14-07-2021
Nella bottiglia di Morellino di Scansano dev’essere racchiusa la Maremma. Anzi, deve sprigionarsi, mandare il messaggio di come la bellezza e il gusto abitino l’una accanto all’altro in questa terra dove la natura e l’uomo dialogano senza complessi.
Il vino alleato del turismo, e viceversa: è una strada già avviata certo, ma ora vuole prendersi tutto lo spazio e offrire comodità di viaggio. Perché ne vale la pena. Così la terza edizione di Rosso Morellino, l'evento digitale organizzato dal Consorzio Tutela Morellino di Scansano (con più di 200 soci), ha voluto mettere a fuoco il proprio ruolo nell’accelerare in questa direzione, verso un turismo sempre più green. Anche con il benestare di Josep Ejarque, esperto di Destination Management & Marketing. È il classico esempio di win-win: vincono entrambi i protagonisti, che anzi si fondono in uno solo.
Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio Tutela Morellino di Scansano
Le voci di diversi enti e realtà si sono intrecciati per manifestare questa connessione tra il territorio e il suo vino. «Nel calice di Morellino – è stato il direttore Alessio Durazzi a dire – si deve racchiudere la Maremma fino al mare». Di qui la creazione di una destinazione turistica in senso pieno e di una denominazione sostenibile, proprio per rispecchiare un territorio che si è preservato nel tempo.
Alessio Durazzi, direttore del Consorzio
L’obiettivo principale – si rivendica – è valorizzare il territorio di origine e produzione del Morellino di Scansano, rendendo l’area della denominazione una destinazione turistica, questo attraverso un’offerta completa.
Scansano
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky
La "Top ten" del Vermentino Grand Prix. Da sinistra: Santa Lucia - Brigante 2022, Bruni - Perlaia 2021, Podere Cirene - Cirene 2021, Terre Dell’Etruria - Marmato 2022, Tenuta Agostinetto - La Terrazza 2021, Tenuta Dodici - Solo 2021, Terenzi - Balbinvs 2021, Belguardo - Belguardo “V” 2021, Val Delle Rose - Cobalto 2020, Castelprile Volpaia - Bianco Riserva 2021
Il Castello di Casole, A Belmond Hotel, in Località Querceto a Casole d'Elsa (Siena)
Lo chef Stefano Pinciaroli. Nel 2020 ha trasferito il suo Ps Ristorante alla Villa Petriolo, pochi chilometri da dove stava prima, sempre a Cerreto Guidi (Firenze) ma in aperta campagna, all'interno di una grande tenuta con agriturismo votato al biologico e all'ecosostenibilità