01-04-2024
Elisa Semino tra le vigne del suo Timorasso: lei conduce La Colombera insieme al padre, al fratello e al compagno, a Vho, frazione di Tortona (Alessandria)
Sembra una magia: agita i barattoli che racchiudono i tipi di terreno, Elisa Semino. E la storia del Timorasso prende vita - futuro compreso, anche perché la longevità qui è un ingrediente chiave. Sussurra di natura, di tecnologia, di tenacia prima di rivelare le note ancora più avvincenti nel bicchiere.
Ci assicura lei, The Queen of Timorasso: «Noi siamo sempre con il piede sull’acceleratore». Fin dall’inizio si è puntato senza esitazione su questo vino, a La Colombera, in tempi ben lontani, anche scomodi ma entusiasmanti. Ecco, Elisa non ha perso neanche un milligrammo di quell’entusiasmo e all’Enoluogo di Milano, dove ci siamo incontrate, ha portato la sua bandiera di nome Montino, che con gli anni acquisisce vigore e interesse. Lo fa, mettendolo alla prova con affetto e nel migliore dei modi, ovvero attraverso una verticale. Accanto a lei, il padrone di casa Alessandro Torcoli: «Tenevamo a questa presentazione. Raramente un vino a bacca bianca ha avuto un successo così folgorante e potente. Ora si entra nella fase due, in cui conoscerlo più a fondo».
Il vigneto Montino de La Colombera
C’è tuttavia un’altra peculiarità che si impone: è la finezza. Questa affiora già nelle recenti annate, ma si prende il suo tempo per rivelarsi pienamente. Nel 1997 padre e figlia puntano qui, sul vigneto che sarà il cru Montino. La sua prima volta sarà sancita nove anni dopo e riceverà il numero superiore di premi nella produzione dell’azienda: più volte i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, Vino Slow della guida Slow Wine e Cinque Grappoli di Bibenda.
In effetti, il Montino sa raccontare il vitigno con un trasporto unico. Dal giallo dorato intenso comincia a reclamare la debita attenzione, quindi si fanno notare i profumi di frutta a polpa gialla e di fiori di acacia e biancospino, avanzano le note di camomilla e le sfumature di miele. Tuttavia, è il trascorrere degli anni che rende il dovuto merito alla mineralità, alle note di idrocarburo e anche a quelle balsamiche.
Elisa Semino e Davide Ferrarese
L’acceleratore pigiato si manifesta nella ricerca continua, quella che ha guidato fin dall’inizio e che, ad esempio, ha indotto a investire su tecnologie all’avanguardia, sempre nel segno del rispetto dell’ambiente. Ma poi c’è tutto l’impegno di Elisa nel Consorzio, di cui è vicepresidente. Brilla il suo sguardo anche quando parla di come le nuove generazioni se ne stiano prendendo cura. Oltre cento soci, che stanno crescendo e offrono, con questo fermento, una visione incoraggiante sul futuro.
I nostri assaggi
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky
Walter Massa, Martino Manetti e Dominga Cotarella sul palco dell'Auditorium a Identità Milano 2024 (tutte le foto sono di Brambilla-Serrani)
La famiglia Semino: la Colombera è stata una delle prime aziende che hanno creduto nella rinascita del Timorasso
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.