A guardarlo, potrebbe sopraggiungere un po’ di timore. Qualcuno lo ha anche chiamato orso, qualcun altro pensa sia un po’ burbero. Non stiamo affatto parlando di un uomo delle caverne, ma di un grande produttore di vino, con radici profonde e ben piantate nei terreni calcarei della sua terra: le Langhe. E dietro quell’aspetto che incute timore, Sergio Germano nasconde una persona espansiva e gioviale, grande appassionato non solo del vino (e che vino, il suo barolo!), ma di tutto ciò che è buono e goloso.
Il signore non si ferma mai: senza dimenticarsi della sua Serralunga d’Alba, il piccolo “principato” dove si producono probabilmente i baroli più austeri e longevi, ama guardarsi attorno e sperimentare, provare, osare. E ha osato così tanto che uno dei vini più apprezzati della sua cantina è l’Hérzu, un Langhe doc realizzato soltanto con il riesling renano coltivato nella zona di Cigliè, 50 chilometri a sud di Serralunga.
E poi ci sono gli spumanti, metodo classico. Al fianco dell’
Alta Langa metodo classico (80% pinot nero, 20% chardonnay) che non delude mai, da qualche tempo è apparso un nuovo prodotto:
Rosanna. «Porta il nome di mia mamma – spiega
Germano – E poi è un rosè...». Non un rosè qualunque, ma un metodo classico realizzato da uve nebbiolo, pas dosè. Uno spumante che lascia spiazzati: al naso si hanno le note fragranti e floreali, con quella nota di viola in sottofondo che richiama proprio il vitigno di provenienza.
Ma c’è anche un tocco di speziato, un delicato pepe rosa e sottile velo di zenzero, e anche un accenno di fruttato. Al palato è molto secco e piacevole, dalla grande bevibilità, ma comunque pieno e consistente, dal finale piacevolmente lungo. Soprattutto, è facilmente abbinabile non solo al pesce, ma anche alle carni alla griglia. Insomma, un vino che sorprende come stupisce l'inaspettata giovialità dell'"orso"
Sergio Germano.
Non ci sono soltanto i bianchi e gli spumanti. «Se continuano a parlare bene dei miei bianchi, inizio a preoccuparmi – scherza – perché forse vuol dire che non sono più capace di fare il barolo». Ma Germano il barolo lo sa fare, eccome. La caratteristica comunque di questi vini è l’eleganza, un vero e proprio marchio di fabbrica, garantito anche dalla zona di Serralunga d’Alba. Lo si nota a partire dal base, passando dal
Prapò (affinato per 24 mesi in botti da 2mila litri e per 15 mesi in bottiglia) e dal
Cerretta (una splendida vigna, che dona vini di una finezza incredibile, dopo 24 mesi in barriques e tonneaux e 15 in bottiglia), fino ad arrivare al
Lazzarito, un Barolo riserva dall’affascinante complessità e dall’ottima bevibilità.
Indubbiamente nella cantina di Sergio Germano ci si può sbizzarrire, anche per capire quale sia la potenzialità di queste incredibili Langhe. Affiancato dalla moglie
Elena,
Sergio ha anche due aiuti speciali: i figli
Elia, 14 anni e prossimo alla scuola Enologica di Alba, e
Maria, 11 anni, una piccola campionessa di pallavolo che dà già una mano in cantina. Il quadro è completo con un'ultima annotazione: raccomandiamo un giro a Serralunga. L’azienda ha anche un comodo agriturismo.
Germano Ettore
località Cerretta, 1
Serralunga d'Alba (Cuneo)
+39.0173.613528
germanoettore@germanoettore.com