10-03-2024
Walter Massa, Martino Manetti e Dominga Cotarella sul palco dell'Auditorium a Identità Milano 2024 (tutte le foto sono di Brambilla-Serrani)
Disobbedienti, perché certe volte le regole vanno troppo strette mentre il mondo del vino corre veloce.
Dominga Cotarella, Martino Manetti e Walter Massa sono tre esempi virtuosi – come spiegato a Identità Milano 2024 sul palco dell’Auditorium da Cinzia Benzi – di come «la disobbedienza debba essere letta tramite l’accezione positiva del termine».
L'intervento di Dominga Cotarella (Famiglia Cotarella)
Senza mai dimenticare la terra: «Abbiamo sempre cercato di ripartire dalla vigna – ha ribadito Dominga Cotarella – La nostra è stata una vera rivoluzione. La disobbendienza, per essere positiva, deve partire dal rispetto di ciò che siamo stati fino a ieri. E anche dal coraggio: fino a 10 o 15 anni fa essere donna e figlia, nel mondo del vino, non era facile».
Nel nome del padre: la testimonianza di Martino Manetti (Montevertine)
Chi conosce Walter Massa sa che con i suoi Vigneti Massa è stato disobbediente e precursore. «Nasco in un territorio che prima era solo un bacino di uve o lavorati, non c’era un’etichetta. E allora ho iniziato a fare vino e a metterlo in bottiglia».
Il carisma di Walter Massa (Vigneti Massa) durante l'incontro con i colleghi produttori
Ribadendo poi che servono quattro fattori: uva sana, pulizia, buon senso e il tempo. «Poi non mi sono chiuso nel mio mondo – ha sottolineato – ma ho messo dei ponti: ho detto ai figli dei contadini che si poteva lavorare insieme. Non vendiamo il vino, ma il territorio. Dai tre ettari complessivi di Timorasso nel 2000, siamo a 400 ettari a dimora nel 2023, con più di 50 aziende».
Da sinistra, Walter Massa, Martino Manetti e Dominga Cotarella dialogano con Cinzia Benzi
«Io continuerò a disobbedire, facendo quello che facciamo, senza fare nulla di nuovo – ha ribadito Martino Manetti - Nel mondo che ti chiede qualcosa sempre di nuovo, disobbedire è anche non cambiare nulla. L’importante è dare un prodotto di qualità».
Infine Walter Massa: «Ho creduto nel tappo a vite, perché sono stufo di far bere vini ai lavandini. E un’altra lotta che ho in testa: far fare un editto che vieti per le bottiglie di vino classico con il vetro più pesante di sei etti. Un chilo di vetro sono due chili di anidride carbonica nell’aria».
Tutti i contenuti di Identità Milano 2024, edizione numero 19 del nostro congresso internazionale.
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Domus Artium Reserve, un circolo dove è possibile fare vini con i migliori enologi del mondo. Foto a cura di Ernesto Ruscio
Elisa Semino tra le vigne del suo Timorasso: lei conduce La Colombera insieme al padre, al fratello e al compagno, a Vho, frazione di Tortona (Alessandria)
Antoine Roland-Billecart con Gil Grigliatti di Velier e Francesca Barberini. Tutte le foto sono di Brambilla-Serrani