Milano non si ferma. Capitale italiana della Moda e della Finanza, del Design e dell’architettura contemporanea, torna ad essere attrattiva, sempre più dinamica e innovativa, ad alto tasso di fermento culturale, catalizzatrice di un numero sempre maggiore di turisti: basti pensare nel 2022, l’anno della ripartenza del turismo, sono stati 6,7 milioni gli arrivi in città, dati che si avvicinano a quelli record del 2019, il periodo pre pandemico. Se fino a una dozzina di anni fa non poteva competere con le grandi capitali europee, a partire da EXPO 2015 ha cambiato volto, trasformandosi da destinazione business a leisure, entrando sempre più nel mirino dei grandi gruppi alberghieri internazionali. I turisti sono disposti a spendere, l’offerta è ampia, spazia dai grandi alberghi ai boutique hotel, con prezzi sempre più vicini a Parigi e Londra.
L’ospitalità di alta gamma intanto continua a farla da padrona. I cinque stelle che apriranno i battenti a Milano entro il 2025 sono Gran Meliá Cordusio, W Hotel by Marriott International, The Carlton by Rocco Forte Hotels in via Statuto, Radisson Collection Santa Sofia, Rosewood Milano, in via Borgonuovo, negli storici Palazzo Branca e Palazzo della Banca Commerciale, architetture del XIX secolo di proprietà della società immobiliare Gruppo Statuto.

Il chiostro medievale del Four Seasons Milano, da poco ristrutturato dalla designer e architetto Patricia Urquiola
Del resto non è un caso che
Armani e
Bulgari abbiano iniziato la loro avventura nell’accoglienza a due passi dalla Scala, seguiti da
Mandarin Oriental e preceduti da
Four Seasons, che aprì nel 1993 in pieno Quadrilatero della Moda la sua seconda proprietà nell’Europa Continentale, da poco ristrutturato con un nuovo stile metropolitano e cosmopolita firmato dalla designer e architetto
Patricia Urquiola. È stato invece lo
Studio Marco Piva a curare il progetto di riqualificazione e restauro di Palazzo Bertarelli (del 1915), una delle più belle espressioni del tardo Liberty a Milano, sede storica del Touring Club Italiano, del cinque stelle
Radisson Collection Palazzo Touring, della collezione premium di hotel di Radisson Hotel Group. Tra gli storici della città vanno ricordati l’
Hotel Principe di Savoia di Dorchester Collection, l’Excelsior Hotel Gallia, a Luxury Collection, e il
Grand Hotel et de Milan, a pochi metri dal Teatro alla Scala. Fresco di restyling dopo due anni di ristrutturazioni anche il
Park Hyatt Milano, sofisticato salotto milanese. Degni di nota anche i 4 stelle S di importanti catene
Milano Verticale del
Gruppo UNA, dove l'offerta culinaria è firmata Enrico Bartolini.

La Lobby del Radisson Collection Hotel, Palazzo Touring Club Milan
Più in generale, oggi Milano conta, insieme alla sua area metropolitana,
671 alberghi, 11 in più rispetto al 2019, di cui 26 sono 5 stelle secondo i dati rilevati dall’Ufficio Studi di
Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza in collaborazione con
Federalberghi e
Rescasa. Tra le nazionalità che registrano i maggiori incrementi di arrivi di turisti nell’area milanese nel 2022, spiccano con incrementi da capogiro
australiani (+1251%),
brasiliani (+726%),
neozelandesi (+659%),
argentini (+602%),
sudafricani (+588%) e
messicani (+559%). Si riconfermano gli
americani i principali turisti stranieri sotto la Madonnina, con 307mila e 492 arrivi, seguiti dai francesi, tedeschi e inglesi.
Secondo la ricerca, la piena ripresa con dati da pre-Covid sarà nel 2024, quando risulterà a pieno regime anche il turismo economico e gli arrivi internazionali supereranno stabilmente i 5 milioni annui. Le previsioni sono di un’ulteriore crescita, per gli arrivi internazionali, nel 2025 e 2026. «Il turismo milanese», ha commentato Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, «sta crescendo rapidamente. Nel 2022 hanno pesato ancora alcune limitazioni, come i collegamenti con la Cina e molte parti dell’Asia. Quest’anno, ma soprattutto nel 2024, le prospettive per il turismo si annunciano favorevoli e ancora migliori sono le stime fino al 2026, l’anno delle Olimpiadi di Milano-Cortina».

La sala da pranzo del ristorante Sadler all'interno di Casa Baglioni. Foto: Diego de Pol
Di recente ha aperto i battenti in zona Brera
Casa Baglioni, all’interno di un palazzo Liberty del 1913, in via dei Giardini, all’angolo con via Fatebenefratelli. «Milano sta vivendo un momento d’oro, in questo contesto proponiamo un concetto di lusso più discreto, di nicchia, che faccia sentire l’ospite come a casa», spiega
Lorenzo Soleri, area general manager at Baglioni Hotels & Resorts, London e Milan. Eleganza e italianità sono il DNA dell’hotel, un tributo alle avanguardie artistiche e al design sofisticato del quartiere più vivace di Milano.

La camera da letto della Terrace Suite al quinto piano di Casa Baglioni. Foto: Diego de Pol
A firmarlo
Spagnulo & Partners, studio di architettura e interior design specializzato nella progettazione di alberghi di alta gamma (gli stessi, per intenderci, che hanno realizzato progetto di ristrutturazione architettonica e interior design di
Palazzo Portinari-Salviati, la nuova casa di Vito Mollica a Firenze, che ha aperto il suo
Chic Nonna, tra le corti dai soffitti affrescati di quella che fu
la casa
di Beatrice Portinari, la musa di Dante. Tornando a Milano, non delude nemmeno l’offerta di Casa Baglioni, che all’interno ospita il nuovo ristorante dello chef stellato milanese
Claudio Sadler, aperto al pubblico in febbraio.

Casa Cipriani ha aperto all’interno di Palazzo Bernasconi, in via Palestro 24, di fronte ai Giardini Indro Montanelli.
A 91 anni dall’apertura dell’
Harry’s Bar di Venezia, la famiglia Cipriani ha inaugurato a Milano
Casa Cipriani, 15 camere e suite con formula clubbing, ispirandosi al format già presente a New York. Si trova all’interno di Palazzo Bernasconi, in via Palestro 24, di fronte ai Giardini Indro Montanelli. Il progetto delle camere, del ristorante e del bar è sempre opera di
Michele Bönan. In totale, dodici camere e tre suite e una Spa di 1.000 mq, tutto solo per coloro che avranno la membership, mille persone al massimo, che scendono a 200 per la Spa.

Piazza del Quadrilatero, il cuore di Portrait Milano
Attesissima è stata l’apertura di
Portrait Milano, cinque stelle lusso della catena Lungarno Collection di proprietà della famiglia Ferragamo, il disegno è
dell’architetto fiorentino
Michele Bönan, inaugurato a fine anno in presenza del sindaco Sala, che «durante le festività natalizie ha visto passare 5.000 persone al giorno», ha spiegato Valeriano Antonioli, amministratore delegato di Lungarno Collection, un luogo che definisce «perfetto per un viaggiatore internazionale di alta gamma che ricerca un lusso non ostentato». Portrait Milano è il simbolo di quanto l’ospitalità faccia bene alla città, considerando che l’hotel è stato ricavato all’interno dell’ex
Seminario Arcivescovile di Corso Venezia 11, divenuto protagonista di un importante progetto di riqualificazione che ha restituito ai milanesi e ai turisti un luogo storico di grande valore.
«Milano si conferma meta di riferimento per gli operatori del lusso, in particolare quando combina un contesto alberghiero esclusivo, spazi retail di lusso e servizi di ristorazione di alto livello», ha dichiarato Michele De Marco, senior vice president Hotels & Hospitality di JLL, società leader nella consulenza per il settore real estate e nella gestione degli investimenti, che ha rivestito il ruolo di advisor del Seminario Arcivescovile di Milano, rappresentato da Consulta, nella ricerca e selezione di un operatore per l’immobile cinquecentesco.
A fargli eco è Simone Giorgi, general manager di Park Hyatt Milano: «Sta crescendo il turismo leisure, che per noi rappresenta il 70% della clientela, rispetto a quello business, il 30%. Il 35% dei viaggiatori che arriva in città alloggia in strutture di lusso, anche se per lusso vero, si intende il servizio».

La facciata del Mandarin Oriental Milan
Le tariffe si uniformano alle grandi capitali europee, come spiega
Luca Finardi, general manager di
Mandarin Oriental «Milano si sta posizionando al livello di Parigi e Londra e per noi è un risultato straordinario, rispetto all’inaugurazione nel 2015, la differenza di prezzi è del 25%». Attraente più che mai, Milano è inarrestabile.