Un ponte virtuale con la Cina. Un collegamento tra il mondo del vino italiano e i consumatori orientali che amano tutti i prodotti che arrivano dal nostro paese. Insomma, una strada aperta verso quello che nel giro di tre o quattro anni diventerà il più importante mercato per le bottiglie italiane.
Ne è convinto, in particolare, Stefano Balsamo, CEO di Zixun China Advisor, la business consulting firm italiana con sede a Hong Kong che propone servizi a sostegno di piccoli e medi produttori di vino italiani alle prese con il secondo mercato globale. Bisogna però pensare, come ha rimarcato pochi mesi fa Giovanni Mantovani, direttore di Verona Fiere, in fase di presentazione dell’ultimo Vinitaly, che si prevede un incremento da qui al 2020 del 79%, che permetterebbe alla Cina di diventare il mercato estero più importante per il vino italiano.
Ed è su questo che punta
Zixun China Advisor, che aveva già lanciato
ItalianArtisanWines.com, il primo e-commerce verticale di vino italiano in Cina, e che ora presenta
The Italian Club Tasting Lab, uno spazio a Hong Kong dedicato alla promozione della cultura enogastronomica del Bel Paese e presidiato dal sommelier
Mattia Magnani che ha lasciato il ristorante
Piazza Duomo di Alba per trasferirsi in Asia come
Italian wine ambassador. Si tratta di «uno spazio che ospita incontri, show-cooking, workshop e degustazioni. Un luogo per chi ama la cucina italiana che racconta i nostri prodotti e fa vivere esperienze enogastronomiche e culturali». Lo scorso 23 maggio si è svolto il
Piedmont Edition Grand Tasting con la degustazione di 40 etichette italiane di
Barolo,
Barbaresco,
Roero e
Barbera. Durante i tasting è stato realizzato su maxi schermi un collegamento in live streaming con le cantine e i produttori, che hanno raccontato la loro azienda e il loro vino.

La degustazione dedicata ai vini piemontesi
«
The Italian Club Tasting Lab – spiega
Magnani - è stato pensato e creato per andare incontro alle esigenze del consumatore asiatico medio, che ha voglia e anche l’esigenza di conoscere il vino italiano in tutte le sue complessità. Nel
Tasting Lab grazie alle degustazioni mensili, creiamo l'opportunità per incontrare tante nuove persone tra cui professionisti ed appassionati del settore». Ma i cinesi, che gusti hanno? «Non ci sono ancora gusti predefiniti, sono molto aperti a provare poiché del vino italiano non ne sanno molto e spesso, diciamo la verità, non ne sanno nulla. Persone con gusti prettamente diversi dai nostri, che ci mettono tutti i giorni di fronte a una grande sfida: quella di portare la cultura del vino italiano ad Hong Kong». E stanno attenti ai prezzi? «La Cina è grande, c'è mercato per tutto sicuramente la chiave per il successo di qualsiasi vino è il racconto, la storia, l'esperienza».

The Italian Club Tasting Lab serve a far conoscere il nostro vino in Asia
Un altro progetto è invece l’
Italian Travel Experience è invece dedicato ai top spender cinesi e organizza esclusivi viaggi gastronomici in Italia alla scoperta delle tradizioni ed eccellenze del territorio e a diretto contatto con i produttori. In pratica viaggi mirati alla scoperta dell’Italia del vino. «Abbiamo introdotto le nostre esperienze di viaggio partendo dal Piemonte – spiega
Stefano Balsamo - Un viaggio alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche di questa fantastica regione. Dai produttori di pasta artigianale ai produttori di formaggi d'eccellenza sino alle grandi cantine. E poi cene esclusive al
Piazza Duomo con chef
Enrico Crippa e cene a tutto tartufo nella torre di Barbaresco con lo chef
Bruno Cingolani del
Dulcis Vitis di Alba».
«Questi viaggi sono lunghi almeno sette giorni. Più che visite sono veri e propri percorsi alla scoperta di territorio, tradizioni e culture. Una full immersion che mai è stata proposta sul mercato asiatico. Esclusiva, non solo nel costo. Tendenzialmente il nostro pubblico sono operatori professionali interessati ad arricchire il loro background». Quali sono le richieste dei cinesi? «Grazie all'alta percezione dei servizi da noi offerti e la credibilità del nostro team, i nostri clienti cinesi ci danno la possibilità di creare le esperienze che riteniamo rappresentative della cultura e della tradizione italiana».