21-05-2021
Una vista di Taormina in una foto di Luca Volpi
Guarda avanti il mondo dell’hôtellerie, che in Italia si lascia alle spalle la pandemia annunciando grandi progetti, restyling, opening. Lo dicono i numeri: da Nord a Sud dello Stivale sono in apertura entro un paio d’anni cento nuovi hotel, per un totale di 17mila camere. Il mercato degli investimenti coinvolge importanti fondi e prestigiosi brand alberghieri internazionali, che scommettono sulla Grande Bellezza nostrana, quella che più è mancata al mondo nell’ultimo anno.
E sembra che l’Italia stia diventando una meta sempre più allettante in particolare per l’accoglienza di lusso. È quanto emerso nel corso della prima tavola rotonda del 2021 organizzata da PKF hotelexperts che ha chiamato a raccolta oltre 60 importanti stakeholder nazionali e internazionali tra gruppi alberghieri, albergatori, investitori, developer, studi di progettazione, istituzioni pubbliche e finanziarie ed aziende del settore per tracciare lo scenario dell’hospitality e degli investimenti in Italia. “Il valore degli investimenti nel corso del 2020 in Italia è stato di circa un miliardo di euro e per il 2021 la stima è di raggiungere quota 1,5 miliardi”, ha detto Giorgio Bianchi, managing director di PKF hotelexperts.
San Domenico Palace
Non è da meno il gruppo londinese Rocco Forte Hotels, che conta già sette proprietà nella penisola e il 3 giugno aprirà le porte di Villa Igiea, lo storico palazzo Art Nouveau affacciato sul golfo di Palermo. Sempre firmate Rocco Forte, sono una novità le prime venti ville private del Verdura Resort (qui un approfondimento), intanto Sir Rocco Forte annuncia che a Milano il gruppo ha appena iniziato i lavori di ristrutturazione del The Carlton in via Senato che aprirà nel 2023. Ha appena riaperto in grande splendore il Belmond Splendido Mare (qui il racconto) dopo due anni di restyling e l’arrivo dei fratelli Cerea a gestire il ristorante affacciato sulla storica Piazzetta di Portofino.
Ava Gardner Suite al Belmond Splendido Mare
Una buona notizia, considerando che il solo settore alberghiero a fine anno consoliderà una perdita superiore ai 17 miliardi rispetto all’anno precedente, mentre il fondo perduto ha portato ad alberghi e terme 450 milioni, a fronte degli oltre 17 miliardi di perdite. Nel 2020, ha spiegato Bernabò Bocca, alla guida dei 27mila albergatori associati di Federalberghi, nell’assemblea plenaria del 15 maggio, si sono ‘liquefatte’ 200mila posizioni di lavoro stagionale e 150mila a tempo indeterminato.
I brand internazionali guardano anche a destinazioni alternative come Radisson e Falkensteiner a Cortina, Six Senses in Umbria e Moxy a Pompei-Oplonti. Intanto la stagione è partita, non si contano le riaperture di alberghi iconici del Belpaese e non solo - come ci si aspetterebbe – al mare, sul lago e in montagna.
UNA Milano Verticale
Radiografia, notizie e curiosità sugli hotel e le locande più importanti in Italia e nel mondo.
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Giornalista specializzata in Hôtellerie e Travel, è consulente di Identità Golose, direttore editoriale di Hotel and Travel e condirettore di The CUBE Magazine, collabora con AD Architectural Digest Italia. Autrice di libri e guide editi da WhiteStar e Marco Polo
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