Paulo Airaudo
Carbonara Smiledi Eugenio Boer
Dall'Italia Prato Nevoso, montagna & cibo. Viaggio nella località del Cuneese che cresce anche grazie alla gastronomia
Diego, Mattia e Michele Cottini insieme a Riccardo Cotarella
Il futuro nasce da scelte azzeccate nel passato. «Un po’ è stata lungimiranza e un po’ è stata fortuna» ammette Diego Cottini, che nel 2000 ha creato la Monte Zovo a Caprino Veronese.
«Ma in realtà siamo da 4 generazioni nel mondo del vino. Sono nato in mezzo alla campagna, a Fumane, nella Valpolicella. Si faceva il vino per la damigiana. Poi abbiamo fatto un po’ di Amarone, un po’ di Ripasso».
Diego Cottini nel vigneto del Calinverno
I vari vigneti sono stati realizzati nel corso del tempo in aree che, fino a qualche tempo fa, non sembravano particolarmente vocate. «All’inizio ho acquistato nelle zone alte – spiega Cottini - anche perché, onestamente, non costavano tanto. Abbiamo vigneti da un minimo di 300 metri sopra il livello del mare fino a 900. Solo 10 anni fa mi avevano detto che ero matto ad andare a realizzare vigneti a 900 metri d’altitudine. Ma ora, con i cambiamenti climatici in atto, forse così matto non lo sono. Stiamo inoltre piantando vitigni resistenti, i Piwi: attualmente ci sono dieci ettari in produzione, ma ce ne sono altrettanti con impianti realizzati da poco tempo».
Il fruttaio di appassimento
A scelte azzeccate nel passato, a questa volontà di puntare in alto (in tutti i sensi), si aggiunge anche una notevole capacità di investimento in tecnologia. Per esempio, il fruttaio di appassimento a Tregnago è all’avanguardia e può ospitare 120mila cassette, con controllo dell’umidità automatico.
Diego Cottini e Riccardo Cotarella durante la degustazione
«Io prediligo lavorare con le famiglie o con le cantine sociali perché in entrambi i casi si mettono sopra a tutto i rapporti umani – spiega proprio Riccardo Cotarella - Inoltre, nella famiglia Cottini, ci sono i due figli Michele e Mattia: stare vicino ai giovani mi dà entusiasmo, mi carica, perché sono curiosi, vogliono conoscere e scoprire. Diego Cottini ha avuto la lungimiranza e la fortuna di aver osato a piantare ad altitudini notevoli».
Le uve in appassimento sulle piante nel vigneto del Calinverno
Altezze che hanno portato l’azienda Monte Zovo a sperimentare un Sauvignon e un Pinot Noir, entrambi in purezza.
Oltremonte 2018, cioè il Sauvignon Blanc, il Crocevento 2017, Pinot Nero, e il Calinverno 2015
La barricaia di Monte Zovo
La verticale di Calinverno: 2003, 2013, 2014 e 2015
Non manca, infine, l’Amarone, con l’annata 2015: si tratta di un vino molto ricco, ma anche balsamico, con note di sottobosco e di erbe aromatiche, e dall’ottima bevibilità.
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo