Musica, arte, passione, cucina e birra in particolare. Sono queste le parole chiave che distinguono LiLo, acronimo di Libero Locale, la deliziosa ristorativa del centro storico di Sala Consilina (Salerno), dove ogni elemento racconta una storia.
Amicizia, sinergia, creatività, tre anime versatili e trasversali si uniscono in questa piccola realtà, che diventa un luogo di scambio e di relax, nato dal desiderio di tre giovani del posto, Tony Granieri e i fratelli Daniel e Antonio Esposito, legati dal comune obiettivo di portare in tavola preparazioni semplici ma di spessore, capaci di leggere il territorio con uno sguardo a 360 gradi, senza disdegnare qualche intrigante contaminazione.
LiLo - Libero Locale è uno spazio trasversale, fa parte dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi e offre una proposta gastronomica ragionata, lineare e senza troppi fronzoli. A partire dal locale, frutto del recupero degli interni di uno storico locale commerciale dell’antico borgo, in piazza Umberto I, Daniel, Tony e Antonio puntano a ridare vita alla piazza con un approccio sostenibile, giovane e innovativo. Un arredamento pensato con gusto, in cui le parole “Riciclo” e “Riutilizzo” hanno avuto un peso importante; tanti gli oggetti e i pezzi di arredo che catturano lo sguardo, oggetti che vivono una seconda vita e che hanno una storia dietro che vale la pena ascoltare. Un luogo in cui si evince con chiarezza la passione e l’attaccamento alla propria terra e alle proprie radici, unita alla coscienza e alla capacità di guardare al domani.

Magnum Lucano: stecco di patate e salsiccia di maiale nero lucano, fonduta di cacioricotta del Cilento e starici

Pokè Vegetariano: riso integrale, verdure locali, falafel con ceci
La cucina è il regno di
Tony, giovanissimo e grintoso, che usa tecniche contemporanee e preserva i sapori autentici dei prodotti della terra di appartenenza. Diversi progetti in cantiere di questa giovane squadra cha sa cosa significa fare impresa, tra i primi il progetto ludico dal nome
CiVà – cibo vagabondo, un food truck che si propone come una sorta di “circo gastronomico”, come lo amano definire i ragazzi. Protagonista di questo “spettacolo itinerante” è la cucina del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, un progetto inizialmente nato dall’unione di tre diverse realtà, quella di
LiLo – Libero Locale, della
Locanda San Cipriano, l’osteria di Atena Lucana e
I Segreti di Diano di Teggiano, l’azienda agricola di
Pietro d’Elia, giovane teggianese laureato in Economia alla Luiss di Roma e con un master in gestione delle risorse energetiche alla Bocconi di Milano, che ha deciso di riprendere in mano il lavoro della terra e nel 2017 ha recuperato il peperone Sciuscillone, P.A.T. (prodotto Agroalimentare Tradizionale) campano. Come afferma Tony: “
CiVà vuole essere la vetrina di quello che facciamo, un “braccio mobile” di questa rete che abbiamo creato per portare in giro la nostra filosofia di lavoro; partire dal territorio per contaminare e contaminarsi”.
Progetto che è stato il loro asso nella manica in questa situazione di forte criticità internazionale. Come si legge nelle parole di Tony, che guarda a questa nuova ripresa con ottimismo: "Come tanti abbiamo deciso di chiudere prima delle decisioni statali per una questione di buonsenso. L’ultimo giorno mentre sistemavamo il locale ci siamo attivati mettendo online delle fotostorie delle nostre ricette (come il pizziddo fritto o la mozzarella in carrozza), un video su come fare le polpette di pulled pork a casa postato sul canale istagram di CiVà. Piano piano abbiamo iniziato comunque a ragionare sull’asporto, più che altro come una forma di presenza nelle case dei nostri clienti, per fargli sentire non solo la nostra presenza, ma anche il messaggio che la normalità - anche se in una nuova veste - può avere qualcosa di familiare e rassicurante, che nel nostro caso è il gusto delle nostre pietanze".


Bun miele e asparagi con spinacino, scamorza affumicata panata, asparagi, cipollotto caramellato e senape al miele
"Così abbiamo studiato un menu sempre nel nostro stile, ma improntato sullo streetfood, senza tralasciare ingredienti che per noi sono diventati di base anche perché siamo da sempre legati alle piccole realtà che le producono con noi. Un’azione sinergica per dare spazio e voce a tante piccole imprese. Sulla riapertura siamo orientati comunque a valutare tutto, ma sceglieremo i tempi e le soluzioni che non snaturino la nostra visione e atmosfera. Inoltre grazie a
CiVà attraverso la facilità del foodtruck, abbiamo visto crescere la nostra clientela e molti che non ci conoscevano ci hanno scoperto. Inoltre proprio per la sinergia creata con
Pietro, il nostro servizio di asporto si sdoppia, siamo operativi sia nella nostra sede
LiLo (Sala Consilina) sia con
CiVà - Cibo Vagabondo (Teggiano-piazzale Auto D'Elia), in modo da coprire e soddisfare sia i clienti di Sala Consilina, sia di Teggiano. Tutto nel pieno rispetto delle regole e con la massima attenzione alla tutela della salute di tutti”.
Un’idea pratica, un progetto autentico e di respiro sociale, che dimostra la voglia di costruire e di adattarsi a condizione diverse senza perdere la propria filosofia ed identità.