Laboratorio del miele distrutto dalle fiamme. Aiutiamo Giorgio Poeta

Una barricaia andata quasi completamente distrutta (si sono salvate 2 botti su 12). Tutta l’ultima raccolta di mieli invasa dalla fuliggine e quindi invendibile. Le attrezzature del laboratorio andate a fuoco. La sorte si è accanita su Giorgio Poeta, 33enne laureato in Agraria e titolare da 10 anni di un piccolo gioiello, un laboratorio di miele a Fabriano (Ancona), andato quasi completamente distrutto pochi giorni fa, a causa di un fatale corto circuito al trasformatore della serranda elettrica.

Mieli classici di melata, girasole, millefiori d’alta montagna, acacia, stachys (betonica comune) ma anche piccole perle come i mieli invecchiati per 9 mesi in botti vergini o barrique che hanno ospitato il Kurni, vino celebre di queste lande. E l’idromiele barricato, un prezioso fermentato di acqua e miele, lo stesso che Giuseppe Palmieri serve all’Osteria Francescana di Modena in accompagnamento a un piatto di foie gras, perché ricorda un Sauternes. Prodotti che hanno conquistato da tempo anche i favori di Mauro Uliassi («E’ stato lui il primo a incoraggiarmi», spiega Giorgio al telefono) e Cristina Bowerman.

Quello che tutti noi possiamo fare è acquistare una (o più) delle 3mila bottiglie di idromiele che si sono salvate: al dettaglio si vendono tra le 13 e le 15 euro, meno ancora per la ristorazione. Tutto questo fino alla prossima primavera inoltrata, quando partirà la prossima raccolta di miele. «Ce la farò», chiude la conversazione Giorgio. Di sicuro.

Per contattarlo:
+39 328 3787555
info@giorgiopoeta.com