23-06-2020

Impressioni di Gianni Sinesi: il progetto del sommelier del Reale prende il volo

L'idea, nata un anno e mezzo fa, grazie alla pausa forzata ha fatto molti passi avanti. Oltre al Montepulciano d’Abruzzo arrivano due nuove selezioni firmate

Gianni Sinesi fotografato da Barbara Santoro

Gianni Sinesi fotografato da Barbara Santoro

Se prima - in molti casi - era il tempo a mancare, inghiottito da frenesie e tarato su velocità che abbiamo dovuto imparare a riconsiderare, c’è chi, nel periodo che fortunatamente ci stiamo lasciando alle spalle, è riuscito a intravedere splendide opportunità. Per recuperare momenti, riscoprire cose che ormai si facevano poco o non più. Per ragionare con calma sulle cose, dare forma e sostanza ai sogni, evolvere idee rimaste sospese, posticipate a giorni migliori dove poter essere ponderate come si deve.

Impressioni di Gianni Sinesi, per esempio, è un progetto nato un anno e mezzo fa, che proprio in questi giorni sta vivendo una sua bella - e naturale - evoluzione. Era già nelle intenzioni, beninteso; nel tempo "guadagnato" con il  lockdown ha trovato l’accelerata definitiva per trovare compimento: se in principio l’oggetto degli sforzi del sommelier pugliese del Reale Casadonna (già sommelier dell’anno 2017 per Identità Golose) si erano concentrati sul Montepulciano d’Abruzzo («Per assecondare la vocazione di un territorio che mi ha adottato tanti anni fa e che ora è casa», racconta) ad affiancare la selezione del rosso abruzzese per antonomasia - le prime mille bottiglie sono andate a ruba - arrivano ora due nuovi compagni di viaggio: uno Champagne prodotto nella Marna (nello specifico a Damery), e un Franciacorta. In entrambi i casi parliamo di produzioni limitatissime. 

Sinesi racconta così Impressioni: «Volevo fare qualcosa di mio, crescere, esplorare novità. Mettere a frutto le esperienze acquisite, ma in una nuova forma. Desideravo che il vino raccontasse quel che cerco in una bottiglia e comunicasse la mia visione enoica, nella più pura delle espressioni territoriali. L’idea è semplice: andare in cantina, assaggiare dalle vasche e dalle botti e fare la mia selezione o il mio blend».

Ha parlato con tanti produttori, l’incontro con Leonardo Pizzolo dell’azienda Valle Reale è stato decisivo: «Con lui avevo già una grande amicizia e abbiamo preso la palla al balzo per dare vita a quello che era soltanto un sogno nel cassetto. Siamo andati in cantina e abbiamo iniziato a ragionare su cosa volessi ottenere, partendo dall'idea di un Montepulciano d’Abruzzo che si avvicinasse al Beaujolais: una beva piacevole e in grado di esprimerne immediatamente freschezza e profumi. Per questo abbiamo deciso di sottoporre i grappoli a macerazione carbonica»: una tecnica di vinificazione che consiste nel mettere uva non pigiata e non diraspata in un serbatoio ermetico saturo di anidride carbonica, così da indurre una fermentazione alcolica intracellulare a carico degli zuccheri, dovuta all'assenza di ossigeno.

Il Montepulciano

Il Montepulciano

I vini prodotti con questo particolare procedimento sono caratterizzarti da colori intensi e molto vivaci. Il Montepulciano di Sinesi è rosso rubino intenso; ha profumi generosi: floreali, fruttati e speziati. In bocca è avvolgente ed energico, i tannini equilibrati: «L’annata ha inciso molto: siamo riusciti a creare un 2018 di 12,5°, un vino da medio invecchiamento, d'impatto piacevole, non scontato, su cui stiamo ricevendo buoni feedback. Il Montepulciano ha altre possibilità: i produttori abruzzesi stanno già facendo un grandissimo lavoro, per dargli una collocazione più giusta su tavole e mercati, il mio vuole essere un valore aggiunto, non voglio sostituirmi a loro». 

Il progetto Impressioni sta evolvendo e si sta già lavorando per la prossima annata: «Per la prima uscita abbiamo prodotto 1000 bottiglie, per il 2019 stiamo ragionando sulle 5-6000. È un progetto che secondo i miei propositi porterà ad avere, tra qualche tempo, una decina di etichette selezionate e firmate da me. E non ci concentreremo soltanto sul Montepulciano».

Ecco dunque spiegate le novità di questi giorni: «La selezione dello Champagne riesce a coniugare la mia idea di territorialità ed eleganza: ho conosciuto la produzione di Goutorbe-Bouillot, scoperto il valore di una tradizione familiare e artigiana che evolve il proprio lavoro sempre partendo dall’autenticità della vigna. Champ de Craie (si traduce in “Campo di Gesso”) è un vigneto certificato HVE Haut Valeur Environnementale - per la viticoltura sostenibile: valorizza la biodiversità e il rispetto del suolo». 

È uno champagne di cui non ci si stanca mai. Dosaggio Brut a 8 g/l, liqueur d’expedition selezionata da Sinesi. Un prodotto fresco, minerale, ha aromi di fiori bianchi, menta, limone; e sensazioni gessose e iodate. Il sorso è seducente, di frutto croccante e bolla cremosa. Si esprime in lunghezza grazie a una sapidità accesa, e la freschezza dei limoni di Sorrento accompagna la persistenza sul finale. Viene vinificato in acciaio e subisce l’assemblaggio successivo con un terzo di una “réserve perpétuelle” Solera, che unisce 16 annate, dal 2000 al 2015. Matura sui lieviti 30 mesi. 

Le nuove etichette in arrivo

Le nuove etichette in arrivo

Dall’incontro con Giulio e Lucia Barzanò della cantina Mosnel (e dai loro vigneti situati nell’anfiteatro morenico del Comune di Passirano) arriva la selezione di una bollicina italiana: un Franciacorta 40% Chardonnay - 40% Pinot Bianco - 20% Pinot Nero, ancora a riposo sui lieviti in cantina e degorgiato secondo le indicazioni del sommelier pugliese. Il Pinot bianco è vinificato in acciaio in pressa pneumatica e con separazione tra la prima e la seconda spremitura. Lo Chardonnay e il Pinot nero sono invece vinificati in piccole botti di rovere francesi. Maturazione sui lieviti: 11 anni. 

«Ho piacere che Niko e Cristiana seguano i miei passi in tutto ciò che faccio al di fuori di Casadonna, per rispetto, trasparenza e affetto nei loro confronti». Magari il progetto di Sinesi potrà legarsi anche a qualcuno del gruppo Romito nel mondo, e portare l’eccellenza made in Italy oltre confine. Staremo a vedere, perché sognare non costa nulla e i desideri ogni tanto si realizzano, se li persegui con determinazione. Loro, nei propri ambiti,  ce lo hanno dimostrato. 


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Andrea D'Aloia

abruzzese, classe 1979, nel mondo della comunicazione dal 2001. Negli ultimi anni ha maturato una specie di ossessione per la ricerca continua di cuochi emergenti. Mangia, beve, scrive: di territori e ingredienti, di produttori e cuochi. E scatta tante foto, per non dimenticare nessun particolare

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