28-02-2018
Matteo Metullio e Norbert Niederkofler, chef di due ristoranti d'hotel che sono gemme in val Badia, La Siriola del Ciasa Salares e il St. Hubertus del Rosa Alpina
L'Italia è in mano alle famiglie, lo diciamo da sempre. E per fortuna non parliamo delle imprese malavitose che riempiono spesso (e sempre meno, speriamo) le pagine della cronaca nera dei giornali.
La famiglia è un'istituzione, nel nostro Paese. La famiglia è unione, istruzione, cultura, tradizione, difesa, amore. E la famiglia è spesso lavoro, mercato, impresa comune.
L'Italia è la terra della piccola/media impresa. E in questo "piccola" ci stanno migliaia di più o meno piccoli alberghi, ristoranti, pensioni, bar, pizzerie e imprese di ristorazione e di ospitalità. Ormai molti dei grandi o famosi ristoranti offrono anche ospitalità ai loro clienti in camere studiate apposta per dare la possibilità a chi cena nel ristorante di non dover prendere l'auto e spostarsi con "difficoltà deambulatorie" dopo le serate gastroalcoliche. Alcuni di questi chef offrono strutture di grande charme, dalle camere di Enrico Crippa al Piazza Duomo di Alba, alle tre stanze medioevali di Valeria Piccini al Da Caino di Montemerano, al convento di Casadonna di Niko e Cristiana Romito, solo per citarne alcuni.
Il Piazza Duomo di Alba
Nuova tendenza.
Ma è invece da moltissimo tempo che, soprattutto all'estero, i grandi alberghi si "dotano" di grandi cucine stellate. Basti ricordare il Plaza Athénée a Parigi con Alain Ducasse (che è anche al Dorchester Hotel a Londra). E l’Abac Hotel and Restaurant di Jordi Cruz a Barcellona. O, in Italia, pochi ma grandi esempi come il Vun di Andrea Aprea al Park Hyatt a Milano o La Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck a Roma, o ancora Antonio Guida col Seta al Mandarin Oriental e Giancarlo Morelli al Viu di Milano.
La neve di San Cassiano
Sono anzi diventati essi stessi ìil territorio dal punto di vista di chi vuole un soggiorno all'insegna della ricerca culinaria, della raffinatezza delle proposte, della gentilezza e qualità del servizio offerto. Parliamo delle famiglie Pizzinini (proprietaria e gestore dell'Hotel Rosa Alpina, fondato nel 1939), cugini dei Wieser (proprietari e gestori dell'Hotel Ciasa Salares, fondato nel 1965), e ancora di altro ramo dei Wieser, cugini degli altri e proprietari questi ultimi dell'Hotel Armentarola, fondato nel 1938.
La Siriola del Ciasa Salares in versione invernale ed estiva
La famiglia è presente in ogni momento, dalla reception, al ristorante, alla prima colazione, alla Spa. A Ciasa Salares è Stefan Wieser, il proprietario, che ci segue in sala al ristorante. E la madre Hilda (Pizzinini, peraltro!) a supervisionare le colazioni il mattino. È con la famiglia che si parla per informazioni e racconti. È il calore della famiglia che ti accoglie in albergo e nei ristoranti. Perché una famiglia come si deve deve offrire una buona tavola.
E qui le tavole sono ottime, specialmente con le due stelle di Matteo Metullio al ristorante La Siriola del Ciasa Salares (incredibili ieri sera il suo piccione e i suoi spaghetti freddi, ma certo i tortelli di bollito e il resto della cena non erano da meno. Visita in cantina per i formaggi e camera del cioccolato comprese), coadiuvato dal fido Davide De Pra.
Il Rosa Alpina
Ma sopratutto grazie a un servizio e a una sala di altissimo livello, dove la gentilezza del maitre/sommelier si sposava con la perfezione dei "balletti" dei camerieri attorno al tavolo. Un grande ristorante. In un bellissimo albergo.
Tre famiglie quindi, tre cugini, tre alberghi, tre stelle più due. E i due cuochi, maestro e allievo. Facile farlo nelle grandi capitali del mondo, con alberghi appartenenti a catene multinazionali con grandi capitali alle spalle. Difficile nella malga dolomitica. Un incredibile network, ancora una volta esempio di marketing turistico/sportivo/culinario. Un esempio meraviglioso di promozione del territorio e di imprenditorialità familiare.
Vista dal Ciasa Salares
Comunque sia... venite: le famiglie vi apriranno la porta delle Dolomiti.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Triestino, partito dall'agenzia di pubblicità Armando Testa, ha ricoperto ruoli di vertice nei settori della comunicazione di aziende come Michelin, Honda, Telecom Italia. Oggi è consulente di comunicazione e marketing aziendale e politico, per clienti quali Autogrill, Thevision.com. Tiene lezioni all'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e a quella di Genova. È docente presso Niko Romito Formazione, Intrecci Scuola di Sala e In-Cibum. Presidente dell'Associazione "Le cose cambiano", che lotta contro il bullismo omofobico