06-04-2018
Barrua di Agripunica e Terre Brune di Santadi sono i vini bandiera delle due aziende
Pensare all’indimenticabile Giacomo Tachis, viene subito in mente la Toscana. Ma il celebre enologo italiano, scomparso poco più di due anni fa, si era innamorato anche della Sardegna, del Sulcis. E il suo segno, profondo, in questa terra è tuttora vivo e scalpitante, per una rivoluzione che ha avuto inizio dalla Cantina di Santadi e che continua, con tanta sperimentazione, anche oggi.
Il presidente di Santadi Antonello Pilloni
La rivoluzione, iniziata a metà degli anni Settanta con l’arrivo di un nuovo consiglio di amministrazione guidato dall’attuale presidente della Cantina, Antonello Pilloni, ha un obiettivo preciso: innovare mantenendo le radici ben salde nel territorio. Che significa: produrre vini che parlano di Sardegna, senza rimanere ancorati solo alle tradizioni, ma con una produzione di alto livello che possa guardare ai mercati moderni.
Alcune delle anfore utilizzate per parte dell'affinamento
L’azienda Agricola Punica, infatti, è una realtà che nasce proprio per il rapporto nato tra Tachis, Pilloni, e la Sardegna. Inizia l’arrività nel 2002 con i terreni nelle zona di Barrua e Narcao, ed è di proprietà al 50% di Santadi e al 50% del gruppo di Tenuta San Guido. L’idea è semplice: mantenere l’identità sarda aggiungendo un pizzico di fascino internazionale. In pratica, nelle 300mila bottiglie annue di produzione, si può “leggere” la filosofia di Tachis, che ha portato un affaccio internazionale ai vitigni autoctoni.
L'esterno della Cantina di Santadi
Una delle notevoli spese di Santadi, per esempio, riguarda l’affinamento: nella cantina, infatti, si trovano 2.400 barriques.
Il direttore di Santadi, Raffaele Cani, mostra con orgoglio la bottiglia di Terre Brune del 1984
Alcuni dei vigneti
Le barriques per l'affinamento
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose