Shake & shock

17-12-2024

Milano Whisky Festival si unisce ad AquavITAe: oltre 4mila etichette in mostra

La storica manifestazione milanese dedicata a whisky e rum si arricchisce con gin, vermouth e liquori. Più di 4.450 visitatori hanno partecipato all'evento che ha riunito i principali distributori internazionali

Non accontentarsi mai, ovvero mettersi alla prova sempre. Superata lo scorso anno la maggiore età, il Milano Whisky Festival & Rum Show ha cambiato ancora cornice e si è unito ad AquavITAe, il Salone del distillato e del liquore. Ne è nato un viaggio ancora più inesauribile, toccando anche nazioni e regioni più insolite nei tre giorni che hanno riunito i principali distributori e le più apprezzate distillerie di Scotch Whisky, Irish Whiskey, Bourbon, Rum, Ron e Rhum, con oltre 4mila etichette.

I numeri hanno dato ragione a questa formula (4.450 i visitatori dell’edizione 2024) e al nuovo contesto – l’Allianz MI.CO. - tuttavia c’è un’ulteriore conferma: quella speciale atmosfera che si respira sempre qui, una moltitudine di appassionati (tra i quali molti giovani) che arrivano preparati ma felici di essere sorpresi da ogni novità. Tra gli stand e le masterclass (con ampio sguardo sulla Scozia compresi i produttori indipendenti con “la forza della tradizione” arrivando a quella altrettanto gettonata sul Giappone) è stato possibile esplorare un mondo che sa sempre incuriosire per la sua vitalità e la sua capacità di crescere.

I fondatori

I fondatori

La sfida era appunto far parlare insieme due universi, whisky e distillati: un dialogo, non sovrapposizione. Hanno osato e ci sono riusciti i fondatori del Milano Whisky Festival Andrea Giannone e Giuseppe Gervasio Dolci. Ecco perché questa idea: «Abbiamo pensato che ai distributori e alle distillerie mancasse un’occasione per presentare i prodotti in un contesto istituzionale e professionale, in cui comunicare piacevolmente in un’atmosfera tranquilla e rilassata, senza musica a tutto volume. Il Milano Whisky Festival & Rum Show rimane storicamente dedicato a questi distillati e non volevamo snaturarlo. Da lì l’idea di una nuova creatura, che desse spazio e voce a tutti le altre tipologie». Ecco allora scendere in campo AquavITAe, rivolto a un’intera platea dai consumatori finali ai professionisti del settore, con gin, vermouth, bitter, digestivi e, in generale, tutta la liquoristica italiana e internazionale.

Tra le chicche che ci sentiamo di condividere, il whisky che invecchia nel punto più basso della terra, ovvero il Mar Morto, con la “parte degli angeli” da record (si arriva al 25% di liquido perso durante l’invecchiamento). M&H (che sta per milk and honey), prima distilleria nata ormai 11 anni fa in Israele, propone questo whisky single malt prodotto in piccoli lotti, con interessanti note di vaniglia che danno il benvenuto, lasciando poi sempre più spazio a spezie e cacao. Ma restando allo stand di Mavolo e a particolari temperature ci avventuriamo anche in Messico, con Prieto y Prieta, whisky prodotto con quattro tipologie di mais nativo delle valli di Oaxaca e un’immersione in sfumature di frutta. Ancora, si può prendere una nave, quella di Lantenhammer, per un single malt tedesco e ciò comprende ogni fase dalla materia prima (malto da orzo e acqua di sorgente dell’isola di Sylt, al confine con la Danimarca) alla distilleria terminando con l’invecchiamento di tre anni almeno in barrique di rovere sullo storico cutter – una nave turistica - “Gret Palucca”.

Naturalmente la Scozia resta una grande protagonista e proposta anche con incursioni suggestive nella spiritualità come la lettura attraverso i chakra con Ferro da Old Perth a Glenallachie. O con Cave du Roi, azienda biellese nata nel 2004, ed Eugenio Bigliocca che ci conduce dal Royal Still Glenlossie Distillery single malt Scotch Whisky. La distilleria Glenlossie produce whisky dal 1876 nello Speyside e la botte #5282 è stata riempita ad Elgin l’8 ottobre 2010 ed imbottigliata ad Edimburgo il 22 di 13 anni dopo, offrendo tutto un gioco di sentori di frutta e fiori.

Ma compiamo anche un’incursione in gin e vodka, di casa nostra. Una storia affascinante passa dal Veneto e arriva in Puglia con la distilleria artigianale Panegos &Co. Storia di un viaggio, dalla regione del Nord straziata dalla Grande Guerra al territorio pugliese dove si uniscono le tradizioni, attenti alla natura senza perdere di vista la tecnologia. Con sguardo anche scanzonato tra bottiglie e gadget: “Disonesto” il nome attribuito ai gin (perché per osare e infrangere le regole bisogna conoscerle), “Svergognata” alla vodka. Parla di Puglia con adorabile sfacciataggine “Sloe Gin”, che nasce dai germogli appuntiti tipici del Prugnolo sui Monti Dauni e trasporta tra la vegetazione selvaggia e il mare.


Shake & shock

ll mondo dei cocktail e dei bartender raccontati da Identità Golose.

Marilena Lualdi

di

Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

Consulta tutti gli articoli dell'autore