Andrea Mattei
Una rosa che viene dall’orto…
Identità Golose Milano Creating Delicious Journeys: Valeria Piccini e Silvia Baracchi a identità Golose Milano
Alessandro Montanari, Chiara Orrù, Nello Barbieri e Sandra Ciciriello, soci (tutti operativi) del neonato 142 restaurant, Milano
Ha aperto a Milano da pochi giorni un locale gioiello, già maturo per conquistare i favori del pubblico milanese dopo un’apertura soft. Si chiama 142, un numero che sovrasta 5 vetrine in corso Colombo, la via che conduce dal centro storico alla stazione di Porta Genova, in pratica l’arteria che separa i Navigli dal distretto Savona-Tortona. Dentro ad accogliere c’è un sorriso raggiante. Appartiene a Sandra Ciciriello, nome noto della sala milanese per gli anni spesi da Alice (ribattezzato da poco Viva), al fianco di Viviana Varese, un rapporto interrotto 10 mesi fa. Nel novembre dell’anno scorso accennammo allo sguardo lungo su Milano della maître/sommelier di origini pugliesi, e ora dalla bozza si è passati ai fatti. Per intendere il significato di 142, occorre leggerlo all’inglese: one-fo(u)r-two, “uno per due”. Già nel nome c’è l’invito alla condivisione del cibo e degli affetti, una sequenza, è scritto bene nella headline del menu, che può anche tradursi così: «1 spazio unico dove poter vivere i 4 momenti della giornata con l’accoglienza di 2 anime, cioè la sala e la cucina». Quattro momenti della giornata? È lì il nocciolo della questione. Al 142 si può entrare infatti per fare colazione, pranzare, fare l’aperitivo o sedersi a cenare. Procediamo con ordine.
Indirizzo, corso Colombo 6
Il bancone aperitivo
Particolare della sala da pranzo/cena principale (foto Brambilla/Serrani)
Montanari e Ciciriello nel laboratorio di pasticceria del cortile interno
Bancone in modalità colazione, coi croissant in evidenza
Bancone oscurato, modalità aperitivo
Il croissant di 142 (foto Brambilla/Serrani)
Ostriche, centrifugato di kiwi e sedano, kiwi bruciato (foto Brambilla/Serrani)
Crudo fai-da-te/1: arrivano gli ingredienti da comporre
Crudo fai-da-te/2. Risultato: dadolata di pesce crudo (una ricciola galattica, in questo caso) con salsa al ccco e verdurine
Giro d'Italia: Tartare di fassona di Cazzamali, salsa tonnata (all'altezza del Piemonte), maionese di midollo e zafferano (Sardegna), crema di caciocavallo (Campania)
Culurgiones con pesto di menta, spuma di pecorino e noci. Le radici della Orrù chiamano
Tortelli ripieno di coniglio, salsa di grana, polvere di pomodoro e piperna. Perfetti (foto Brambilla/Serrani)
Tortilla per agguntare del polpo arrosto al té nero affumicato, maionese di acqua di polpo e crema di patate
Pecorino in camicia: pecorino semistagionato con mostarda di anguria bianca e senape all'antica (foto Brambilla/Serrani)
Il primo di 3 dessert: Caprese - quella che non ti aspetti: variazioni di pomodoro, granita e sfere di mozzarella di bufala, finta mollica di pane
Pop corn con due bon bon di crema di mais, gianduia, mou e pop corn caramellato
Macedonia frizzante
UNDER 30 POWER. Montanari, Barbieri, Orrù
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose