20-05-2019
La brigata di cucina del neonato Giulia Restaurant, in via Giulia 245/249 a Roma. Terzo da sinistra, lo chef Pierluigi Gallo
Li chiamano i Romito Boys, i giovani – e ormai numerosi – chef usciti dalla scuola di Niko Romito che si stanno facendo notare con bei progetti in proprio o nelle cucine altrui, dimostrando di aver imparato non solo a eseguire tecniche e ricette ma soprattutto a sviluppare una propria linea di cucina.
In questo, Pierluigi Gallo non fa eccezione ma sarebbe riduttivo considerarlo solo un ex allievo di Niko. Perché lui – classe ’83, abruzzese della costa ma di origini campane – a Castel di Sangro ci è arrivato con già qualche anno di esperienza alle spalle; prima nel ristorante di famiglia vicino a Vasto, dove ha lavorato in sala e in cucina ma pure al bar e al banco delle pizze, poi – abbandonati gli studi universitari – con un’insegna tutta sua, l’Osteria del Gallo.
Solo dopo, avendo capito che quella era la sua strada ma con la voglia di crescere ancora, decide di tornare a studiare; questa volta in cucina, alla Niko Romito Formazione. Un percorso che lo porta prima a entrare nella brigata del Reale, poi a coordinare il progetto Spazio a Rivisondoli – la costola operativa della scuola di Romito, dove gli ex allievi appena usciti dal corso si confrontano con l’adrenalina del servizio – prima di lasciare l’Abruzzo per la Capitale, dove lavora con chef come Riccardo Di Giacinto e Anthony Genovese. Ma Pierluigi sa che la sua casacca, alla lunga, non è quella del secondo.
Animella, agrumi, bottarga borealis e lattuga
Asino ragusano alla pizzaiola e gelato al pane
Fusilli, piselli e anguilla affumicata
Voluto dall’imprenditore Carlo Maddalena – già artefice di diversi indirizzi orientati al buon cibo e al buon bere, in particolare alla mixology – Giulia è uno spazio insolito, e anche difficile da classificare. Si trova al piano terra di una palazzina firmata da Marcello Piacentini che in passato ha ospitato prima un laboratorio medico, poi un atelier e magazzino artistico, con le ampie vetrate affacciate sui sampietrini di via Giulia ma con l’ingresso semi-nascosto sul Lungotevere dei Tebaldi. L’ampia sala cui si accede attraverso le scale ha un bancone bar cui sedersi dall’ora della prima colazione fino all’aperitivo con drink e assaggi dalla cucina o al dopocena, poltroncine di colori accesi, tutti diversi, lampadari in stile classico e tavoli di legno dalla mise en place minimalista. Da poco ci sono anche la terrazza, con pochi tavoli affacciati sul Lungotevere, e tre camere per chi vuole pernottare qui. Insomma, una proposta eterogenea e un mix di stili e suggestioni che trovano però nei piatti di Gallo – oltre che nell’accoglienza di Antonello Manias – un comune denominatore delle basi solide, con una formula particolarmente conveniente a pranzo (4 portate, 35 euro) e un menu gourmet dalle 19 in poi.
Gnocchi ripieni di spuntature, alici, fave e pecorino
Kebab di polpo
Pancia di maiale glassata, agretti e mandorle
Così, se la partenza è morbida con i divertenti e golosi bocconi di benvenuto e la pagnotta calda da accompagnare con l’extravergine di Canino, e con l’eleganza dell’accoppiata di Tracina e asparagi, la mano dello chef si vede soprattutto nell’ardito equilibrio tra le note dolci, acide e sapide dell’Animella laccata agli agrumi con lattuga e bottarga Borealis (dalle uova del merluzzo norvegese skrei) e nell’insolita ma buonissima “Pizzaiola” di asino ragusano (la cui carne magra e fibrosa viene marinata per 24 ore in acqua di pomodoro e origano fino ad assorbirne sapore e profumo) accompagnata da un Gelato di pane aromatizzato all’aglio.
L’asso nella manica dello chef, però, sono sempre i primi piatti: dagli eccellenti Fusilli del pastificio Gentile con piselli (in crema e crudi) e anguilla affumicata, serviti al dente e “azzeccati” – cioè cremosi e densi – secondo la tradizione napoletana in chiave contemporanea, fino allo strepitoso “Senza” spaghetti alle vongole: ispirato al classico primo marinaro, ne restituisce in pieno il sapore con i Tortelli di pasta fresca (fatti seccare prima della cottura per mantenere consistenza e masticabilità nonostante la sfoglia stesa sottile) ripieni di crema di aglio, olio e peperoncino e avvolti da un’emulsione di olio e brodo di vongole e da un intenso olio al prezzemolo oltre che dai molluschi sgusciati.
Ravioli di burrata, brodo di olive verdi e lumachine di mare
Triglia, alici, limone arrosto e provola
Particolare del ristorante
Giulia Restaurant via Giulia 245/249 (ingresso da Lungotevere dei Tebaldi 4a) Roma +390694892076 Prezzi medi: antipasti 18, primi 18, secondi 24, dolci 11 euro Menu degustazione: 60 e 85 euro
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
giornalista, napoletana di nascita e romana d'adozione, cerca di unire le sue tre passioni: mangiare, viaggiare e scrivere
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.