13-05-2016
Davide Oldani mostra il risultato di un piatto... che non ha cucinato. Nel senso che ha impostato la ricetta, inserito i caricatori e poi lasciato fare a Foodini, la stampante 3D per alimenti che promette (o minaccia) di entrare nelle nostre case nel prossimo futuro, stravolgendo le abitudini in cucina
La stampante 3D per alimenti Foodini
Sulla sinistra si notano i cinque caricatori con gli ingredienti, ridotti a crema
Uno dei piatti preparati da Oldani
Chissà che, riposte in soffitta pentole e padelle, la cucina casalinga passi per un macchinario dall’aspetto di un forno a microonde hi-tech, solo un poco più grande… Una stampante 3D, ma per alimenti. Da un po’ se ne parla, ieri una delle prime dimostrazioni pratiche in Italia (in passato ricordiamo solo quella di Eugenio Boer) che abbia avuto un testimonial d’eccezione, lo chef Davide Oldani. C’è da drizzare le orecchie.
Noi lo abbiamo fatto, alla seconda giornata di Seeds and Chips, summit internazionale sull’innovazione nel mondo del food, in programma fino a sabato al MiCo di Milano. Ora, la stampante 3D per alimenti potrà sembrare oggi una sorta di bizzarra curiosità, più show che sostanza: proprio come negli anni Ottanta appariva magari il suddetto forno a microonde. In realtà la questione è terribilmente seria, e la presenza di Oldani lo testimonia, così come il suo desiderio di avere uno di questi aggeggi nel suo nuovo ristorante (sabato termina il cantiere, tra un mese l’inaugurazione, a fine giugno sarà pronto anche il reparto ricerca, avveniristico «per avere sempre più qualità», in cui pure la stampante dovrebbe trovare posto).
Davide Oldani, Alessandro Procopio e Lynette Kucsma, co-fondatrice e responsabile marketing di Natural Machines, la ditta spagnola che ha inventato Foodini
In sostanza, Foodini riesce a ricreare un piatto in base a una ricetta che viene inserita nel suo software. All’interno di questa sorta di fornetto vi sono cinque caricatori, specie di sifoni che contengono le creme degli ingredienti che servono a comporre il piatto. La stampante per alimenti segue la ricetta e e "legge" la foto della stessa: sa dove mettere il tal ingrediente e il tal altro, garantisce una ottima resa estetica. In pochi minuti, 2 o 3, un piatto anche piuttosto complesso è pronto da gustare.
I piatti preparati da Oldani con la stampante
Per l'occasione Oldani e Procopio hanno mostrato alcuni piatti da loro realizzati con la stampante (come ripetiamo, basta inserire gli alimenti necessari ridotti in crema – non più di cinque per ora - e impostare la ricetta, ossia il modo nel quale vanno combinati assieme): una riedizione dolce dello Zafferano e riso alla milanese D'O, celebre piatto Expo (in questo caso riso al latte dolce con salsa di cioccolato bianco e zafferano), poi una Polenta dolce con spuma di gianduia, terra al cacao e fiori eduli (questi ultimi aggiunti ex post) e infine anche un piatto in anteprima, sarà nel menu del nuovo D’O, ricotta con spezie con ricotta al cacao e zucchero di canna Muscovado.
Oldani intervistato a Seeds and Chips prima della dimostrazione. La sua frase: «Viaggiamo tutti a velocità troppo elevata, l'unico momento in cui ci si siede è a tavola. Ecco, prendiamocelo almeno lì, tutto il tempo necessario»
Un giorno, magari non troppo lontano, sarà possibile scaricare una ricetta online, inserirla in Foodini, riempire i caricatori necessari – si troveranno al supermercato o li acquisteremo via internet. E ce ne saranno, immaginiamo, di migliore e peggiore qualità – e azionare la stampante, per avere il piatto, perfetto e in pochi secondi. Tempo dieci anni e dovrai andare in pensione?, abbiamo chiesto provocatoriamente allo chef. Ha sorriso: «Hai capito la portata di questa innovazione». In realtà Oldani può stare (ed è) tranquillo: la ricetta online sarà firmata da lui e poi, una volta assaggiato il buon piatto di Foodini, ci verrà voglia di andare anche a degustare l’originale. A Cornaredo.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera