiva del brodo faccia pensare a una base animale, in realtà, Isa Mazzocchi protende al vegetale, o meglio ancora, al naturale e, dalle foglie di amarena, ricava un’acqua profumata dalla spezia leggera– cannella e anice stellato – nella quale Isa intravede una corrente d’acqua dolce. Poi, in essa, riflessa, la trota fario appena scottata con intervalli di amarena e nocciola.
Trota fario alla fiamma, un brodo di foglie di amarena e nocciole
Minestra di pasta e grani fermentati, lische e olio mediterraneo
I successivi chef a incontrarsi sul palco del circo di Al Mèni sono stati il già citato Giovanni Cuocci della Lanterna di Diogene nel modenese, e i due greci George Papazacharias e Thanos Feskos, che hanno deciso di unire le forze per creare, ad Atene, l'interessante progetto di Delta.
Da sinistra, Andrea Petrini, lo chef Giovanni Cuocci e Francesca Airaudo
Ravioli ripieni di chela di astice, salsa di fragole fermentate e prugne grigliate sottaceto
George Papazacharia e Thanos Feskos
Apriti sesamo: panino al tahini gluten free con pecoraa, yogurt alle erbe e verdure
Tacos delle due riviere: una piccola piadina aperta, gamberi bianchi di Sanremo, ciliegie, basilico e mandorle fresche di Florencia Montes, in foto con il suo compagno nella vita e sul lavoro
Sull’altra sponda Raffaele Liuzzi, pugliese di origine, romagnolo d’adozione: correva il lontano 1980 quando lo chef dell'omonima Locanda giunse sulle sponde dell’Adriatico riminese. Da quel momento la sua vita non ha visto scorrere giorno senza il pensiero fisso di un passatello: figuriamoci farselo mancare in quel di Al Mèni, dove Raffaele presenta un bon bon di baccalà mantecato, glassato da una crema delicata ai carciofi; in cima un caviale di aglio nero di Voghiera fermentato, celebrazione del territorio e, naturalmente, passatelli tostati (serviti in bustina) da sbriciolare sul boccone: unica avvertenza - ma è proprio Liuzzi a lanciare l'allarme- «possono causare dipendenza!»
Raffaele Liuzzi
Baccalà mantecato, carciofo, crumble di passatelli e aglio nero di Voghiera
Bottoni di pasta fresca al germe di grano tostato con daino e pecorino, gel di ribes, aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, germogli di piselli e brodo leggero di faraona
Andrea Medici
Poi, come accade sempre, le luci hanno iniziato a spegnersi su un evento ricco, gioioso, poetico e divertente. Al Mèni forse sarà esportato anche negli USA, come ha annunciato Massimo Bottura inaugurando la nona edizione riminese, ma certamente festeggerà il suo decimo compleanno in riva all'Adriatico. E Identità Golose sarà lì a raccontarlo.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Due delle colonne della redazione di Identità Golose
Jacopo Ticchi, classe 1994, chef e titolare di Da Lucio, a Rimini
Jacopo Ticchi, classe 1994, chef e titolare di Da Lucio, a Rimini. Sarà uno dei relatori di Identità Milano 2024, lunedì 11 marzo, alle 12:15 in Sala Blu 1, all'interno della sezione di Identità di Pesce
Davanti al circo 8 ½ in Piazzale Fellini, a Rimini, Massimo Bottura, il sindaco di Rimini Jamil Sadhegolvaad e le altre istituzioni presenti per il lancio della due giorni andata in scena gli scorsi 17 e 18 giugno
Tutte le foto sono a cura di Marialuisa Iannuzzi