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Il Cinqueanni dimostra che la Glera ha grandi potenzialità
Loro ci hanno sempre creduto. Hanno sempre creduto in una Glera che, diventata Prosecco, poteva anche maturare e affinare. Questa è in sintesi la visione della Ruggeri, storica azienda produttrice di Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, attiva da quasi 70 anni nel mondo della viticoltura.
L’ultimo esempio arriva da un prodotto che va a rimuovere tutti i preconcetti che sussistono attorno al mondo del Prosecco: si tratta del Cinqueanni, il cui nome già racconta la storia di questo prodotto. Ed è un Prosecco sul quale per primo ha creduto il fondatore dell’azienda, Giustino Bisol, e che ora è seguito in primis dal figlio Paolo e poi dalla nipote Isabella. Dal 2017 la proprietà è passata alla tedesca Rotkäppchen-Mumm.
Paolo Bisol in mezzo ai vigneti
Con la presa di spuma è iniziato il periodo dell’attesa, culminato con l’imbottigliamento avvenuto a marzo 2019. Le uve del Cinqueanni provengono da una piccola parcella collocata all’interno di un vigneto storico dove viti centenarie producono grappoli dalle eccezionali caratteristiche organolettiche.
Il motto è: Hic Sunt Leones, per indicare le terre inesplorate dove si avventurano solo gli audaci.
Il Giustino B. dedicato al fondatore della Ruggeri
La partenza, comunque, deve essere sempre quella: uve di grande qualità.
I vingeti da dove nascono le uve per il Vecchie Viti
Da circa 20 anni la produzione della Ruggeri si è stabilmente attestata intorno a un milione di bottiglie l’anno, distribuite per il 60% in Italia e il rimanente in 35 stati esteri.
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo