25-11-2016
E' Alfonso Pepe il pasticcere vincitore dell'edizione 2016 dell'ormai tradizionale gara al miglior panettone, indetta da GazzaGolosa. Il maestro salernitano di Pasticceria Pepe si è imposto su Vincenzo Tiri, di Tiri 1957 ad Acerenza (Potenza) e Roberto Cantolacqua, della pasticceria Mimosa di Tolentino (Macerata)
Si fa presto a dire panettone. Tutti (o quasi), dalle Alpi alle Isole, lo mangiano. Non altrettanti, però, riescono a dibatterne con ragion veduta, perché come tutti quelli a pasta lievitata il panettone è un “dolce” molto difficile da domare. Ci vuole amore, tecnica e grande esperienza. Ma se fino a qualche decennio fa questa tecnica era quasi esclusivamente appannaggio dei maestri milanesi, adesso il panettone è un “bene comune” della pasticceria italiana.
La riprova, se mai ce ne fosse bisogno, arriva dalla quarta edizione del premio per il miglior panettone d’Italia organizzato dalla Gazzetta dello Sport in concomitanza con Re Panettone. A conquistare il podio, per il quarto anno consecutivo, è stato, infatti, un panettone del Sud. La scelta della giuria di qualità del concorso, infatti, ha premiato il panettone di Alfonso Pepe, nell'omonima pasticceria di Sant’Egidio del Monte Albino, nel Salernitano. E, particolare non di secondaria importanza, nella top ten c’è soltanto un panettone milanese.
Il panettone vincente
Era composta dai responsabili di GazzaGolosa (l'anima food della Gazzetta) Pier Bergonzi e Daniele Miccione; dai giornalisti della Gazzetta dello Sport Lorenzo Astori, Massimo Arcidiacono, Francesco Velluzzi, Umberto Zapelloni; dai loro colleghi specializzati Marco Tonelli (anche degustatore), Lydia Capasso (GazzaGolosa e Corriere della Sera) e Giorgia Cannarella (Fine Dining Lovers e GazzaGolosa). Per qualificare maggiormente la giuria sotto il profilo strettamente tecnico, quest’anno, sono stati cooptati anche lo chef del Contraste Matias Perdomo, il capopasticciere e sous chef del Ratanà Luca De Santi, e lo chef d Il Luogo di Aimo e Nadia Fabio Pisani.
Le degustazioni dei panettoni – rigorosamente artigianali – sono state fatte al buio. E non sempre i punteggi attribuiti ai diciotto panettoni arrivati al rush finale sono stati concordi. Più omogenei, invece, i punteggi riservati ai primi quattro, per i quali, i giurati riuniti attorno al lungo tavolo della “Sala azzurra” al quarto piano della Torre Rcs, per non lasciare nulla al caso, hanno fatto un ulteriore assaggio. Del resto al palato non si comanda e si tratta, pur sempre, di eccellenze. «La festa si completerà lunedì con una serata di premiazione al D’O di Oldani. E il prossimo anno – promette Daniele Miccione – ci saranno altre sorprese».
E' questo, di Vincenzo Tiri, pasticceria Tiri 1957 di Acerenza (Potenza), il panettone secondo qualificato
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile