23-05-2020
Davide Rampello fotografato da Brambilla - Serrani durante il Congresso 2019 di Identità Golose
Professore universitario, consulente culturale e gestionale per istituzioni nazionali ed internazionali, Davide Rampello è volto noto ai più per la rubrica “Paesi e Paesaggi” che cura all’interno della trasmissione “Striscia La Notizia”su Canale 5. Ma il titolatissimo professore è stato anche docente di Teorie e tecniche della promozione d'immagine, presidente della Triennale di Milano per quasi un decennio, curatore del Padiglione Italiano all'Expo di Shanghai 2010 e del Padiglione Zero di Expo Milano 2015, dopo aver iniziato la sua carriera in Rai negli anni Settanta come ricercatore storico, autore, regista e direttore di programmi culturali.
Rampello, amico ormai da molti anni di Identità Golose, è animato da una passione profonda e sincera per l'enogastronomia, per la ristorazione e, soprattutto, per quelli che lui stesso ha chiamato Beni culturali viventi. Qualche mese fa ha anche pubblicato un libro con la casa editrice Skira, un dialogo con Antonio Carnevale intitolato "L'Italia fatta a mano - Beni Culturali Viventi", in cui accosta a "beni culturali" come la pittura, la scultura e l'architettura un altro patrimonio, meno conosciuto e meno valorizzato, che merita questa definizione: il lavoro manuale dell'uomo. Quell'insieme di attività che, tra le altre cose, ha trasformato il territorio in frutti dell'agricoltura e in risultati dell'allevamento.
Abbiamo intervistato Davide Rampello per ascoltare le sue riflessioni e i suoi pensieri sulla crisi che abbiamo vissuto in queste settimane, e soprattutto sulle prospettive di ripartenza con cui tutto il comparto enogastronomico italiano si sta confrontando. E siamo partiti proprio dai suoi ragionamenti su come difendere quella grande ricchezza rappresentata dai piccoli produttori dell'agroalimentare italiano.
Di cosa si tratta? Si chiamerà La grande bottega italiana, e si occuperà di consegnare a Milano una grande quantità di questi straordinari prodotti. Mi hanno contattato proprio per realizzare una selezione di piccoli produttori e credo che possa essere un'opportunità davvero importante: se si riescono a saltare le grandi catene di distribuzione, se si riescono a far conoscere questi prodotti alle persone che hanno la possibilità di comprarli, potrebbe essere una piccola grande rivoluzione.
Parliamo invece di ristoranti: come crede che andrà questa ripartenza e cosa le manca di più? In questi mesi ho avuto modo di sentire molti ristoratori, visto che per la mia passione sono diventato amico di tanti di loro, e faccio una distinzione intanto fra la ristorazione in città e la ristorazione nei piccoli paesi o in campagna. C’è una ripresa, si sente che c’è energia e volontà, ma c’è anche molta prudenza. In città c’è molta prudenza. Parlando con i ristoratori si percepisce chiaramente. Lo stesso si può dire anche per la campagna, ho visto che la maggior parte di questi ristoranti apriranno dopo il 2 giugno, ma la fortuna di avere intorno a sé dello spazio, magari all'aperto, è certamente un vantaggio importante. Infatti sto già prenotando delle gite fuori città per i prossimi fine settimana. Più di ogni altra cosa, ho voglia di andare al ristorante o in trattoria per stare con i ristoratori: ho voglia di vedere tutti i miei amici e mangiare con loro. Questo è il sentimento che ho più forte dentro di me: certamente ho la fortuna di aver potuto coltivare negli anni questo genere di rapporti, ma credo sia significativo che sia questa la cosa che mi è mancata di più. Il rapporto umano con queste splendide persone.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare