Michael Schlow
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Nella bottiglia di Morellino di Scansano dev’essere racchiusa la Maremma. Anzi, deve sprigionarsi, mandare il messaggio di come la bellezza e il gusto abitino l’una accanto all’altro in questa terra dove la natura e l’uomo dialogano senza complessi.
Il vino alleato del turismo, e viceversa: è una strada già avviata certo, ma ora vuole prendersi tutto lo spazio e offrire comodità di viaggio. Perché ne vale la pena. Così la terza edizione di Rosso Morellino, l'evento digitale organizzato dal Consorzio Tutela Morellino di Scansano (con più di 200 soci), ha voluto mettere a fuoco il proprio ruolo nell’accelerare in questa direzione, verso un turismo sempre più green. Anche con il benestare di Josep Ejarque, esperto di Destination Management & Marketing. È il classico esempio di win-win: vincono entrambi i protagonisti, che anzi si fondono in uno solo.
Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio Tutela Morellino di Scansano
Le voci di diversi enti e realtà si sono intrecciati per manifestare questa connessione tra il territorio e il suo vino. «Nel calice di Morellino – è stato il direttore Alessio Durazzi a dire – si deve racchiudere la Maremma fino al mare». Di qui la creazione di una destinazione turistica in senso pieno e di una denominazione sostenibile, proprio per rispecchiare un territorio che si è preservato nel tempo.
Alessio Durazzi, direttore del Consorzio
L’obiettivo principale – si rivendica – è valorizzare il territorio di origine e produzione del Morellino di Scansano, rendendo l’area della denominazione una destinazione turistica, questo attraverso un’offerta completa.
Scansano
responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky
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