17-04-2023

Arte, vino e territorio: Baglio di Pianetto si racconta con tante novità

Andrea Buglisi firma la nuova veste grafica dei Monovarietali Bio dell’azienda e, nel 2024, arriva lo spumante metodo classico da Pinot noir coltivato a 1.000 metri sul livello del mare. New entry anche il Murriali frizzante

Una vista della tenuta di Baglio di Pianetto

Una vista della tenuta di Baglio di Pianetto

Un sogno diventato realtà. Per il Conte Paolo Marzotto doveva essere la sua residenza estiva ma nel 1997 decise di dar vita all’azienda in un territorio di cui era innamorato: Baglio di Pianetto è una storia figlia dell’amore per la Sicilia della famiglia Marzotto, oggi guidata dalla figlia Dominique. Anni che si raccontano con le vendemmie, col vino, con la maturità produttiva raggiunta in vigna e in cantina ma che non smette di creare attenzione e nuovi progetti: 160 ettari, di cui 110 già in produzione, ubicati in 3 diversi areali dell’isola che offrono un racconto diversificato e attento.

Il cuore aziendale è la Tenuta di Pianetto, a Santa Cristina Gela, nelle prime colline dell’entroterra palermitano che attendono il visitatore con 13 camere e il ristorante guidato dallo chef Marco Piraino. Il viaggio prosegue nella Tenuta Baroni, tra Noto e Pachino e regno del Nero d’Avola, prima di approdare sull’Etna dove di recente è stato avviato un progetto sul versante Nord del Vulcano.

L’azienda, che si appresta alla ventitreesima vendemmia, ha voluto inaugurare l’anno con il restyling delle etichette della linea Monovarietali Bio, affidato all’artista palermitano Andrea Buglisi. Arte e vino, un matrimonio in grado di regalare emozioni, fondendo insieme storie e tradizioni: la decisione di rinnovare la veste grafica di questa linea nasce dal desiderio di raccontare tramite l’arte una storia che vede come protagonista il vino celebrando allo stesso tempo il territorio di origine. Un progetto voluto fortemente da Francesco Tiralongo, l’Amministratore Delegato prematuramente scomparso lo scorso 2 marzo, che ne ha seguito passo passo lo sviluppo: la linea delle nuove etichette realizzate racchiude l’essenza della città di Palermo e della sua cultura, creando un’identità territoriale forte e distintiva.

Baglio di Pianetto pratica, nelle colline dell’alto belice, una viticoltura biologica che dà vita a frutti lavorati poi in una cantina che ha raggiunto l’indipendenza energetica da fonti proprie e rinnovabili, a sviluppo verticale completamente interrata per sfruttare la geotermia e il recupero delle acque piovane.

Gioiello di biodiversità e caleidoscopio di condizioni pedoclimatiche hanno dato vita nel tempo a vini longevi che abbiamo avuto il piacere di assaggiare come Ficiligno (Inzolia e Viognier vinificati in acciaio) e Cembali (Nero d'Avola da piante ad alberello) 2001, figli della prima vendemmia aziendale.

Esposizione, altitudine, escursione termica, ventilazione concorrono a determinare un gioco di interazione vitigno/suolo che si ritrova nei vini: presentato il Murriali frizzante ma la vera chicca è l’anticipazione di uno spumante metodo classico da uve di Pinot Nero coltivate nell’entroterra palermitano a 1000 metri sul livello del mare. Sarà pronto probabilmente il prossimo marzo 2024 con l’idea di produrre uno spumante blanc de noirs con almeno 36 mesi sui lieviti, perché il tempo, nel vino, continua ad essere punto di riferimento per la qualità che si racconta negli anni.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Salvo Ognibene

nato in Toscana ma cresciuto a Menfi (Agrigento), ama la pasta, la bici e la Sicilia. È laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna ed ha conseguito due master di cui uno in Marketing digitale alla LUMSA. Sommelier e giornalista, si occupa di comunicazione con attività di ufficio stampa e pr. Degustatore e collaboratore di guide enogastronomiche, è autore di 5 libri

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