17-07-2023
Roma caput mundi: sicuramente lo è stata qualche settimana fa, in occasione del Roma Bar Show. Alla sua terza edizione e organizzato dalla cordata di Andrea Fofi, Giuseppe Gallo, Fabio Bacchi e Jerry Thomas Project, l’RBS si è oramai consolidato quale format vincente ma, soprattutto, come una festa dei bartender per i bartender. Più di 14.000 presenze in due giorni, la kermesse ha visto tutti – piccoli e grandi – brand della bar industry presentarsi in grande spolvero apparentemente solo negli allestimenti, in realtà con attività, presentazioni ed eventi in città.
Il programma di questa terza edizione, tra Main Stage dell’Auditorium e laboratori dedicati a specifiche categorie di spirits, si è dimostrato un vero e proprio crocevia di temi diversi. Dalla tradizione dell’aperitivo di Milano raccontata da Branca e dai suoi Vermouth – Carpano, Antica Formula, Punt e Mes – fino alle novità e alle tendenze più estreme, non è un caso che si sia scelto Il Roma Bar Show. L’annuale appuntamento romano, diventato anche road show durante l’anno, ha preso vigore anno dopo anno, diventando una festa per i bartender e con i bartender in cui piccoli e grandi realtà produttive e distributive sfoderano tutta la loro creatività.
Gli stessi organizzatori non mancano di realizzare aeree e di intercettare trend che favoriscano e comunichino al grande pubblico, l’evoluzione della bar industry. Presente oramai da due edizioni il Mexican Village e le sue masterclass per raccontare il Messico e il mondo dei distillati di agave, attraverso distributori, distillatori e barman.
Luca Gargano, patron di Velier
Gregory Vernant, Nicola Riske, Gianni Capovilla e Luca Gargano
Se si parla di distillazione però non si può non considerare una nazione, che la fa da padrona soprattutto con materie prime come malto, torba e ginepro. Sono questi infatti, i profumi nascosti della Scozia e che sono stati ben espressi durante una masterclass organizzata dallo Scottish Development International. Guidati in un percorso tra gin e whisky grazie alla professionalità di Daniele Cancellara, Bar Manager del Secret Bar Rasputin di Firenze, ci si è concentrati sulla produzione di gin particolarmente vivace nel territorio scozzese, ma ignorata dai più, per poi scoprire una produzione di whisky che sta sempre più conquistando il mercato e il palato italiano.
Secret Garden Cocktail
Clydeside
Infine Tomatin, una delle distillerie più grandi di Scozia che ha deciso di tornare alle dimensioni artigianali, propone un whiskey giovane con fermentazioni molto lunghe. Sentori di legno, cereale e frutta tropicale, la cui delicatezza permettono di definirlo un “breakfast whiskey” ideale per la miscelazione.
Kilchoman
Shingo Gokan
Se la soddisfazione di Gokan è nello stimolo di trovare sempre qualcosa di nuovo, di sperimentare e toccare altri settori come la ristorazione; sicuramente, la stessa spinta è avvertita anche in Italia da alcuni professionisti della miscelazione che hanno avviato seconde insegne per esprimere molteplici lati della propria creatività e che hanno trovato nel collega giapponese l’occasione per trovare porsi nuovi obiettivi sempre più sfidanti.
ll mondo dei cocktail e dei bartender raccontati da Identità Golose.
a cura di
sceneggiatrice e scrittrice, dalla scuola di giornalismo enogastronomico del Gambero Rosso è approdata a Identità Golose
Antoine Roland-Billecart con Gil Grigliatti di Velier e Francesca Barberini. Tutte le foto sono di Brambilla-Serrani