07-02-2022
Il 2021 si è chiuso con un dicembre scoppiettante per la miscelazione. La classifica dei World's 50Best Bars ha celebrato i cocktail bar più interessanti a livello internazionale con ottimi posizionamenti degli italiani, così come il bartending nazionale è stato premiato dai Barawards di Bargiornale in un appuntamento annuale da sempre atteso dal mondo della miscelazione italiana.
Tuttavia un quadro nuovo e alquanto significativo della Bar Industry è stato fornito dalla prima edizione della Venice Cocktail Week, costola della più nota Florence Cocktail Week ideata da Paola Mencarelli.
Dal 13 al 18 dicembre la kermesse ha animato l’intera città di Venezia portando grandi ospiti della miscelazione italiana, ma consolidando anche la fama di locali prestigiosi come Il Gabbiano del Cipriani, l’Harry’s Bar e il Gritti Palace. Tra bacari e locali storici, a cui banconi si sono seduti importanti scrittori come Hemingway e personaggi del jet set del Novecento, ogni barman di Venezia ha un’aneddotica che merita il viaggio e soprattutto, racconta di una liturgia del bere miscelato che si va perdendo.
Paola Mencarelli
Bolzonella è però memoria storica di una consuetudine nei cocktail bar dei grandi hotel di avere contatti costanti con i colleghi di altre catene. I grandi viaggiatori, clienti abitudinari di tutti i più importanti locali di New York, Londra, Parigi… consideravano abitudine ordinare gli stessi drink e i barman come Bolzonella dovevano essere pronti ad esaudirne i desideri. Erano frequenti le telefonate oltre confine per avere la ricetta e soddisfare la richiesta dei clienti più esigenti oltre a condividere un rapporto quasi di amicizia e di profonda confidenza, che legava insindacabilmente i due fronti del bancone.
Walter Bolzonella
È inevitabile che il bartending si staccando dalla classicità ampiamente decodificata, per abbracciare nuove strade di sperimentazione che seguano non solo l’innovazione tecnologia nelle estrazioni ma anche l’esperienza stessa del bere miscelato. Non è un vero e proprio scontro tra passato e presente, bensì un passare il testimone che viene rafforzato dall’esperienza di personaggi di lustro e dalla lunga carriera, raccolta da giovani intelligenti e talentuosi di oggi.
Tutti locali che, insieme all’Harry’s Bar, al Caffè Quadri, al Gabbiano, i classici e i signature cocktail si alternano con vivacità, rafforzando l’idea che ci sia spazio per non dimenticare il glorioso passato dei Martini Cocktail, dei Negroni e dei Gibson, e affiancarsi a drink più sperimentali come Melting Pot a base di Vermouth Intrigo, Bitter Chinato Nardini, Amaretto Adriatico, cordiale tè lapsang affumicato, salamoia di olive e oliva nera di Cerignola.
Ciò a dimostrare che la via della miscelazione taylor made e l’ospitalità non hanno smesso di dialogare in modo creativo e costruttivo anche per i nuovi trend del bere bene.
ll mondo dei cocktail e dei bartender raccontati da Identità Golose.
a cura di
sceneggiatrice e scrittrice, dalla scuola di giornalismo enogastronomico del Gambero Rosso è approdata a Identità Golose
Riccardo Canella - Mestrino (Padova), classe 1985 - da febbraio 2022 executive chef del Cipriani, A Belmond Hotel, Venezia