19-11-2018
Da sinistra: Andrea Berton, Isabella Potì e Philippe Léveillé, fotografati poco prima della conferenza stampa a Identità Golose Milano
Basta coi pregiudizi. Sembra questo il messaggio di Andrea Berton, Philippe Léveillé e Isabella Potì che si apprestano a entrare nelle case degli italiani come giudici del nuovo talent di cucina, Il ristorante degli chef, in onda su Rai2 da martedì 20.
«Non ho certo aspettato la televisione per avere il ristorante pieno e non penso che nemmeno Carlo Cracco e gli altri lo abbiano fatto. Se ho fatto Pechino Express e altro in tv è solo per divertirmi», ha argomentato Philippe Léveille, bistellato al Miramonti l’Altro a Concesio di Brescia, con una punta di fastidio, rispondendo a una delle domande dei giornalisti riuniti nel nuovo hub Identità Golose Milano per la presentazione stampa del programma.
«Mi pare che stia diventando un preconcetto che chi va in tv debba venir meno ai suoi doveri di chef. Ma non è così: la qualità rimane uguale e ci si può anche impegnare in altro», ha rincarato Isabella Potì, pastry chef di Bros con i suoi 23 anni di grinta da vendere e la risposta pronta anche quando viene tirato in ballo l’argomento della scarsa presenza femminile nelle cucine professionali.
«Le cose ormai stanno cambiando e le donne sono in aumento. Philippe, per esempio, ha solo donne in brigata e anche io ne ho molte», sottolinea con la stessa decisione che, vociferano i ben informati, l'ha fatta diventare la giudice più temuta dai concorrenti.
I tre conduttori con, da sinistra: Paolo Marchi, Claudio Ceroni, Paola Valeria Jovinelli, Alessandro Rinaldi
In attesa del responso dell’Auditel il direttore di Raidue Andrea Fabiano è sicuro di sì. «Quando sono arrivato alla direzione di rete (per un periodo ha diretto Raiuno, ndr) ci siamo chiesti se avesse senso proporre un talent di cucina e abbiamo ritenuto di sì perché il genere sposa la linea di racconto e l’estetica della rete e perché - ha argomentato - questi talent hanno la capacità di accendere l’interesse di un pubblico più giovane, più attivo e curioso di quello della media di Rai2».
«A dare una marcia in più al talent è un mix in cui c’è anche l’elemento “real”: i concorrenti, infatti, cucineranno e serviranno a tavola persone vere che ordinano, finiscono le pietanze e le commentano», ha spiegato. Il ristorante in questione, nel quale i dieci concorrenti in gara cucineranno in brigata sotto lo sguardo attento dei tre giudici nelle vesti di executive, non è esattamente vero, ma è stato ricostruito negli studi televisivi romani nei quali il talent è stato girato, e tra i clienti invitati ci sono molti vip.
La sala di Identità Golose Milano gremita per la presentazione
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Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile