06-06-2018
La Maremma Toscana, zona vitivinicola emergente: si cerca di puntare sull'eleganza
Per certi versi i vini della Maremma Toscana possono essere paragonati alle sfilate della Settimana della Moda di Milano. Un paragone ardito, probabilmente. Se nelle sfilate il filo conduttore è la ricerca dell’eleganza, con una grande varietà di stili, sfumature e colori, in Maremma ci troviamo di fronte alla stessa propensione alla finezza, in una differenziazione di vitigni unica, ma con la firma, sempre presente, del mare.
Un assaggio delle potenzialità di questa splendida zona è arrivato da Maremmachevini, la manifestazione giunta alla sua terza edizione e organizzata dal giovane (nato nel 2014) Consorzio di Tutela dei vini della Maremma Toscana.
Il direttore Luca Pollini e il presidente Edoardo Donato, Conzorzio di Tutela vini della Maremma Toscana
La zona di produzione è quella dell’intera provincia di Grosseto, per circa 450mila chilometri quadrati, con 8.750 ettari vitati, 1.720 dei quali dedicati alla doc Maremma Toscana. Si parla di circa 5,7 milioni di bottiglie e, come fa notare ancora Pilloni, c’è un incremento interessante delle tipologia Bianco (+17,44%), Cabernet Sauvignon (+26,98%) e Merlot (+56,49%), mentre il Ciliegiolo resta pressoché immutato e rappresenta la quinta tipologia più imbottigliata della Doc.
I banchi d'assaggio a Maremmachevini
Dietro ci sono il Cabernet Sauvignon (9,1%), Vermentino (8,1%) e Merlot (6,9%). Ma le varietà presenti sono tantissime: Ciliegiolo, Chardonnay, Viogner, Pinot Grigio, Aleatico, Malvasia bianca di Candia, Pugnitello, Trebbiano Toscano, Petit Verdot, Ansonica, Montepulciano, Sauvignon, Teroldego, Malbech, Malvasia nera, Syrah, Alicante, Canaiolo nero, Colorino.
L'ingresso della manifestazione
Ma torniamo al concetto di partenza: la ricerca di eleganza. Tutti i produttori che credono in questa denominazione sembrano aver preso quella strada.
Dall’altra parte il Vermentino, in questa zona, diventa unico: l’idea è quella di non forzarlo eccessivamente sulla parte dell’aromaticità “a tutti i costi”, ma trovare una sempre maggiore profondità. Il vino bianco (non solo il Vermentino) deve essere un’opportunità per la Maremma, evitando che si trasformi in un vino banale da abbinare al pesce, costruito solo per i ristoranti turistici che si riempiono nel periodo estivo.
La masterclass con dieci vini rappresentativi della produzione maremmana
Il direttore Luca Pollini con i vini della masterclass
Paesaggio, cultura, buoni vini. La Maremma può emergere.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose