Una raffinata tavola gourmet, il Principe Cerami, e Anciovi, un elegante ristorante affacciato sulla piscina con vista unica sul golfo di Taormina. La nuova offerta gastronomica del San Domenico Palace è in linea con l’altissima qualità degli indirizzi della grande ospitalità italiana firmati Four Seasons. Una nuova stagione avviata con il ritorno degli ospiti stranieri per l’hotel molto amato dagli americani, dai viaggiatori esigenti di tutto il mondo e dagli italiani, affezionati al luogo davvero magico e alla ricerca dei sapori creati dallo chef Massimo Mantarro e dalle sue brigate.
A completare i riti del buon gusto il
Bar&Chiostro guidato dal talento e dalla grande professionalità di
Juri Romano, barman capace di creare drink unendo la fantasia e il rigore della mixology alla storia del
San Domenico, ricca di episodi che hanno animato il jet set internazionale. Nasce così
Gelosia e Mandolino 23 con Vodka Giovi e
Distillato di aglio rosso e origano a ricordare il cinematografo episodio accaduto, nel 1967 proprio tra Elizabeth Taylor e Richard Burton. Una furiosa litigata della celebre coppia sulla terrazza della loro suite, che terminò solo quando Liz ruppe un mandolino sulla testa di Richard.
Sorto dove un tempo si trovava l'antico convento domenicano del XIV secolo, l'Hotel – nato nel 1896 - è stato un punto di riferimento per il Grand Tour in Italia, il viaggio favorito da reali e nobili, artisti, scrittori e star di Hollywood. Il suo patrimonio storico e architettonico è oggi valorizzato, una tra le nuove belle idee del General Manager
Lorenzo Maraviglia, come una sorta di museo e galleria d’arte a cielo aperto, tutto da scoprire, accompagnati dalla nuova Art Concierge, che conduce gli ospiti attraverso un tour storico-artistico dell'albergo dal Grande Chiostro, ai meravigliosi giardini, ai corridoi sui quali si affacciavano le “celle dei monaci” e illustrando le numerose opere di artisti contemporanei che impreziosiscono gli spazi comuni e le centoundici tra camere e suite.

Pasta maritata, pesci di scoglio e verdure di primavera
Tornando alla cucina, il palcoscenico del
Principe Cerami è tutto di
Massimo Mantarro. Le sue profonde radici siciliane, è originario di Piedimonte Etneo, sono sempre restate una delle ispirazioni durante la sua esperienza tra indirizzi italiani ed esteri di primissimo livello dalla quale ha tratto stile ed eleganza. La sua interpretazione degli ingredienti locali e delle cotture tradizionali è, in ogni caso, basata su di una moderna contemporaneità e sulla tecnica, capace anche di puntare ad abbinamenti inaspettati, ad esempio erbe aromatiche fresche combinate con legumi antichi, come le lenticchie di Ustica o i fagioli rossi “badda”.

Ricciola, finocchio glassato e barbabietola
Piccoli produttori della regione sono il riferimento di
Mantarro per ingredienti preziosi, come il latte della rara capra girgentana, oppure i pomodori e ortaggi dell’orto di una piccola azienda agricola in provincia di Ragusa. Anche il Vulcano la cui presenza rappresenta uno dei gioielli del paesaggio che si gode dal
San Domenico, dall’Etna provengono ad esempio i funghi porcini che troviamo nello
Scampo, gamberi rossi, spinaci e porcini etnei. Una cucina di grande incisività che unisce morbidezza, consistenze, un uso egregio dei vegetali che diventano sempre protagonisti e il tocco di completare i piatti, molto spesso, con la parte liquida servita al tavolo.
Il tutto crea un percorso di godibilissima natura.
Pasta maritata, pesci di scoglio e verdure di primavera è la perfetta rappresentazione delle idee dello chef. La creatività di unire due diversi tipi di pasta ripiena, un “plin” è un “bottone”, la cura nel trattare i pesci di scoglio e la semplicità identitaria delle verdure e dei germogli. Sapori bilanciati, freschezza, gioia gastronomica. Il
Calamaro alla pizzaiola è lavorato e ricomposto con coerenza stilistica e cromatica. Alla vista pare uno spaghetto, ma si rivela un docile crudo di mare con pomodorini pelati e acqua di pomodoro a completare il piatto.

Scampo, gamberi rossi, spinaci e porcini etnei
Coraggio e passione nella
Ricciola, finocchio glassato e barbabietola, con aggiunta finale di jus di manzo: ghiotto e di bella spinta. Il sommelier
Alessandro Malfitana cura la carta dei vini di entrambi i ristoranti con profonda competenza e piacevole geografia enologica, tra i vitigni autoctoni delle pendici del Vulcano, una stimolante declinazione delle zone vinicole della Sicilia, incluse originali etichette e i grandi classici italiani e francesi.
Dalla carta di
Anciovi, tutto il necessario per godersi una colazione gustosa tra un tuffo in piscina e un tramonto mozzafiato. Primi piatti da manuale come lo
Spaghetto di grano duro alle vongole veraci ma anche una
Parmigiana o una
Norma eseguita con mano felice. Notevole
Frittura di pesce con maionese allo zafferano etneo, ed è di livello anche una scelta di pizze come quella con pistacchio di Bronte e tartufo nero. Trionfale tagliata di frutta, servita su un disco di ghiaccio e accompagnata da gelati di matrice siciliana. Etna bianco al calice o un Grillo a perfetta temperatura, rendono
Anciovi un luogo dove trattenersi a guardare il panorama.
Al
San Domenico la pasticceria diventa simbolo della Sicilia, dai raffinati dessert del
Principe Cerami alla straordinaria offerta di dolci al buffet della prima colazione. Il tutto sotto la regia del Pastry Chef
Vincenzo Abagnale. Dai lievitati alla cassata, spettacolo per gli occhi e il palato, alla tradizionale granita di mandorle servita con la necessaria e “sicilianissima” brioche con il Tuppo (forma che ricorda il tradizionale chignon che le donne siciliane portavano un tempo).
Per coloro che amano scoprire il territorio attraverso i suoi sapori Il
San Domenico offre un’esperienza originale e molto interessante: Mangia il Vulcano. Lo stesso Chef
Mantarro accompagna gli ospiti durante una mattinata speciale che inizia nella città di Linguaglossa incontrando un pastore locale per assaggiare la ricotta appena prodotta, abbinata al pane caldo sfornato al momento. Inizia poi la ricerca delle verdure ed erbe aromatiche locali e di stagione, prima di iniziare una degustazione di vini e il pranzo, nella storica e contemporanea cantina
Cottanera. Al rientro in hotel la brigata di cucina utilizzerà le verdure raccolte per preparare la cena e “mangiare di vulcano”.