28-11-2024
Da sinistra lo chef de Cave della Maison Louis Roederer, Jean-Baptiste Lécaillon, Jessica Rosval, chef del ristorante Al gatto verde, che ha interpretato i piatti di Massimo Bottura, e il proprietario della Maison, Frédéric Rouzaud
Una verticale storica a Casa Maria Luigia di Modena, un incontro di sapori, emozioni e ricordi che lo storico chef de Cave Jean-Baptiste Lécaillon e il proprietario Frédéric Rouzaud hanno condiviso con la raffinatezza insita nei loro grandi Champagne. Il tempo, dopotutto, è per lo chef de Cave, lo scultore del Cristal mentre il lavoro che Lécaillon opera è pura gestione della materia prima.
Il 15 novembre sarà una data da ricordare per aver celebrato mezzo secolo della Cuvée de Prestige di Cristal Rosé, millesimo dopo millesimo, uno Champagne frutto di un lavoro denso di riflessioni, cambiamenti e visioni per il futuro.
Proprio nel 1974, le prime selezioni parcellari e la messa a punto della tecnica di infusione hanno dato inizio all’evoluzione di questo Champagne. In seguito, tra il 1998 e il 2006, gli studi approfonditi dei suoli e la messa a punto di protocolli di vinificazione hanno permesso di ottenere delle bollicine più sensibili anche al cambiamento climatico. «Proprio dal mio arrivo in azienda nel 1999 - chiosa lo chef de Cave Jean-Baptiste Lécaillon, agronomo ed enologo - viene messo in atto il processo di infusione e il Cristal Rosé entra in una nuova dimensione. Roederer inizia il percorso di conversione biologica con risultati che oggi si possono distinguere nei millesimi dei nostri Champagne».
«Nel 1974, invece, l’intuizione di Jean Claude Rouzaud, proprietario e responsabile dei vigneti e delle cantine - continua lo chef de Cave - che seleziona Pinot Noir di Ay e Chardonnay di Avize e Le Mesnil-sur-Oger creando il primo assemblaggio di Cristal Rosé».
Un grande lavoro di selezione di parcelle per creare un mosaico di Pinot Noir identitari, trame perfette di equilibrio e finezza, assemblati a Chardonnay un po’ più gessosi e salini. Le prime cuvée degli anni 2000, invece, si fondano su questa tecnica pionieristica dove Lécaillon esprime il suo talento: per estrarre i precursori aromatici contenuti nelle bucce delle uve destinate a questo Champagne, si effettua un’estrazione controllata e rapida del Pinot Nero in fase liquida, priva di meccanica, sfruttando la sola pressione osmotica del succo d’uva, evitando, invece, l’estrazione dei tannini. I succhi vengono separati dalle bucce e assemblati con quelli di Chardonnay prima della fase di rilascio degli aromi, che avviene durante la fermentazione alcolica.
«Con questo sistema - spiega Lécaillon - creiamo delle brevi infusioni a temperatura di circa 18°-26° per agevolare l’estrazione delle materie e del colore, limitando l’ossidazione dei succhi e preservando una finezza aromatica che caratterizza il Cristal Rosé». Un parallelo con i grandi maestri giapponesi del Tè che hanno elevato il rito di preparazione della bevanda, con una vera e propria arte dell’infusione per un risultato finale impeccabile.
Un lavoro di selezione massale, rinnovo delle parcelle storiche e sperimentazioni con attrezzature all’avanguardia fanno della Maison un faro della regione per visione, che dall’Italia è stata colta da sempre, con la lungimiranza che appartiene ai distributori ufficiali Sagna. «Una Maison fondata nel 1776 – afferma Massimo Sagna con i figli Leonardo e Carlo Alberto – che, nel tempo, ha saputo guardare al futuro. Se nel 1841 Louis Roederer con tre ettari a Verzenay non avesse avuto la visione sul Cristal poi nel 1876, oggi non esisterebbe una delle realtà della Champagne che ha concretizzato le pratiche biologiche prima degli altri. Nel 2023 la certificazione biologica AB di 135 ettari, ovvero la metà dei 250 ettari attualmente della Maison, ci fa riflettere sulla vastità delle vigne della Champagne così coltivate. Questa celebrazione è per me e i miei figli una tappa significativa che attesta quanto la visione sia nei calici».
Un pranzo che lo chef Massimo Bottura supportato da Jessica Rosval a Casa Maria Luigia ha ideato proponendo un menu creativo e, allo stesso modo, legato al tempo e alla storia della sua cucina. Una sequenza di piatti che compongono un’esperienza gastronomica ricca di gusti perfettamente in equilibrio con i millesimi di Cristal Rosé.
Una sintonia di raro equilibrio che solo le grandi opere dello chef modenese possono elevare, in abbinamento agli Champagne senza tempo creati da Lécaillon. Senza dubbio, un viaggio nel tempo tra contemporaneità e grandi classici.
Mont Saint Michel, che vede una crasi di sapori tra Tartare di agnello, acqua di ostrica, granita di sidro e sale affumicato, i Tortellini Modenesi, il Riso Camouflage composto da tre distinti risotti che raccontano l’Emilia Romagna con il sapore dei funghi, delle erbe aromatiche e delle mele campanine, ben integrate anche alle note iodate delle ostriche. Magia pura con l’iconico Psychedelic Veal, una ricerca assoluta dell’equilibrio perfettamente trasformata in pranzo indimenticabile.
E ora, ecco la sintesi dei nostri assaggi:
Cristal Rosé 2014 - Delicatezza e concentrazione 55% Pinot Noir, 45% Chardonnay di Ay, Avize e Mesnil-sur-Oger 19% di vini affinati in legno Dosaggio 8 gr/litro Una florealità al naso e all’assaggio molto delicata.
Cristal Rosé 2013 - Eleganza ed equilibrio 55% Pinot Noir, 45% Chardonnay di Ay, Avize e Mesnil-sur-Oger 20% di vini affinati in legno Dosaggio 7 gr/litro Una grande annata che si esprime con tannini delicati e una concentrazione ricca di note affumicate ben integrate al sorso.
Cristal Rosé 2008 - Elevazione totale 56% Pinot Noir, 44% Chardonnay di Ay, Avize e Mesnil-sur-Oger 17% di vini affinati in legno Dosaggio 7 gr/litro Uno dei più grandi millesimi di Cristal Rosé.
Cristal Rosé 2002 - Gastronomico 56% Pinot Noir, 44% Chardonnay di Ay, Avize e Mesnil-sur-Oger 20% di vini affinati in legno Dosaggio 9 gr/litro Freschezza assoluta e grande versatilità, note di zest di agrumi e sfumature più amare rispetto alle altre cuvée
Cristal Rosé 1995 - L’equilibrio 62% Pinot Noir, 38% Chardonnay di Ay, Avize e Mesnil-sur-Oger 8% di vini affinati in legno Dosaggio 8 gr/litro Una mineralità che ti cattura, pura esaltazione di freschezza con note tostate marcate.
Cristal Rosé 1988 - Sapido e austero 49% Pinot Noir, 51% Chardonnay di Ay, Avize e Mesnil-sur-Oger 8% di vini affinati in legno Dosaggio 12 gr/litro Unico esempio in cui prevale lo Chardonnay con un’esplosione di note terrose e complessità in evoluzione.
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