28-10-2017

Crisci-Di Iorio, coppia d'assi

Serata con due grandi interpreti della nostra ristorazione: gli chef della campana Taverna Vesuviana e del romano Aroma

Alfonso Crisci e Giuseppe Di Iorio, secondo e terz

Alfonso Crisci e Giuseppe Di Iorio, secondo e terzo da sinistra

Il temperamento vesuviano c’è tutto nello chef Alfonso Crisci, intraprendente e instancabile nelle innumerevoli iniziative proposte alla sua Taverna Vesuviana con l’intento di raccontarsi e di far arrivare il valore delle tante risorse offerte da questa terra unica. Giungendo a San Gennaro Vesuviano si notano a macchia di leopardo i tanti noccioleti che sono l’orgoglio di chi ci vive. Nel menu di Crisci infatti non mancano mai le nocciole e lo chef riesce a pescare dal ricco bagaglio della tradizione senza rimanerne imbrigliato. Grande spazio è dato anche agli ortaggi e le verdure che dalla terra vulcanica acquisiscono un sapore straordinario.

Le proposte dei piatti seguono uno stile attuale, di grande leggerezza, eleganti nella presentazione e guardano sempre più oltre regione e anche Oltralpe, per essere al passo con i tempi. C’è un desiderio forte di crescita che viene perseguito con tenacia, perfezionando di continuo le tecniche in cucina e il servizio in sala. I risultati raggiunti qui a San Gennaro, nell’entroterra vesuviano, valgono dieci volte quelli ottenuti in città o comunque in un centro più evoluto e raggiungibile in tempi brevi. Instancabile istrione, Crisci questa estate ha inaugurato il ristorante di mare Annalì a Pisciotta, nel Cilento, con successo, e di recente anche il bistrot Metamorsi a Nola, dedicato a pizza e lievitati.

Vista dall'Aroma

Vista dall'Aroma

Tra le tante iniziative organizzate, proprio per stimolare l’arrivo degli ospiti da Napoli e da altre zone della Campania, c’è stata anche Michelin Friends, che qualche giorno fa ha visto affiancato ad Alfonso Crisci lo stellato Giuseppe Di Iorio del ristorante Aroma, centralissimo nella sua vicinanza al Colosseo nella città caput mundi. Anche Di Iorio ha affrontato una sfida importante nel portare l’alta ristorazione alla terrazza ristorante di Palazzo Manfredi, con vista imponente su quell’anfiteatro che è ritenuto in tutto il mondo il simbolo non solo di Roma, ma anche d’Italia. E l’ha spuntata con successo, collezionando da subito importanti riconoscimenti quali la stella arrivata dopo soli due anni dall’inaugurazione, nonché il 5 Star Diamond Award e l'affiliazione a Relais & Châteaux ottenuti in tempi piuttosto brevi.

Ravioli di ricotta di bufala dell’agro pontino e bietolina di campo

Ravioli di ricotta di bufala dell’agro pontino e bietolina di campo

Terrina di coniglio con broccoletti e nocciole

Terrina di coniglio con broccoletti e nocciole

I due chef lavorano in territori molto diversi, come assolutamente differenti sono le rispettive posizioni. E ci sembra inutile stare a descriverle. La sintonia tra i due è stata di grande armonia, riuscendo a creare in sala un clima di condivisione e di attesa tra un piatto e l’altro, e a incuriosire con le e preparazioni che si sono seguite su un ritmo ben cadenzato. La centralità comune stava sicuramente nell’impronta mediterranea di alcuni prodotti scelti e nell’idea stessa di certi piatti, come il Polpo arrostito con variazioni di patata, i Ravioli di ricotta di bufala dell’agro pontino e bietolina di campo, oppure i broccoletti e le nocciole in accompagnamento alla terrina di coniglio.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Marina Alaimo

nata a Napoli, è giornalista, sommelier e degustatrice Onaf, oltre che di vini ovviamente. Wine & food writer

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