26-10-2018

Tramin presenta Troy, lo Chardonnay che profuma di montagna

Il nome significa sentiero. Il kellermeister Willi Stürz: «E' il simbolo del percorso che stiamo facendo»

E' nato Troy, lo Chardonnay Riserva Südtirol

E' nato Troy, lo Chardonnay Riserva Südtirol Alto Adige di Cantina Tramin

Willi Stürz è un kellermeister che ha le idee decisamente molto chiare. E che non ha paura. Non ha avuto nemmeno timore di presentare uno Chardonnay che potesse rappresentare, per certi versi, un distacco rispetto ad altri prodotti simili non solo dell’Alto Adige, ma anche italiani e mondiali.

Così nasce Troy, lo Chardonnay Riserva Südtirol Alto Adige di Cantina Tramin che, come detto, si propone con un profilo stilistico perfettamente in linea con la storica cantina altoatesina, che raccoglie circa 300 soci per una superficie vitata di circa 260 ettari, dei quali 54 a Gewürztraminer, 33 a Schiava, 29 a Chardonnay, 24 a Lagrein, 23 a Pinot Grigio, 22 a Pinot Bianco, 21 a Sauvignon e 20 a Pinot Nero.

Cantina Tramin

Cantina Tramin

Un vino che non ha paura di confrontarsi al mondo, come dimostrato anche dalla degustazione in alta quota, a 2400 metri, salendo da Ortisei a Seceda, organizzata in occasione della sua presentazione ufficiale. Willi Stürz, insieme al presidente Leo Tiefenthaler e al direttore commerciale Wolfgang Klotz, ha voluto una degustazione alla cieca con dieci Chardonnay, tra i quali ovviamente anche Troy, provenienti da Austria, Germania, Stati Uniti, Francia e Italia.

«Non vogliamo che alla fine il nostro risulti il più buono – ha spiegato Stürz – ma vogliamo capire in che direzione stiamo andando e come questo vino possa inserirsi nel panorama italiano e internazionale».

Il kellermeister Willi Stürz

Il kellermeister Willi Stürz

I vini proposti erano tutti dell’annata 2015, tranne un 2013: Gloria Burgenland Chardonnay di Weingut Kollwentz-Römerhof, dall’Austria; Maltendinger Bienenberg Magnum di Weingut Bernhard Huber, Germania; Cervaro della Sala Umbria Igt di Marchesi di Antinori, Gaja & Rey Langhe Chardonnay di Angelo Gaja; W…Dreams Chardonnay Venezia Giulia Igt di Jermann; Kistler Vineyard Chardonnay Cuvée Cathleen di Kistler Vineyards, dalla California; Kongsgaard Napa Valley Chardonnay di Kongsgaard Wine dalla California; Puligny-Montrachet 1er Cru “Clavoillon” di Domaine Leflaive, unico 2013, dalla Francia; Corton-Charlemagne Grand Cru di Domaine de la Vougeraie, dalla Francia.

La degustazione in mezzo alle Dolomiti

La degustazione in mezzo alle Dolomiti

Nessuna classifica di gradimento, chiariamolo subito, ma una complessa panoramica sul mondo dello Chardonnay, dove il Troy riusciva comunque a diventare un interessante tassello di questo eterogeneo puzzle che variava da acidità spiccatissime, quasi esagerate, fino a morbidezze e rotondità più italiche.

Ma allora, com’è questo Troy? Per comprenderlo, è sicuramente meglio dare alcune annotazioni su come nasce questo progetto. Si tratta di un vino che viene realizzato con le uve provenienti da due vigneti che si trovano nella zona Sella, sul versante orientale del massiccio della Mendola, a un’altitudine di 500-550 metri sul livello del mare. «Una parte dell’impianto risale alle fine degli anni Ottanta – spiega Stürz – la maggior parte sono invece degli anni Novanta, con un’età media attorno ai 25 anni».

I vigneti nella zona di Sella

I vigneti nella zona di Sella

«Ci troviamo in una zona dove esiste una notevole escursione termica, che ci permette di avere un bouquet più ampio. Le uve da questi vigneti confluivano nello Stoan (il vino bianco realizzato con il 65% di Chardonnay, il 20% di Sauvignon, il 10% di Pinot Bianco e con il 5% di Gewürztraminer). Con il Troy soprattutto cerchiamo verticalità: vogliamo avere una combinazione tra uva matura, aromi intensi di frutta, ma anche grande freschezza, con note agrumate, e una buona sapidità».

Il risultato di questo Troy 2015 è sicuramente molto interessante, dove in effetti c’è un buon equilibrio tra la parte fruttata e l’acidità, ben presente: potrebbe essere un vino interessante anche nell’evoluzione, ma per questo bisogna avere pazienza e aspettare.

Willi Stürz insieme al direttore commerciale Wolfgang Klotz e, al centro, Norbert Niederkofler che ha preparato una splendida cena, abbinando i suoi piatti ai vini di Cantina Tramin

Willi Stürz insieme al direttore commerciale Wolfgang Klotz e, al centro, Norbert Niederkofler che ha preparato una splendida cena, abbinando i suoi piatti ai vini di Cantina Tramin

Una piccola curiosità: il vino prende il nome da un termine in tedesco antico che in sostanza significa sentiero, strada: «È il simbolo del percorso che abbiamo intrapreso per arrivare a questo risultato» spiega Stürz.

E Wolfgang Klotz, direttore commerciale della cantina Tramin, ha confermato come Troy voglia essere «la nostra interpretazione di questo vitigno, dimostrando la versabilità che può avere». La prima annata è stata prodotta in 90 magnum, 3120 bottiglie, con un prezzo medio in enoteca di 65 euro.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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