Per il loro esordio come partner della Guida Identità Golose, hanno voluto attribuire il premio alla “Giovane famiglia” - andato ai Piccini-Menichetti del Da Caino di Montemerano, con questa motivazione: “Tra le grandi famiglie della ristorazione italiana, meritano un plauso speciale i Menichetti: Valeria e Maurizio, cuoca e sommelier, ereditarono la gestione da Angela e Carisio (detto Caino), i genitori di lui. E oggi scalpita Maurizio, la terza generazione destinata a prolungare i fasti di un’insegna di grande cucina maremmana e toscana”.
Una scelta non casuale, quella di Angelo Cremonini, classe 1966, patron del gruppo Olitalia: perché anche la storia sua e della sua azienda è quella di una realtà che cresce grazie ale intuizioni imprenditoriali di una famiglia, i Cremonini appunto, capace di creare prima e guidare oggi una delle aziende più importanti al mondo nel settore dei condimenti italiani, con 50 anni di esperienza e successi nell’industria alimentare.

Un altro momento della premiazione
«Dobbiamo risalire a più di mezzo secolo fa, era il 1963, quando mio papà
Giuseppe, allora responsabile di una macelleria a Castelfranco Emilia, e mio zio
Luigi iniziarono l'attività nel settore delle carni bovine con la fondazione, col socio
Luciano Brandoli, di
Inalca (acronimo di “
Industria alimentare carni”), che ha dato vita alla moderna industria della carne» spiega
Angelo Cremonini. Seguirono poi politiche di diversificazione produttiva: nel 1979 con l’acquisizione della
Marr e l’ingresso nel settore della distribuzione di prodotti alimentari al foodservice, e nel 1980, con quello nella ristorazione (chi non si ricorda i mitici panini di
Burghy?). E ancora: catering, acque minerali, salumi, spezie, oli alimentari…

Parte della gamma Olitalia
La crescita del gruppo e differenti visioni strategiche indussero i due fratelli a separarsi:
Giuseppe, oltre a proprietà immobiliari, rilevò nel 1996 la
Società Olitalia, leader nel confezionamento di olio d’oliva e di semi, e nel 2007 creò anche l’ultimo gioiello della sua carriera imprenditoriale (sarebbe venuto a mancare l’anno successivo), ossia l’
Acetaia a lui intitolata.
Oggi dunque, con i due brand Olitalia e Giuseppe Cremonini, l’azienda offre una gamma di prodotti, anche ad uso professionale, che colgono le ultime tendenze del mercato, con una costante ricerca di innovazione e una mission precisa: far vivere esperienze uniche di gusto, sapori e profumi, che portino la qualità, il benessere e l’eccellenza del buon vivere italiano sulle tavole e cucine di tutto il mondo.

La sede di Olitalia a Forlì
Ma perché la scelta di essere partner di
Identità Golose (non solo della
Guida:
Olitalia era anche a
Identità Milano 2017)? «Nel 2014 abbiamo commissionato alla
Nielsen una ricerca di mercato, poi ripetuta quest’anno: siamo la marca di olio più presente nelle cucine dei ristoranti italiani – spiega ancora
Angelo Cremonini – Collaboriamo con la
Niko Romito Formazione, con
Cast Alimenti, con
Boscolo Etoile… E ancora con
Chef to Chef, con
Jre. Abbiamo studiato con
Pasquale Torrente il
Frienn, l’olio per la perfetta frittura; con l’
Associazione Verace Pizza Napoletana il
Pizzivm, perfetto per le pizze. Con
Jre stiamo creando una nuova gamma di olii extravergini speciali, dedicati ciascuno a uno specifico utilizzo: carne, pasta, pesce… Insomma, dialoghiamo continuamente col mondo della ristorazione: e quale luogo migliore per farlo al meglio se non
Identità Golose?».

Il Frienn, pensato con Pasquale Torrente (e illustrato da Gianluca Biscalchin)
Anche perché una caratteristica fondamentale di
Olitalia è l’attenzione per l’innovazione: «La nostra logica è quella di fare ricerca seguendo le indicazioni degli chef e in collaborazione con le Università, in modo da ottenere oli di qualità e che mantengano tutte le caratteristiche di naturalità del prodotto. Penso a
Frienn, l’idea è stata quella di aggiungere un estratto di rosmarino, antiossidante naturale, per garantire fritture sempre di gran livello. Noi abbiamo cercato
Identità Golose perché questa ci consente di confrontarci con i più grandi chef italiani, capire le loro esigenze, così capiamo in che direzione dobbiamo andare».

Le categorie di prodotto firmate Olitalia
E a proposito di prospettive, «ci piace molto l’attenzione che Identità riserva alle giovani generazioni. Per questo abbiamo voluto premiare una famiglia dell’alta cucina: per celebrare nello stesso tempo la tradizione, la storia, ma anche il futuro, la ricerca, la creatività. Come facciamo noi con i nostri prodotti».

Valeria Piccini firma il manifesto della Guida Identità Golose 2018
Quando
Cremonini ha consegnato il premio a
Valeria Piccini, annunciandole anche l’invio di 30 litri di olio extravergine siciliano targato
Olitalia (uno delle cinque selezioni regionali della gamma, un blend di Tonda Iblea e Nocellara del Belice. Poi ci sono tre monocultivar, nove aromatizzati…) lei gli ha risposto con una battuta: «Io sono toscana, è come andare a vendere il burro ai tedeschi!».
Cremonini ha sorriso e ora dice: «Mi riprometto di andarla a trovare quanto prima a Montemerano».
Il Gruppo Olitalia oggi significa 180 milioni di fatturato, 130 dipendenti in 2 stabilimenti produttivi, Forlì (olio) e Spilamberto (aceti), 10 linee produttive, 96,4 milioni di litri prodotti all’anno ed esportati in 120 Paesi nei 5 continenti.