Foto Brambilla-Serrani
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«Sono una cuoca italiana. Sono una lavoratrice seria e instancabile e ho una personalità amichevole e estroversa, amo lavorare come parte di una squadra e non vedo l'ora di espandere le mie conoscenze…». Inizia così la lettera di presentazione che Isabella Benedetta Potì inviava fino a qualche anna fa, quando si candidava a entrare in qualche brigata prestigiosa (e, a quanto pare, risultava molto convincente). Ora non ne ha più bisogno: colonna del ristorante Bros di Lecce, col ruolo di chef assunto nel gennaio 2019 e una particolare attenzione alla pasticceria, è unanimemente considerata uno dei profili verdi più premettenti dell’Italia golosa, al pari di Floriano Pellegrino, che del locale pugliese è supervisore ai fornelli nonché, nella vita extraprofessionale, compagno di Isabella, «presto ci sposeremo».
Isabella è giovanissima: nata nel 1995 a Roma da madre polacca e padre leccese, da sempre è appassionata di cucina; si è formata presso Claude Bosi a Londra e da Martin Berasategui e Paco Torreblanca, in Spagna. Ma aveva già incrociato i Pellegrino Bros in precedenza, approfondendo da stagista le proprie tecniche di pasticceria sia moderna che classica con Francesco Pellegrino, fratello “dolce” di Floriano (e di Giovanni. «Ho conosciuto Floriano e Giovanni durante l’ultimo anno di liceo alberghiero»).
Il 26 dicembre 2015 il ritorno in Italia, per far parte dell’avventura del Bros, appunto (prima come sous), per una «cucina territoriale concettualizzata, con l’idea di tornare all’essenza della tradizione salentina». Storia ancora tutta in divenire, tra plausi da parte della critica e ulteriori progetti di crescita.
D’altronde il suo feeling con Floriano è d’acciaio: al di là del rapporto personale, anche lui, come Isabella, ha trascorso un intenso periodo formativo con Berasategui. Ed entrambi sono finiti sulle pagine di Forbes: lei nel 2017 nella lista Forbes 30 Under 30 categoria “The Arts - Europa” (dunque è considerata uno dei 30 giovani da tenere d’occhio in Europa nel campo delle arti); lui, stesso alloro, ma l’anno seguente. Poi ci sono anche le differenze: Floriano è adrenalinico e carismatico, Isabella sorridente e dolcissima, anche più dei suoi dessert, che sono invece assai contemporanei, mai troppo zucchero, please. Da non perdere i soufflé, per la Potì sono ormai piatto iconico.
Continua peraltro a studiare, è stata a farsi ulteriormente le ossa nelle brigate di Mauro Colagreco al Mirazur di Mentone e da Rasmus Kofoed al Geranium in Danimarca. Perché non si sente certo già arrivata. Ma è davvero già a buon punto.
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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Isabella Potì e Floriano Pellegrino, moglie-marito ma soprattutto chef del Bros a Lecce
Isabella Potì (Bros, Lecce) nel ritratto di Brambilla/Serrani