26-05-2017
Soave Preview ha presentato l'annata 2016
Tracciare un futuro per il Soave, imparando dal passato. Analizzando con attenzione anche i cambiamenti climatici, per comprendere quale strada intraprendere.
Questa edizione di Soave Preview, che si è svolta nei giorni scorsi, lascia la sensazione di una zona vitivinicola in progressione, in continua crescita qualitativa e che sa guardare ai mercati esteri puntando sulla propria identità. Identità declinata in quattro aspetti: i Cru, la pergola, la biodiversità e la mineralità, legata soprattutto (ma non solo) ai terreni vulcanici.
Federica Gaiotti, del centro di ricerca per la viticoltura e l’enologia di Conegliano, ha infatti presentato un interessante studio lungo 9 anni dove sono stati paragonati la pergola e il guyot. «La pergola – ha spiegato – è un’icona per il nostro paesaggio, ma è anche un valore aggiunto per il nostro territorio da un punto di vista della produzione e della qualità vitivinicola. Dal 1930 si è registrato un aumento della temperatura media di 1,5°C, ma soprattutto sono cresciute le temperature massime. Prima degli anni ’90, infatti, non si erano mai superati i 35 gradi, mentre nelle ultime estati si sono registrati vari picchi oltre questa soglia. Questo ha portato a una condizione stressante per le nostre viti, una variazione del ciclo fenologico e una maturazione accellerata. Il rischio è quello di perdere la tipicità».
Esperimenti scientifici a parte, bisogna sempre aggiungere il fattore umano, determinante per la gestione agronomica del vigneto. E Maurizio Gily, giornalista e agronomo, sottolinea: «Il messaggio che vogliamo dare non è che la pergola va meglio della spalliera. L'agricoltura rifugge dalle semplificazioni, non c'è una regola fissa per le varie zone e per i vari vitigni. La caratteristica italiana è la molteplicità. La spalliera, il guyot, è poi più gestibile, mentre la pergola è più familiare». E il giornalista Walter Speller ha ribadito come la pergola non sia sinonimo di bassa qualità, visto che il guyot è stato introdotto in queste zone del Veneto anche per una facilità di lavorazione nel vigneto, e ha evidenziato come, alla fine, dipenda sempre da come si gestisce la vigna.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose