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Margherita Vitale del Capofaro Locanda & Malvasia di Salina, Umberto Trani del Therasia di Vulcano e Luca Caruso del Signum di Salina
L’estate alle Eolie è estasi per i sensi: i sospiri del mare che diventano musica, lo sguardo che si perde tra le tonalità blu e azzurre del cielo, la brezza che, scuotendo le sette isole e concentrando profumi e sensazioni, riveste la pelle, riempie il naso e restituisce sapori. L’estate alle Eolie ai tempi del coronavirus si prospetta difficile, eppure, brandendo realismo più che ottimismo, è altamente probabile che non tutto sia perduto.
I direttori di tre strutture di charme tra Salina e Vulcano raccontano stati d’animo e speranze per la prossima stagione.
Margherita Vitale dal 2015 dirige Capofaro Locanda & Malvasia (foto di Anne-Emmanuelle Thion)
«Il prezzo di un hotel d’alta gamma viene fuori dal lavoro di più persone, dai servizi offerti e dal messaggio che si vuole trasmettere - continua la Vitale - Oggi chi opera nel turismo scrive un racconto che cambia di luogo in luogo e Capofaro non vuole cambiare racconto. Ognuno del nostro gruppo ha lavorato tanto ed è appassionato all’identità che abbiamo dato al resort e resteremo fedeli alla nostra consueta offerta; probabilmente cambieremo qualcosa perché avremo delle difficoltà in più da dover gestire, la stagione sarà più corta e gli alberghi devono pensare alla loro economia, ma l’identità del resort non cambierà e non ci saranno offerte che possano stravolgere il nostro DNA. Daremo ai nostri clienti l’accoglienza d’eccellenza che si aspettano, vino, cucina italiana e servizio attento rimarranno il nostro fil rouge. E l’umanità. Tutti dovranno metterci più umanità: sarà un’estate dove sarà celebrata l’essenza in tutte le sue forme. Ognuno di noi uscirà da quest’esperienza con la voglia di togliere fronzoli e condividere. Ecco, se devo pensare a due parole per la prossima estate, dico “essenza” e “condivisione”».
Luca Caruso, patron ed executive manager del Signum (foto di Sofie Delauw)
Aggiunge Caruso: «In piena stagione al Signum lavorano circa cinquanta persone, indispensabili per far funzionare al meglio la nostra attività, improntata su qualità ed eccellenza: siamo frequentemente in contatto con la maggior parte di loro ed è nostra intenzione provare a mantenere più posti di lavoro possibili. Grazie ai continui confronti con i colleghi e professionisti del settore alberghiero-ristorativo, sia delle Isole Eolie che della Sicilia e di tutta Italia, proviamo ad immaginare vari scenari possibili. Inoltre, le Associazioni di cui facciamo parte, Le Soste di Ulisse, JRE Italia, Ambasciatori del Gusto, Federalberghi e altre, stanno presentando al Governo le problematiche specifiche della nostra categoria. È importante non sentirsi soli in questo momento di estrema delicatezza. Continuiamo a investire perché solo investendo e immettendo idee e linfa nuova possiamo superare la crisi: stiamo avviando un progetto sul Signum come caso studio sul cambiamento turistico».
Umberto Trani, dal 2012 hotel manager del Therasia
Conclude Trani: «Sarà fondamentale per il cliente sentirsi sicuro e protetto: con il medico ufficiale della nostra equipe stiamo lavorando a un protocollo con alcune linee guida per cui tutti gli operatori che entreranno in struttura ogni giorno dovranno preventivamente misurare la temperatura e saranno poi obbligati ad usare guanti e mascherina; per gli ospiti sarà a disposizione il gel sanificante in tutti i locali dell’hotel. A parte il turismo leisure, dove credo che, sebbene a basso regime, una stagione si possa ipotizzare, il vero dramma economico della Sicilia sarà tutto ciò che ruota intorno al MICE e all’eventistica in generale: soprattutto nei periodi “spalla” come maggio, giugno, settembre, ottobre e novembre, matrimoni e congressi muovono un mercato che sul bilancio turistico copre quasi il 35% dei fatturati di tutte le aziende. Bisognerà pensare a qualcosa per salvare il settore».
Le Eolie
classe 1974, sommelier, assaggiatore di caffè e verace uomo del Sud, è alla costante ricerca di sole e cieli azzurri. Nato a Vico Equense e cresciuto a Castellammare di Stabia, ama la cucina quando è innovativa e ha solide basi. Epicureo di cuore e palato, vive e scrive a Palermo, ma mangia e beve ovunque. Collabora con Identità Golose dal 2016
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose