16-03-2021
La raccolta fondi avviata online per dare un aiuto concreto alla riapertura de La Rampina di San Giuliano Milanese
«Avevamo da poco terminato di preparare le box per l’asporto e per le consegne. Io e miei genitori ci siamo messi a tavola per pranzare, quando all’improvviso abbiamo sentito provenire dalla cucina un boato assurdo. Ci siamo spaventati e subito io e mio padre ci siamo precipitati per capire cosa stesse succedendo. È bastato davvero poco per comprendere che non potevamo fare molto dinanzi a quanto andava consumandosi sotto i nostri occhi: ci ha assaliti un forte senso di impotenza». È un racconto drammatico quello dell’incendio divampato domenica scorsa, 14 marzo, nel primo pomeriggio, presso uno storico indirizzo della tradizione culinaria milanese, il ristorante La Rampina, a San Giuliano Milanese sulla via Emilia. Un duro colpo per l’intera famiglia Gagliardi perché quel luogo, lungi dall’essere "solo" un ristorante, rappresenta il tessuto storico, il centro vitale della loro vita familiare da oltre 50 anni. «Per chi come noi intreccia la vita familiare a quella lavorativa questo episodio ci pesa come un lutto» racconta Luca Gagliardi, il giovane executive chef che guida la cucina assieme al padre Lino. Perché al cuore dell’identità di La Rampina c’è il desiderio di accogliere l’ospite come in casa propria, farlo sentire fortemente desiderato, profondamente a suo agio sia con la proposta gastronomica, che con il servizio, ma anche nello spazio fisico del ristorante. E questa profonda scossa pesa ancora di più nel momento di difficoltà che la ristorazione italiana vive attualmente, un peso che grava soprattutto dal punto di vista psicologico.
Il tetto de La Rampina distrutto dalle fiamme
«Tutto questo dimostra che l’impegno quotidiano conta più di quanto possiamo immaginare: mai avremmo pensato di avere un impatto così profondo nella vita delle persone. Ecco, oggi tutto quell’amore che proviamo a esprimere attraverso il nostro lavoro quotidiano, lo stiamo ricevendo indietro attraverso questa ondata benefica che ci riempie il cuore e ci motiva ad andare avanti». Un affetto tale da aver suggerito ad alcuni clienti affezionati di avviare spontaneamente una raccolta fondi per ripristinare il tetto dell’antica cascina cinquecentesca e preservare lo storico glicine, entrambi entrati a far parte della memoria di tante famiglie che ne hanno fatto la cornice delle loro occasioni speciali negli anni. Al momento la raccolta fondi "Salviamo la Rampina" è riuscita a totalizzare quasi 7mila euro in poche ore (ci si pone l’obiettivo di arrivare a 100mila) attraverso la piattaforma gofundme.com (in basso, tutte le informazioni per offrire il proprio supporto). Un contributo prezioso, un primo passo generoso per ovviare a un danno che richiederà uno sforzo decisamente notevole per ripartire.
Un'immagine di qualche anno fa: Gualtiero Marchesi con Luca e Lino Gagliardi
A breve inizieranno i lavori di messa in sicurezza della cascina che riguarderanno non solo il tetto, ma anche gli altri locali gravemente danneggiati. Poi si procederà con la riparazione vera e propria: ma intanto, la buona notizia è che la voglia di ripartire è tanta, e grazie alla disponibilità e alla piena agibilità delle cucine dedicate agli eventi, Luca e la sua squadra sono pronti a ripartire a breve con la proposta dei box delivery: «Non possiamo lasciarci scoraggiare da quanto è accaduto, abbattersi sarebbe ancora più nocivo di quei fumi. Sento forte in questa fase la responsabilità di essere d'impulso nella mia famiglia e sono certo che la nostra unione ci farà superare anche questa tempesta». Parliamo di una cucina il cui successo sta proprio in quella tensione equilibrata tra innovazione e tradizione, un connubio spontaneo: dove la prima è pur sempre ben ancorata al territorio, alla dimensione locale, contestuale alla restante offerta gastronomica. La vera esigenza diventa quella di creare una tradizione familiare a tavola senza avvertire la necessità di cancellare le origini, ma lasciare che convivino due anime affini, un libero dialogo intergenerazionale che diventa ospitalità e capacità di soddisfare il gusto di tutti. «La prossima mossa? Pensare a un golosissimo menu di Pasqua da far arrivare direttamente nelle case dei nostri ospiti, con la speranza di poter tornare presto ad accogliere i nostri amati ospiti anche a casa nostra».
Per partecipare alla raccolta fondi "Salviamo la Rampina", l’iniziativa lanciata da clienti storici affezionati alla famiglia Gagliardi, basta collegarsi alla piattaforma gofundme.com, clicca qui. A questo punto potrete scegliere liberamente il vostro contributo, da lasciare in anonimato o con la vostra firma. Un piccolo gesto di grande valore!
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo era acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.
Gulatiero Marchesi alla Rampina di San Giuliano Milanese, nel dicembre 2016. Alla sua destra c'è Luca Gagliardi, defilati alla sua sinistra la giornalista Roberta Schira, lo chef Giuseppe Tentori, che ha fatto successo a Chicago ed era ospite della serata, e fuori fuoco Lino Gagliardi
Vi raccontiamo La Rampina di San Giuliano Milanese, bell'esempio di locale storico alle prese con un trapasso generazionale interessante
Giuseppe Tentori è stato protagonista, insieme all'amico e coetaneo Luca Gagliardi, di una cena a quattro mani ospitata proprio da La Rampina, dove ha iniziato, e che appartiene alla famiglia Gagliardi. Quattro mani? Anche sei: perché ai fornelli si è aggiunto anche "papà" Lino Gagliardi
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.