19-01-2022
Da sinistra a destra, Ciccio Sultano (chef), Cesare Murzilli (resident pastry chef), Fabrizio Fiorani (pastry chef) e Nicola Zamperetti (resident chef) del ristorante Giano che ha aperto ieri al pubblico al piano terra del W Rome hotel di via Liguria 26/36 a Roma. In squadra con loro c'è il sommelier Christian D’Antoni
Ha inaugurato da poche settimane a Roma il primo W Hotel d’Italia. È uno dei brand del marchio Marriott, colosso dell’hotellerie che conta circa 7.800 hotel in 138 paesi del mondo, divisi in 30 marchi. Otto di questi sono brand di lusso: The Ritz-Carlton, Ritz-Carlton Reserve, St. Regis, The Luxury Collection, Edition, JW Marriott, Bvlgari e W Hotels, appunto, il più lifestyle e rebel degli 8. Altre due aperture siglate doppia V seguiranno presto in Italia (Milano nel 2023 e Firenze 2024), ma ora è occorre sottolineare che l'intera ristorazione del neonato complesso di via Liguria (ex Palazzo dell’Antitrust, prima ancora Hotel Ludovisi) porta la firma di due nomi che conosciamo. Sono Ciccio Sultano da Ragusa e Fabrizio Fiorani da Roma, coppia d'assi costituita già da qualche anno nello sforzo di alzare l’asticella delle ambizioni del Duomo di Ibla. Da dicembre fanno gli straordinari in questo hotel da 162 camere (disponibili in toto a primavera 2022), in una pacifica intersezione di Via Veneto: colazioni, servizi in camera, cocktail bar ma soprattutto il ristorante Giano e la pasticceria Zucchero X Fabrizio Fiorani, inaugurati ieri. Un passo per cui vale la pena rallegrarsi perché, nell'avvincente contesa delle prossime aperture romane di lusso, la cucina d’autore avrà il suo peso e questo lo stanno intendendo sempre più anche le grandi catene dell’hotellerie mondiale. «Il nome Giano», spiegano Sultano e Fiorani nell’anteprima del progetto, «è per omaggiare la divinità bifronte latina: aveva occhi rivolti al futuro ma anche al passato. Così ragiona l’hotel che ci ospita e così procediamo noi da sempre. Una cucina educata». E qui arriva l’altra piacevole sorpresa: la proposta dell’insegna ammiraglia del W Roma non obbedisce agli schemi affettati del fine dining ma a quelli della cucina siciliana e italiana, «con intrecci tra il borghese e il popolare, piatti domestici ma senza folklore. Con la sostanza che è ben più importante della forma». Un segno dei tempi.
Ciccio Sultano, 52 anni a febbraio, patron a Ragusa del ristorante Duomo (2 stelle Michelin), de I Banchi e Cantieri Sultano e di Pastamara, ristorante del Ritz/Carlton di Vienna
Fabrizio Fiorani, 35 anni, nella pasticceria che porta il suo nome al W Rome. Pasticciere del Duomo di Ragusa. Nel suo curriculum: Enoteca Pinchiorri, Heinz Beck alla Pergola e Luca Fantin a Tokyo, anni in cui fu eletto Miglior pastry chef in Asia secondo la 50 Best Restaurants continentale
Particolare di sala di Giano
La colazione al W Rome: maritozzo (con olio nell'impasto al posto del burro, mascarpone e vaniglia), veneziana ripiena di crema alla vaniglia, pan au chocolat, croissant al miele. Tutto a firma Fiorani
Cena al Giano: snack di aperitivo ("snack" si fa per dire): pane e panelle, sfincione palermitano, arancini pomodoro e mozzarella, sarde a beccafico con salmoriglio
Ventresca di tonno al carbone
Pasta con le sarde
Pacchero fuori Norma
Sgombro alla griglia
OlioSaleGrano (i dettagli qui)
Il Tiramisu di Fiorani
Il bar W Lounge
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.