Da qualche tempo Bergamo sta vivendo una nuova primavera. Città storica, bella come poche, sistemata su uno degli assi portanti dell’Italia che fa impresa. Vicina a Milano ma mai sottomessa al dominio del capoluogo lombardo. E ora anche capace di sognare, negli stadi di mezza Europa, grazie ai fasti atalantini di Champions. Da queste parti si è sempre mangiato bene. E da più di 50 anni un nome è simbolo della ristorazione in città: Da Vittorio. Un uomo, un ristorante, una famiglia, i Cerea, che lavora, consolida e continua crescere. Due grandissimi chef: Chicco e Bobo - all’anagrafe Enrico e Roberto ma nessuno li chiama così - sono i fuoriclasse della cucina. Tre splendide donne: la mamma Bruna, le figlie Rossella e Barbara, regine sulla scacchiera di Brusaporto. E poi un fine manager. È Francesco Cerea, classe 1966, esuberante, infaticabile, insaziabile – e non solo a tavola – dotato di leadership e carisma, necessari ed essenziali per governare la macchina da guerra, come quelle disegnate da Leonardo da Vinci cinque secoli fa, del gruppo Da Vittorio.

Francesco è l'’uomo delle relazioni esterne, delle gestione del personale, dei nuovi progetti. Insomma il frontman della famiglia. Lo abbiamo incontrato in occasione della presentazione del nuovo menù di
Terrazza Gallia, avamposto milanese di
Da Vittorio, dove altri due fratelli, i
Lebano da Napoli, interpretano con il loro tocco lo stile e la filosofia della casa madre. I numeri del successo sono ben più alti del 3, quello delle stelle Michelin che da anni campeggiano sulle casacche nella cucina di
Da Vittorio.

Francesco Cerea, a destra, con Claudio Ceroni alla presentazione della Guida Identità Golose 2020
Il fatturato complessivo delle attività del gruppo
Cerea è ormai prossimo ai 20 milioni di euro. 175 i dipendenti di
Da Vittorio ai quali si aggiungono gli oltre 500 dell’azienda di catering
ViCook. Progetti e aperture si susseguono come sul
passe di un grande ristorante. L’ultimo in ordine di tempo è appena partito. Una nuova, grande, sfida: «Abbiamo deciso di prendere in mano l’intera offerta di ristorazione, caffetteria ed eventi della
Villa Reale di Monza – racconta
Francesco Cerea, con una giusta dose di soddisfazione – È un luogo magico, bellissimo, incantevole. Proporremo un’offerta in linea con i nostri standard e con le esigenze di una struttura museale e architettonicamente straordinaria che vogliamo contribuire a far conoscere e apprezzare anche grazie all’offerta gastronomica». Saranno tre i luoghi del gusto nel corpo centrale. «Al piano terra
ViCook gestirà caffetteria e bistrot – prosegue
Cerea – Sono luoghi di passaggio per i visitatori dove proporremo una cucina di qualità dedicata soprattutto a colazioni e pranzo. La proposta di
Da Vittorio caratterizzerà invece il
Salone delle Feste - qui sarà il gastronomico vero e proprio - e il
Belvedere, dove potremo allestire anche eventi privati e cene di gala».
La location è spettacolare, il contesto interessante – a Monza e in Brianza stenta a decollare una ristorazione di pregio – l’impegno e la perizia quelli di sempre quando si muove la famiglia
Cerea. Non resta che andare a provare per assaggiare le delizie della cucina e coccolarsi con la bontà del servizio. Elementi dove conta moltissimo il fattore umano, uno degli aspetti di cui si occupa
Francesco Cerea: «Risulta sempre più difficile scovare personale all’altezza e quando si raggiungono numeri e standard come i nostri la ricerca si fa ancora più complessa. Puntiamo tutto sulla qualità e quando dobbiamo trovare decine di persone da inserire sui nuovi progetti non è semplice far quadrare il cerchio. È una parte del mio lavoro che assorbe moltissimo in termini di energie e tempo. Ma è anche quella che da più soddisfazioni quando si riescono a formare squadre vincenti, a mettere le persone giuste al posto giusto, a permettere ai nostri collaboratori di potersi esprimere nelle condizioni migliori, dal primo all’ultimo, proprio come in una grande famiglia».

I tre fratelli Bobo, Francesco e Chicco Cerea
La corsa della locomotiva di Brusaporto non ha in Monza un capolinea, tutt’altro. Il progetto
Gallia va a 300 all’ora, l’accordo con
Allianz per la gestione della ristorazione nel grattacielo di
City Life si dovrebbe presto ampliare con un
roof top restaurant ad oltre 200 metri di altezza, in cima
al monolite di vetro e acciaio firmato da
Isozaki e in cantiere c’è un’altra nave pronta al varo: «Grazie all’esperienza maturata al
Gallia nella ristorazione d’
hôtellerie stiamo valutando un nuovo progetto in un hotel superlusso a Parigi».

Il grattacielo Allianz a Milano
Per ora massimo riserbo, a breve gli sviluppi per un nuovo anno, dopo il 2019 segnato dai successi a St. Moritz e dall’inaugurazione del primo locale
Cerea in Asia, che si appresta ad essere ancora più luminoso a Brusaporto da dove, nelle mattine senza nebbia, ormai si vede il mondo intero.