09-05-2022
La sala del ristorante Michelasso, in via Santa Brigida 14/16, Napoli
Via Santa Brigida, a Napoli, è stretta fra via Toledo e piazza Municipio. Per chi non c’è mai stato, è dove batte il cuore matto di una città complessa, piena di contraddizioni. Uno dei tanti cuori, insomma. Definirla in una parola? Miseria e nobiltà, certo, ma con le parole siamo già a due. Colore, vitalità, tutto questo per immaginare il contesto del ristorante Michelasso. Al centro. Per una ragionevole salute mentale, il ristorante indica garage autorizzati oppure si parcheggia in strada. E se non si è automuniti, la zona è strategica, facilmente raggiungibile. Risolta la pratica, il resto sarà tutto in discesa. Michelasso si definisce “ristorante gourmet”, termine divisivo tra chi ne abusa e chi lo snobba. In effetti che significa? Luogo in cui si mangia molto bene (anche se in molti si ostinano ad aggiungere postille). Qui, però, diventa provvidenziale raccontare un desco fuori dagli schemi partenopei. Michelasso potrebbe essere a suo agio ovunque, non subisce la tradizione, piuttosto ne fa un trampolino di lancio. Racconta la Napoli dell’arte, dei dettagli pregiati, arredo, sculture, quadri, tovagliati, mise en place classica.
Angelo Gravino e Giorgio Zoccolella, la cucina e la sala di Michelasso
Capasanta, guanciale, nocciola e oro
Linguine Pastificio Gentile con bolognese di mare, cacioso di bufala e basilico
Pane e grissini
Spigola in crosta di pane nero, crema di mozzarella e pomodorini confit
Pastiera
Chiamiamolo “benvenuto”, piccoli bocconi da gustare one shot. Nessuno escluso, si schiudono in una potenza di gusto prodotta da materia prima e tecnica. Può l’intensità essere anche gentile? Angelo Gravino ne ha fatto un manierismo che ritroveremo in tutti i piatti a noi destinati. Percorso di mare. Proseguiamo con Capasanta, guanciale, nocciola e oro. Sapidità e dolcezza in simbiosi, mentre andiamo in Veneto e assaggiamo il Soave Classico DOC Monte Carbonare 2017, Suavia. Uva Garganega al 100%, sentori di agrumi ed erbe di montagna, fresco, piacevole. La serata è già calda, il ritmo giustissimo, ma è da quando siamo arrivati che sentiamo parlare di un certo risotto. Quello che proprio non si riesce a togliere dalla carta. Finalmente il risotto arriva e, banalmente, chiediamo di iscriverci subito al fanclub. Riso Acquerello con cremoso di mozzarella, gamberi rossi e limone. Una lezione di risotto e di concretezza, cotture millimetriche ed effetto finale di estrema raffinatezza. Gli affianchiamo un calice di Eli Zambrotta, spostandoci a Roccamonfina, in provincia di Caserta. Greco di Tufo IGT 2020 di Cantine Telaro. Un vino che nasce dalla collaborazione tra l’enologo Pasquale Telaro, noto per la valorizzazione di vitigni autoctoni campani, e Andrea Pala, tra i migliori giovani enologi italiani. Proseguiamo con i carboidrati ed un altro cavallo di battaglia. Linguine Pastificio Gentile con bolognese di mare, cacioso di bufala e basilico. Nel bicchiere, Falanghina del Sannio DOP FontanaVecchia 2012 e la morbidezza di un bianco maturato bene. Ancora nel pieno della sua espressione gustativa e lesto ad addomesticare la potenza del piatto. Il tutto, senza mai alzare la voce, come è nello stile Michelasso. Completano la tavola, pane, grissini, cialde croccanti, olio, burro, tutto quel fantastico mondo messo lì ad intrattenerti portata dopo portata. Saranno la dannazione della cena. O benedizione, decidetelo voi.
La piccola pasticceria
I vini del percorso
Particolare di sala
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1977. Nata ad Ischia, gli ultimi quindici anni li trascorre a Roma collaborando con le più note scuole di cucina della capitale. Esperta food&wine, collabora con riviste del settore scrivendo di ristoranti, grandi alberghi, prodotti di nicchia ed eroici produttori. Sommelier Ais, attualmente si divide tra Ischia, Napoli e Roma, sempre a caccia di nuove storie da raccontare
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.